“L’Ultima Risata” di Abaco Teatro, in cartellone domani (sabato 3 novembre) alle 21 al TsE in via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis
“L’Ultima Risata” è organizzata dal Teatro del Segno nell’ambito del progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro” 2017-2022, pensato per offrire un nuovo palcoscenico e uno spazio d’incontro, oltre che centro d’arte e cultura, per il rione e per la città.
Focus sulle storie personali e sulla “singolare” carriera de “I comici cabarettisti ebrei dai palcoscenici tedeschi ai campi di concentramento” con la pièce scritta, diretta e interpretata da Rosalba Piras e Tiziano Polese per un ideale viaggio a ritroso nel tempo, dagli anni intensi e tumultuosi della Repubblica di Weimar all’ascesa al potere di Adolf Hitler e la nascita del Terzo Reich – in un orribile crescendo, con le discriminazioni e persecuzioni antisemite, fino alle deportazioni e l’internamento nei lager.
Una pagina tragica del Novecento s’intreccia alle note umoristiche e agli strali della satira, con la cifra raffinata e trasgressiva del kabarett tra divertenti sketches e battute fulminanti, canzoni e gags, accanto a documenti e testimonianze di un’epoca insieme fulgida e amara, dalla ricca temperie culturale e artistica della Germania degli Anni Venti al lugubre clima del regime nazista.
Un omaggio ai protagonisti di una stagione straordinaria e feconda per la ricerca e sperimentazione di nuove forme espressive e nuovi linguaggi per incarnare le inquietudini dell’uomo moderno, che trova anche nell’intrattenimento interessanti spunti di riflessione e graffianti narrazioni sulle contraddizioni della società. Il kabarett riflette lo spirito dei tempi e il senso di un’insolita libertà – di costumi oltre che di pensiero e di parola, nella felice parentesi democratica dopo la catastrofe della grande guerra – e affronta con la chiave dell’umorismo temi attuali e scottanti, senza rinunciare alla leggerezza. I frequentatori abituali dei locali, a Berlino come nelle altre città, sono spesso intellettuali e artisti, e all’avvento del nazismo non mancano irrisioni e critiche: le voci del dissenso trovano più di un’eco sul palco davanti alla grottesca – per quanto spaventosa – maschera del potere.
Tra i nomi di spicco del kabarett molti erano di origine ebraica, e tra argute (e ardite) Witze e canzoni, le (in)volontarie “provocazioni” – oltre alla semplice genealogia, già di per sé sufficiente a “giustificare” l’emarginazione – rappresentano un’ulteriore motivo di condanna e segnano il destino di molti di loro – alcuni semplicemente “scomparsi” dalla scena o emigrati, altri invece rinchiusi dei famigerati “campi”.
Se l’ironia e lo sberleffo fanno paura, perché minano le basi di un consenso, specie agli inizi, alquanto limitato e incerto e instillano il dubbio nelle coscienze, lo “stigma” della matrice ebraica costitusce un utile strumento per ridurre al silenzio i temerari che osano sfidare, mettendone in risalto vizi e debolezze, i nuovi signori dello stato.
“L’Ultima Risata” ricostruisce un momento storico drammatico ed emblematico, in cui la difesa dei valori e principi fondamentali passa anche per la scena – sono gli anni del teatro di Bertolt Brecht – e si annuncia la vittoria dei totalitarismi con l’annullamento degli individui e la cancellazione dei diritti civili in nome dell’ideologia – e di aberranti distopie.
Neppure l’orrore dei lager riesce a soffocare il senso dell’umorismo (ebraico) e la recita continua, stranamente ma non troppo, anche tra le baracche, dove il talento degli artisti – come le capacità e le conoscenze scientifiche e tecniche – trova comunque spazio e modo di esprimersi, in una sorta di macabra parodia che pure segna il trionfo della bellezza sulla morte.
Tra i maestri del kabarett, la cui fama supera i confini dei lager, l’estroso Kurt Gerron termina i suoi giorni ad Auschwitz e Paul Morgan muore a Buchenwald, altri si salvano fuggendo all’estero o emigrando oltreoceano dove conquistano nuovi successi – come il regista Max Reinhardt. “L’Ultima Risata” resta comunque quella degli artisti, il cui nome è impresso nella memoria collettiva, insieme al ricordo imperituro della loro bravura, e diventati simboli della forza “eversiva” e travolgente, inarrestabile dell’ironia, la sublime arte di far (sor)ridere e pensare – in tedesco o in yiddish, in inglese, italiano, russo o francese e in tutte le lingue del mondo.
