Diritti dei Minori. Le esigenze dei ragazzi cambiano nel tempo. L’indagine di approfondimento svolta nell’ambito delle nuove tendenze giovanili richiama l’attenzione su temi fondamentali quali le richieste e le problematiche che coinvolgono i ragazzi digitali. Il ruolo del Co.Re.Com (Comitato Regionale per le Comunicazioni della Regione Autonoma della Sardegna), quale organo di vigilanza in materia di tutela dei minori, garante delle osservazioni sulle presunte violazioni alla normativa, analizza le diverse infrazioni relative alla programmazione radiotelevisiva locale con un occhio sempre attento a bambini e ragazzi, al fine di tutelarne gli interessi, i bisogni, la crescita.
Un indagine sui bisogni educativi e formativi di bambini e ragazzi non poteva che partire dal Co.Re.Com, organo ispettivo e garante della normativa riguardante la fruizione di contenuti multimediali. Il Dott. Mario Cabasino, Presidente di Corecom Sardegna, sottolinea su più punti l’importanza dell’attenzione, primo compito di ogni genitore, nei confronti del proprio figlio. Le nuove generazioni trascorrono parecchio tempo davanti a computer, tablet, smartphone, e spesso, come i dati ci confermano, in mancanza delle dovute precauzioni, rischiano di diventare vittime inconsapevoli.Il web, quale strumento facilitatore della socialità e dell’espressione del se, è costantemente presente nella quotidianità dei ragazzi. I dati Agcom ci informano sulle preoccupazioni che i genitori esprimono ai propri figli per il tempo trascorso su internet, considerato eccessivo e prevaricante rispetto alle attività di studio: tanto da essere considerato un limite per il rendimento scolastico. Dagli stessi apprendiamo che il 3,73% preferisce rimanere online anziché uscire con gli amici, il 4,26% nascondere ai genitori quanto tempo effettivamente passi online, il 5,22% rimanere sveglio fino a tardi usando il pc, lo smartphone, il tablet, la console online, il 5,86% rimanere online più a lungo di quanto avrebbe voluto. Qual’è l’impatto che sta avendo la tecnologia sui ragazzi?
“Il web è uno strumento meraviglioso che offre opportunità di crescita culturale, ma al tempo stesso rappresenta una fonte di pericoli non indifferenti, soprattutto per i nostri ragazzi. Il Corecom Sardegna ha messo in campo sin dal suo insediamento, avvenuto nel 2014, una serie di iniziative su questo fronte, con un occhio di riguardo al cyberbullismo e i relativi pericoli che si possono incontrare in rete; iniziative che hanno sempre coinvolto le scuole. Le iniziative prendono il nome di ‘Socialmente consapevoli’ e ‘Facebook: Genitori alla riscossa’. Entrambe hanno toccato i poli di Cagliari, Sassari e Nuoro. L’imperativo categorico del Corecom Sardegna è quello di rendere consapevoli i ragazzi dei pericoli nei quali potrebbero incorrere attraverso un uso smodato delle tecnologie. Corecom è delegato da Agcom per la tutela dei minori nei canali tradizionali, quali radio e televisione, e non si poteva prescindere dalla rete. Ecco perché nell’ultimo accordo quadro stipulato con l’authority ci è stata data anche la delega sulla tutela dei minori in rete. Tutti i Corecom d’Italia portano avanti progetti assai interessanti e significativi. Il Corecom Sardegna ha in programma l’istituzione dell’Helper Web Reputation, uno sportello rivolto a ragazzi vittime o presunte vittime di insulti ed offese sulla rete, cui risponderanno, nel caso, una serie di professionisti che analizzeranno la situazione ed adotteranno gli interventi necessari in collaborazione con la Polizia Postale. Abbiamo in progetto, inoltre, dei corsi appositamente studiati per i ragazzi all’interno delle scuole sull’uso consapevole della rete e dei social network“.
