Con queste parole Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), esprime il cordoglio della Onlus dopo il decesso del vice-brigadiere dei carabinieri Emanuele Reali, morto in servizio a 34 anni, mentre faceva il suo dovere, investito da un treno a poche centinaia di metri dalla stazione di Caserta mentre stava inseguendo due ladri.
“Con la drammatica morte di Emanuele Reali – aggiunge Schio – si allunga la strage silenziosa di persone che quotidianamente si spendono per gli altri, senza chiedere nulla in cambio, non avvezzi alla ribalta ma concentrati solo e unicamente sul proprio Dovere, fino alla fine, fino alla morte. Esatto: non è un motto privo di contenuto, chi serve la Patria lo fa fino alla morte, come Emanuele Reali. E tanti, troppi, non ci pensano abbastanza. Ma oggi non è tempo di polemiche e recriminazioni, è il giorno del lutto e della solidarietà a una Famiglia che deve trovare la forza di rivivere.
C’è uno splendido pensiero che l’Arma ha voluto dedicare a Emanuele, in cui si legge fra le pieghe del dolore del lutto che esso è dedicato a un uomo il cui nome ‘a breve non lo ricorderà nessuno’. Ma per noi non è così. Non dimenticheremo Emanuele Reali. Porteremo il suo nome come quello di tutte le altre Vittime del Dovere nel cuore e sulla pelle, assieme alle cicatrici che molti di noi di Fervicredo hanno rimediato in servizio. Perché conosciamo il valore del ricordo, l’importanza di riflettere, perché si possa fare sempre di più e sempre meglio per tutelare i Servitori dello Stato; e perché chi ha dedicato la vita agli altri come Emanuele Reali lo ha fatto senza chiedere nulla in cambio, ma il rispetto, l’onore del ricordo e l’esaltazione dell’esempio che ha rappresentato sono il minimo che la comunità gli deve”.