La Stagione di “Teatro Senza Quartiere” proseguirà sabato 19 novembre alle 21 – con un’inedita versione di “Amori da Palcoscenico” ovvero un’antologia di “Giochi, drammi, passioni amorose dai classici del teatro e della letteratura” firmata Teatro del Segno – che vedrà protagonista accanto a Stefano Ledda (che cura drammaturgia e regia) e Marta Proietti Orzella, anche l’eclettica Rossella Faa in veste di moderna cantastorie.
Tra le parole di giovani innamorati come Romeo e Giulietta e i versi appassionati di Cyrano De Bergerac, affiora il tema della gelosia con Otello e Desdemona nella celebre tragedia shakespeariana, ma anche una fantasia di seduzione da “La Locandiera”. Rossella Faa tradurrà in musica amori e disamori, con tutte le diverse gradazioni e sfaccettature del sentimento più universale. (spettacolo fuori abbonamento)
Una sfida surreale per “Gramsci? Non mi interessa. (Opera Istintiva)” del Teatro Tragodia – sabato 24 novembre alle 21: tra libere associazioni e intrecci fra teatro, musica e nuove tecnologie, la pièce scritta, insieme con Caterina Peddis, e diretta da Virginia Garau affronta dapprima con ironia, poi con crescente serietà e rigore la figura del grande intellettuale e politico del Novecento. Il pensiero di Antonio Gramsci emerge in tutta la sua modernità, con la forza di una visione quasi profetica, lucida ma permeata dell’ottimismo della volontà, e trova nuove consonanze in chiave di denuncia sociale con la trap, nuova deriva dell’hip hop, espressione della rabbia dei ghetti trasportata nelle città europee, specchio del degrado ma anche di istanze di riscatto sociale.
Un duplice appuntamento – sabato 1 dicembre alle 21 e domenica 2 dicembre alle 19 con “Il Veleno del Teatro” del drammaturgo spagnolo Rodolf Sirera, nella mise en scène del TeatroZeta de L’Aquila con Manuele Morgese e Salvatore Della Villa, per la regia di Brando Minnelli (dalla versione di Pino Micol). Un raffinato gioco metateatrale, costruito intorno ad uno spettacolo privato per il quale un aristocratico ingaggia un giovane attore affinché reciti, per lui solo, la scena della morte di Socrate. Un’ardua prova, la rappresentazione della fine della vita, per cui il nobiluomo richiede il massimo della verità, contraddicendo le regole della finzione così che il tema diventa una discussione filosofica, tra le opposte tesi di Denis Diderot e del marchese De Sade, sull’arte della recitazione.
Visioni (fanta)scientifiche al TsE con “Io e Ganimede/ Viaggio immaginifico nell’Universo” del Teatro Impossibile in collaborazione con INAF/ Istituto Nazionale di Astrofisica – sabato 15 dicembre alle 21: una tranquilla notte sotto le stelle cadenti si trasforma, a causa di un inatteso blackout, nell’insolita avventura di quattro personaggi «bizzarri, curiosi, irsuti, sognanti».
Focus sulle misteriose leggi che regolano il cosmo, rese in un certo senso più “familiari” e meno astruse e incomprensibili, ma non meno affascinanti nell’originale spettacolo diretto e interpretato da Elio Turno Athemalle, in scena con il chitarrista Giacomo Deiana e la cantante, compositrice e performer Rossella Faa e con Ignazio E.P. Porceddu (primo tecnologo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica).
La Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2018-19 ripartirà – sabato 16 marzo alle 21 – con “Voglio farvi piangere” – una “tragedia artigianale” di e con Elio Turno Arthemalle, un monologo spietato e incalzante in cui il protagonista si racconta in un estremo tentativo, forse, di rompere il muro della sua solitudine. Nel centro storico di una città di provincia, dove tutti finiscono con l’incontrarsi, lo sconosciuto ha già un nome e una storia, qualcuno lo ricorda da giovane. Un artista, dicono. Ora è un barbone.
Una performance provocatoria, autoironica, perfino urticante, che mostra attraverso una sofferta e a tratti paradossale, iperbolica testimonianza tutta la brutale indifferenza della società, incurante dei suoi figli più fragili e incapace di comprendere la follia e il male di vivere.
