Si entra nelle scuole in via ufficiale con l’assenso dell’Ufficio Scolastico Regionale. Il Flag Football diventa materia di insegnamento grazie alla collaborazione di trenta docenti di educazione fisica che con tanto entusiasmo hanno partecipato ad un corso di aggiornamento svoltosi a Cagliari presso l’istituto Professionale “Pertini”.
Per l’importante occasione era presente il consigliere federale della FIDAF (Federazione Italiana di American Football) Alessandro Zarbo, in qualità di responsabile del CSAP (Commissione Scuola e Attività Promozionali FIDAF) che ha illustrato gli estremi di una disciplina, propedeutica alla pratica del Football, non molto conosciuta nelle scuole secondarie ma contemplata tra quelle che possono essere oggetto dii campionati studenteschi.
Tra i promotori di quest’importante svolta, che potrà dare nuova linfa ai vivai delle squadre di football americano, c’erano anche i Crusaders Cagliari, società ininterrottamente attiva dal 1990, rappresentata dal suo presidente Emanuele Garzia. Al termine dello scorso anno scolastico, il dirigente cagliaritano ha tenuto rapporti serrati con l’Ufficio di Educazione Fisica del Miur che in occasione del corso era rappresentato dal referente di Cagliari e provincia Antonio Murgia.
Ad assistere alla divulgazione nozionistica e pratica, che si è tradotta in due sessioni di lavoro (mattutina e pomeridiana), c’erano anche diversi atleti del team crociato: Walter Serra, Sergio Andrea Meloni, Amedeo Toran, Lorenzo Annarumma, Massimiliano Mandas, Bebo Cannas e Riccardo Pili. Saranno loro che nelle prime lezioni in classe coadiuveranno i docenti affinché il flag possa essere assimilato nel miglior modo possibile. Il successo dell’iniziativa lo si deve anche alla dirigente del Pertini Laura Caddeo e al docente Francesco Marcello del Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Cagliari.
La campanella che apre le aule al Flag suonerà al più presto e coinvolgerà non solo diversi istituti del capoluogo sardo, ma anche plessi scolastici ubicati a Carbonia, Santadi e Serramanna.
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“Non è una cosa da poco quella che siamo riusciti a fare”. Il presidente dei Crusaders Cagliari Emanuele Garzia è particolarmente euforico per l’avvio dell’attività divulgativa. “L’intento principale che ci ha spinto a realizzare tutto ciò – continua Garzia – è quello di rimpolpare il nostro settore giovanile e dare l’opportunità agli scolari di intraprendere una disciplina nuova. Seminiamo nella speranza di raccogliere a fine anno, e magari anche prima”. Poi ricorda i passaggi che hanno segnato questa svolta epocale: “Con l’ufficio scolastico regionale si è raggiunta subito una proficua intesa, studiando a fondo le maniere per elaborare un progetto ad hoc. Già da luglio abbiamo avuto degli ottimi riscontri, mentre ad agosto si era già arrivati a quota 10. Reiterando la comunicazione fino a settembre siamo riusciti a comporre una lista di 34 nomi. La mia speranza è che si possa organizzare un campionato inter studentesco”. Ma a quanto pare anche in altre zone della Sardegna la notizia è trapelata: “C’è grande interesse anche a Sassari – conclude il presidente dei Cru – e stiamo cercando di capire come intervenire concretamente perché nel capo di sotto, come supporto al corpo docente agiamo noi e i Sirbons Assemini, mentre nel sassarese, purtroppo, non esiste un club di football americano. E’ indubbio che la situazione sia comunque allettante e faremo il possibile per fornire il nostro supporto”.
Dal pianeta MIUR arrivano le considerazioni di Antonio Murgia: “Il nostro dicastero ha preparato una circolare che è stata diffusa in tutte le scuole di competenza. I docenti sono così venuti a conoscenza delle nostre intenzioni circa l’organizzazione del corso. All’inizio non nascondo che ci sia stato un po’ di scetticismo, ma alla fine ha prevalso l’esigenza da parte dei docenti di avere a disposizione strumenti concreti di aggiornamento”. Dice la sua anche sull’esito del corso: “Siamo rimasti contenti e anche i colleghi mi sono sembrati soddisfatti. L’obiettivo è di creare un campionato studentesco a livello sicuramente provinciale, ma se è possibile regionale, per questo motivo si faranno dei tentativi per coinvolgere anche il sassarese. L’input si è dato, una volta che le squadre aderiscono, organizziamo il campionato nelle sedi più idonee”. Murgia ora conosce meglio anche il Flag Football: “La disciplina è nuova, poco utilizzata. Trovo che valorizzi molto il gioco di squadra dove è importante la collaborazione tra tutti i componenti che devono lavorare in sintonia per raggiungere un risultato”.
Le considerazioni finali di Alessandro Zarbo: “Complice un’estate di San Martino da record, la mia permanenza a Cagliari è stata ottima. Ringrazio ancora Emanuele Garzia e tutti i ragazzi che mi hanno supportato durante il corso, oltre ad invitarmi a cena per una bella serata. C’è stato molto entusiasmo tra gli insegnanti che hanno partecipato al corso. Sono fiducioso che questa esperienza sarà loro utile per la divulgazione del nostro sport nelle scuole della provincia”.
Ma sarà complicato assimilare le regole del Flag Football? “Assolutamente no – risponde in maniera perentoria il consigliere federale FIDAF – i livelli base si possono insegnare a chiunque ed in qualsiasi contesto. È un gioco divertente, aggregante e multidisciplinare. Sono convinto che il lavoro continuo e duraturo porti a dei risultati. Le società isolane, con le quali ho già definito alcuni punti per il loro futuro impegno, sapranno portare a casa quanto necessario per la creazione di nuovi settori giovanili”.
E anche nel resto d’Italia l’attività è sempre più avviata: “In Penisola le realtà sono molto diverse tra loro – afferma Zarbo – così come sono diversi l’impegno ed il personale a disposizione per questo lavoro, la risposta del territorio, la mentalità riguardo lo sport, ecc. Nel football quello che accomuna le nostre società è la voglia di cambiare. Le giovanili sono un passo fondamentale per assicurarsi il futuro ed oggi c’è più consapevolezza di questa necessità”.