Dalle rilevazioni Censis per Agcom si evince un altro importante aspetto che vede coinvolti i ragazzi online: le percentuali di utilizzo dei social network. Tra i più utilizzati vi è Facebook per il 78,8%, a seguire Instagram per il 32,5%, YouTube per il 31,4%, Twitter per il 18,9% e a descrescere fino a Periscope dal 5,7% allo 0,2%. Quali sono le possibili complicanze legate ad un uso smodato di queste piattaforme e quali sono i suggerimenti, le accortezze per i genitori alle prese con le difficoltà dei ragazzi?
“Il primo consiglio è certamente quello di non circoscrivere il proprio raggio d’azione al mondo virtuale. Lo sviluppo della rete amicale è di fondamentale importanza, specie per i ragazzi adolescenti che chiedono, sempre più spesso, un confronto diretto con il mondo. Il compito dei genitori rimane quello di mettere attenzione a situazioni che rappresentano il campanello d’allarme e che, se non tenute sotto controllo, possono degenerare in complicanze meno gestibili. Nella nostra società si tende a considerare la rete come un attività di svago, quasi una valvola di sfogo per i ragazzi, e questo è in parte vero, se non fosse che le possibili conseguenze di atteggiamenti negligenti da parte dei genitori finisce per essere lesivo per i ragazzi stessi. Si richiede quindi un uso moderato delle tecnologie, con particolare attenzione ai social network“.
Il 52,5% dei ragazzi preferisce guardare film e fiction su Internet, e il 37,4% in televisione. Come sta cambiando la fruizione dei contenuti multimediali?
“Sicuramente è un mondo in continua evoluzione, principalmente dovuto all’avvento di internet. Le televisioni che si possono gestire dal telecomando, la scelta nella visione dei film. Su questo i grandi poli televisivi stanno rivedendo le proprie linee, arrivando anche a pensare a delle vere e proprie fusioni per contrastare lo sbarco dei colossi in arrivo dagli Stati Uniti come Netflix. In questo senso, le televisioni sarde non hanno niente da invidiare alle emittenti del resto d’Italia, in quanto promotrici di contenuti a carattere culturale che valorizzano la Sardegna e le sue tradizioni“.
Gli adolescenti prediligono – in televisione o in internet – sopratutto contenuti di intrattenimento; si tratta innanzitutto di film e fiction per l’89,9%, programmi e video musicali per l’85,8%, telefilm, serial e sitcom per l’83,5%; seguono varietà e intrattenimento per il 76,6%, programmi di real tv per il 75,4%, telegiornali/news per il 74% e reality e talent show per il 73,5%. Cosa si prospetta per le nuove generazioni circa la fruizione dei contenuti e come sta procedendo l’opera di vigilanza sulla normativa che tutela i minori nella programmazione radiotelevisiva?
“Le televisioni dedicate ai ragazzi, quali RaiGulp e RaiYoyo, sono ottime e propongono dei palinsesti di livello. C’è molta attenzione, da parte delle istituzioni, della politica e del Corecom Sardegna, nella tutela dei minori sui canali tradizionali. Il Corecom analizza, almeno una volta al mese, tutti i casi che vengono segnalati dall’utenza. Situazioni spiacevoli che potrebbero aver leso o turbato, in qualche modo, l’equilibrio psicofisico di un minore sulle televisioni che aderiscono al codice. In questo comitato di controllo siedono rappresentanti di Rai, Mediaset, La7 e delle istituzioni. Si svolgono dibattiti approfonditi, seguendo caso per caso, visionando i filmati in questione. Stiamo attualmente lavorando per dar vita al nuovo codice ‘Media e Minori’ che comprenderà anche internet. La presenza, a livello nazionale, dei bollini rossi e dei parental control, rassicura circa la protezione, l’attenzione che viene posta dalle televisioni nei confronti di bambini e ragazzi”.
Daniele Fronteddu