Un dramma moderno, ispirato alle recenti cronache della Sardegna, per ricordare le vittime di una strage silenziosa: “L’Avvoltoio” di Anna Rita Signore – sabato 30 marzo alle 21 – nell’allestimento di Sardegna Teatro per la regia di César Brie (Premio Franco Enriquez 2018) ricostruisce sulla falsariga di un’inchiesta giornalistica la vicenda del Poligono di Quirra. In scena Emilia Agnesa, Daniel Dwerryhouse, Agnese Fois, Valentino Mannias, Marta Proietti Orzella, Luca Spanu e Luigi Tontoranelli, che prestano volto e voce ai protagonisti – alti gradi dell’esercito, esponenti della politica e periti decisamente “di parte” ma anche e soprattutto i familiari e i fantasmi di coloro che non ci sono più, uccisi da polveri sottili e residui bellici, segnati fin dalla nascita da strane mutazioni genetiche in un angolo (contaminato) di paradiso.
Ritratto di famiglia in un interno con “La casa di Bernarda Alba” di Federico García Lorca – sabato 13 aprile alle 21 – nell’immaginifica mise en scène de L’Effimero Meraviglioso per la regia di Maria Assunta Calvisi, impreziosita dalle elaborazioni visuali di Giovanni Coda e dalle musiche di Corrado Aragoni. Sotto i riflettori Miana Merisi e Cristina Maccioni, Rita Atzeri, Luana Brocato, Francesca Cara, Renata Manca, Carla Orrù e Marta Proietti Orzella, che incarnano un universo squisitamente al femminile, un claustrofobico gineceo su cui regna con cupa severità Bernarda Alba.
Metafora della dittatura del regime ma anche specchio di una società che relega le donne tra le mura di casa, in attesa dell’uomo che le libererà, sposandole, per condurle in una nuova prigione.
Uno sguardo sulle periferie urbane con “A-Mare / Marea” del Teatro dallarmadio– sabato 27 aprile alle 21 (fuori abbonamento): racconta un eden perduto, tra i ricordi di un’infanzia e un’adolescenza difficili e il profumo di salmastro, la pièce scritta e interpretata da Fabio Marceddu, che firma anche la regia a quattro mani con Antonello Murgia, con prologo ed epilogo visionario di Milena Agus.
Il protagonista – nato nella tempesta – si confronta fin da bambino con l’ingenua cattiveria dei coetanei e con la legge del più forte, scopre l’amicizia e l’eros, riesce perfino a ritagliarsi un posto nel mondo – o almeno nel quartiere. Una storia poetica e crudele, tra il jazz di Alberto Pibiri e le musiche e canzoni originali di Antonello Murgia, per spiegare il fascino di una città con “il mare dentro”.
Il sipario di “Teatro senza Quartiere” 2018-19 si chiuderà su “O di uno o di nessuno” di Luigi Pirandello – sabato 11 maggio alle 21 – nuova produzione del Teatro del Segno con adattamento e regia di Stefano Ledda. La trama è nota: un singolare ménage à trois si interrompe quando la giovane donna, amante a pagamento, a turno, di due amici, rimane incinta nell’incertezza di chi dei due sia il padre. La maternità non voluta innesca una sorta di rivalità, con gli stereotipi dell’onore e dell’orgoglio virile, finché si stabilisce che, non potendo essere di entrambi, il nascituro verrà dato in adozione. In scena Rosellina Lo Nardo, Giorgio Piano, Sergio Mossa, Roberta Loddo, Massimo Pruna e Francesco Cittadini che interpretano i personaggi di una tragica farsa culminante nello struggente monologo di Melina, una dura invettiva contro i due amanti. «Poi solo pietà e silenzio».
Un interessante cartellone che intreccia parole, note e visioni nel palcoscenico “ritrovato” nel cuore di In Mirrionis per la terza stagione di “Teatro Senza Quartiere” che si inserisce nel ricco programma delle manifestazioni culturali del capoluogo con l’obiettivo di fare del TsE un punto di riferimento per artisti e compagnie oltre che per gli spettatori. L’arte come strumento per reinventare e rimodulare i paesaggi urbani in funzione degli abitanti, suggerendo inediti sguardi e metamorfosi di senso, per una riappropriazione dei luoghi impreziositi da antiche e nuove valenze simboliche.
