Ingannati dal loro GPS, i pesi massimi europei si ritrovano bloccati in campagna. I conducenti dei mezzi pesanti provenienti da paesi dell’Europa orientale che vogliono andare in Spagna sono traditi dal loro GPS.
Ghislaine e Wilfrid hanno scelto il bellissimo angolo di Trap, nell’Aude, per vivere tranquillamente in campagna, non lontano da Baraigne, una piccola città della regione Occitania dove vivono 172 anime. Lungo il percorso che si estende a Calais, la campagna è affascinante. Beh, non sempre. In queste ultime settimane questa quiete, è stata interrotta dai camion provenienti dai paesi dell’Est che diretti a Madrid, seguendo il loro GPS, si sono smarriti su questa strada comunale.Coloro che sono alla guida dei camion a pieno carico, targati Polonia, Romania, Ucraina probabilmente volevano prendere l’autostrada, ma l’apparecchio di navigazione li ha messi sulla strada sbagliata. Lo scenario, si ripete con cadenza settimanale, anzi in media tre volte alla settimana: autocarri diretti in Spagna che vengono ingannati dal navigatore satellitare e imboccano, di giorno, ma anche di notte, la strada di campagna. E i piloti colpiti, sono gentilmente ospitati dalla coppia, che fa fronte all’emergenza offrendo loro caffè e croissant nel bel mezzo della notte in attesa che i mezzi di soccorso liberino la strada.
“Sto per aprire uno snack bar”, scherza Ghislaine. Ogni volta, è necessaria una gru per uscire da questa imbarazzante e sfortunata postura, per i nostri camionisti e il loro pesante carico, una manovra che può richiedere fino a un giorno. Mercoledì di nuovo, un camion spagnolo con semirimorchio è andato fuori strada. Inoltre queste deviazioni causano lo slittamento dei mezzi pesanti che spesso finiscono fuori dalla carreggiata, a volte a bordo strada, danneggiando i fossati e i lampioni. Il rischio per le persone che sono nell’abitacolo è di farsi male. A Baraigne, ci chiediamo quanto è affidabile il GPS. Qual è il sistema coinvolto? Quello europeo o quello americano? Scherzosamente, incrociamo le dita per non vedere un Airbus atterrare in campagna. Qualche giorno fa, a Verdun, è accaduta una siffatta disavventura a un peso massimo che stava tornando dalla Spagna” ha raccontato l’uomo alla stampa. Prima di avviare il navigatore dunque, raccomanda Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, meglio controllare almeno la regione in cui ci sta portando.
Il consiglio naturalmente è di prendere i suggerimenti della tecnologia sempre con le pinze, accettare il supporto come un contributo a fare meglio, ma mai agire ciecamente e distrarsi dai reali pericoli della strada. Non sempre infatti, questi navigatori sono perfettamente aggiornati nelle mappature, inoltre anche gli apparecchi elettronici sono soggetti ad errori di malfunzionamento. E’ la triste verità, in un mondo che va sempre di più verso la guida autonoma, ma che rischia di arrivarci con tanti interrogativi e paure.