Sabatini (Pd): “Meno debiti più soldi per famiglie e imprese”. La Finanziaria 2019 dal prossimo 4 dicembre sarà all’esame del Consiglio regionale
Finanziaria 2019. Risultati attesi, secondo il presidente della Commissione Bilancio, Franco Sabatini (Pd): «In questa legislatura, grazie all’unità della maggioranza e alla collaborazione delle opposizioni, il Consiglio regionale ha giocato un ruolo decisivo nel reperimento e nella destinazione delle risorse – ha detto Sabatini in conferenza stampa – il Piano Lavoras, gli interventi a favore del comparto ovicaprino e il piano delle stabilizzazioni, per ricordare i provvedimenti più importanti, sono stati definiti dalla Giunta su impulso dell’Aula. Lo stesso accadrà quest’anno con le poste di bilancio a favore delle imprese e delle famiglie sarde».
Il presidente della Terza Commissione del Consiglio regionale è poi entrato nei dettagli dei risultati ottenuti in questa legislatura. A partire dal piano delle stabilizzazioni: «Tra precari di Forestas (417), di Aspal (298), di Aras (280), del sistema Regione (160) e della sanità (1400) entro la fine della legislatura riusciremo a stabilizzare 2555 lavoratori – ha sottolineato l’esponente del Pd – alle 1400 stabilizzazioni della sanità, che si completeranno entro i primi mesi del 2019, si aggiungeranno altre 500 assunzioni già autorizzate dalla Regione all’Ats».
Sabatini ha poi ricordato gli interventi per contrastare la crisi dell’agricoltura e della pastorizia con lo stanziamento di 92 milioni di euro in un biennio, 65 dei quali provenienti dalle casse regionali. «Si tratta di fondi aggiuntivi rispetto alle risorse del Psr – ha rimarcato Sabatini – denari stanziati dalla Giunta dopo una lunga discussione in Consiglio per far fronte alle difficoltà del mondo delle campagne. Grazie a un’azione di pressing dei parlamentari sardi siamo inoltre riusciti ad ottenere altri 25 milioni di euro dal Governo Gentiloni che si sono aggiunti ai 65 stanziati dalla Regione».
Buone anche le indicazioni sul Reddito di inclusione sociale («L’80% delle risorse stanziate, oltre 44 milioni euro, è già nelle disponibilità dei Comuni) e sul Fondo Unico per gli enti locali («Rimasto invariato nonostante la crisi e incrementato con il finanziamento del Fondo di garanzia per il dissesto finanziario dei comuni con complessivi 55 milioni di euro per le annualità 2018-2021»)
Il presidente Sabatini si è poi soffermato sugli interventi per garantire il diritto allo studio: «In questi anni siamo riusciti ad ottenere l’incremento dei fondi Miur a favore delle università sarde passati dai 4 milioni del 2014 agli 11 del 2018. Abbiamo inoltre alzato la soglia Isee per le borse di studio da 17mila a 23mila euro. Nel 2014 solo la metà delle domande veniva soddisfatta.
Oggi, tutte le 9727 richieste sono andate a buon fine, un risultato eccezionale che consentirà di ridurre drasticamente l’abbandono degli studi universitari».
Un passaggio, Sabatini, lo ha voluto riservare anche al calo del disavanzo della sanità: «Era di 330 milioni di euro nel 2014 – ha detto – nel 2018 sarà di 103 milioni. Tutto questo nonostante gli accantonamenti per pagare i debiti pregressi (ammortamenti non sterilizzati) e i maggiori costi per i farmaci innovativi che la Sardegna, a differenza di altre regioni, paga con le risorse del proprio bilancio».
L’azione di maggioranza e Giunta ha ottenuto buoni risultati sul fronte finanziario – ha concluso Sabatini – con un’attenzione sempre vigile alle richieste provenienti dalla società sarda: «In questi anni abbiamo chiuso la vecchia vertenza sulle entrate fiscali, siamo usciti dal patto di stabilità ed entrati nell’era del bilancio armonizzato – ha spiegato il presidente della Terza Commissione – tutto questo ci consente, oggi, di incamerare più risorse.
I trasferimenti sono passati dai 6,5 miliardi del 2014 agli attuali 8,2. I pagamenti dai 6,8 miliardi di 4 anni fa ai 7,9 del 2017, con un picco di 8,1 miliardi nel 2016.
La finanziaria del 2019 avrà la stessa filosofia delle precedenti con due novità assolute: il pacchetto famiglia, finanziato con 20 milioni di euro, e gli interventi per le imprese artigiane e commerciali, circa 25 milioni di euro, con una parte consistente di queste risorse destinata alla ristrutturazione delle abitazioni. Soldi che porteranno benefici al tessuto produttivo e all’economia familiare».