Il TsE di Is Mirrionis ospiterà, oltre alla Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2018–2019 – e agli appuntamenti della Stagione di Teatro Ragazzi 2018-2019 del Teatro del Segno anche eventi e spettacoli, e in particolare il cartellone de “Il Terzo Occhio” – la vetrina sui linguaggi del contemporaneo organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
E poi laboratori, seminari, concerti, mostre, incontri e residenze creative, oltre a progetti rivolti agli adolescenti come “Cagliari 2018-19 – Rovinarsi è un Gioco” che vedrà in scena dal 20 al 23 novembre – tra le matinées per le scuole e una recita serale,venerdì 23 novembre alle 21 aperta al pubblico, lo spettacolo “GAP/ Gioco d’Azzardo Patologico” seguito da un dibattito con esperti, psicologi e operatori del SerD.
Il progetto di InversaMente – a cura di Iolanda Mason – prevede un ciclo di incontri dedicati alle “Tecniche di Memoria”, alle “Tecniche di Lettura Veloce” e al “Metodo delle Mappe Mentali”, pensati per studenti e insegnanti, attori, musicisti e performers e per tutti coloro che vogliano “allenare il cervello” e migliorare le proprie capacità di memorizzazione e apprendimento.
Il laboratorio “Il Teatro come Vita” a cura di Manuele Morgese, uno dei protagonisti della stagione di “Teatro Senza Quartiere”: un seminario intensivo sulle tecniche e i diversi stili d’interpretazione teatrale (dal 27 al 29 novembre), pensato sia per chi volesse cimentarsi con un “novo percorso” sia per coloro che desiderassero avvicinarsi, per curiosità o per gioco, al mestiere dell’attore.
E infine il laboratorio permanente condotto dagli attori del Teatro del Segno che consentirà a ragazzi e adulti di iniziare, o proseguire per chi frequenterà la sezione avanzata, un percorso di incontro e approfondimento con le “tecniche di non recitazione”.
Il Teatro del Segno– tra dicembre e marzo – proporrà nel quartiere di Villanova nella sala di via Giardini 51 concerti, mostre e installazioni e performances – a partire dalla tranche invernale di “Suoni del Segno” mentre la prossima estate a Santu Lussurgiu e nell’Isola spazio al Festival “Percorsi Teatrali” che porta le arti e i linguaggi della scena nel “paese nel vulcano” (e non solo).
La Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2018-2019 si inserisce nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2022 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno del Comune di Cagliari e della Regione Autonoma della Sardegna, e la collaborazione preziosa con il main sponsor TECNOCASA di Roberto Cabras che sosterrà l’intero progetto quinquennale e il fondamentale supporto dello sponsor 2018 Fratelli Argiolas carpenteria metallica, grazie al quale sono stati realizzati alcuni degli adeguamenti tecnici del palcoscenico e del teatro.
Il progetto “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2022 vede in prima fila, accanto al Teatro del Segno, l’Accademia Internazionale della Luce, l’AIDI/ Associazione Italiana di Illuminazione – Sardegna, il Teatro Tages, il Teatro Impossibile, Le Compagnie del Cocomero, L’Effimero Meraviglioso, Luna Scarlatta, Doc Servizi e il CeDAC (Centro Diffusione Attività Culturali) che organizza il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
www.teatrodelsegno.com – www.teatrotse.com
INFO & PREZZI
ABBONAMENTO 10 SPETTACOLI 90 €
ABBONAMENTO RESIDENTI 10 SPETTACOLI 70 €
CARD 5 SPETTACOLI STAGIONE TEATRO SENZA QUARTIERE 2018/2019 55 €
TICKET POSTO UNICO NUMERATO
13 € intero / 10 € ridotto residenti quartiere Is Mirrionis / under 24 / over 65
SPECIALE OFFERTA FAMILY: Se due genitori acquistano 2 ABBONAMENTI per la STAGIONE TEATRO SENZA QUARTIERE 2018/2019 avranno in omaggio 1 ABBONAMENTO della Stagione di teatro ragazzi TEATRO E MARMELLATA ’19
e la possibilità di ricevere un biglietto cortesia (posto unico 3€) per concerto di Natale del 16 dicembre 2018
Tutti i possessori di CARD 5 SPETTACOLI
avranno la possibilità di ricevere un biglietto cortesia per concerto di Natale del 16 dicembre
INFO e prenotazioni: [email protected] – cell. 3914867955 (anche whatsapp)