Tornano a Milano i ragazzi del laboratorio teatrale del Liceo Canopoleno di Sassari. Lo spettacolo “Epos” andrà in scena giovedì 8 novembre
Il Canopoleno di Sassari a Milano con “Epos” in scena giovedì alle 20.30 al teatro di S.Lorenzo alle Colonne (corso di Porta Ticinese 45) nell’ambito della rassegna rassegna organizzata dall’associazione Kerkìs- teatro antico in scena formata da docenti e studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.Il Canopoleno è stato invitato con il liceo Allende di Milano e il Volta di Como per la particolare attenzione alla grande epica, fenomeno artistico a monte dei grandi testi tragici dell’antichità classica.
A marzo il festival Thauma aveva in questo senso premiato lo spettacolo, «ben costruito nei quadri, omogenei nonostante la molteplicità dei linguaggi filmico, lirico e metrico, con una coralità mantenuta con ritmo. Recitazione contenuta e musicale, grazie alla scansione dell’esametro.
La parola poetica è sapientemente sviluppata nel gesto. Interessante l’utilizzo di una soluzione metateatrale in una scena portante dello spettacolo, dove il pubblico diventa personaggio e il personaggio diventa pubblico. Convincente l’uso consapevole degli oggetti scenici, che sottolineano il messaggio del testo».
Grande soddisfazione ed emozione, quindi, per Alessandro Baldino, Giuseppe Carboni, Aurora Carta, Claudia Chessa, Francesca Deiana, Luca Denegri, Eleonora Deriu, Marianu Frantziscu Dettori, Chiara Fois, Pietro Giacobello, Riccardo Lai, Roberta Maggiolo, Chiara Menini, Beatrice Merella, Francesco Minneci, Sara Minneci, Matteo Pedoni, Irma Pes, Valentina Sechi, Camilla Trudda, Gabriella Usai.
Il coordinamento è come sempre di Anna Maria Canneddu, Daniela Cossiga e Sante Maurizi. Il laboratorio teatrale premiato a Milano si è svolto con il sostegno della Fondazione di Sardegna.
La guerra, la fuga, il viaggio, l’esilio. E poi l’amore, la nostalgia degli affetti e il ritorno. Questi i temi che ἜΠΟΣ-EPOS intreccia da alcuni quadri tratti dall’Iliade, dall’Odissea e dall’Eneide.
Vicende e personaggi alla base dell’immaginario della civiltà occidentale: Cassandra e il presagio inascoltato della tragedia; Odisseo e Telemaco – la paternità e l’amore filiale; il senso del dovere – Enea – e la disperazione per la partenza – Didone; il distacco tragico fra Ettore e Andromaca; il dovere dell’ospitalità – Nausicaa e Odisseo.
Temi prepotentemente attuali: famiglie e popoli strappati alla propria terra, il viaggio fra i pericoli, l’angoscia per il proprio futuro, la paura dello straniero, il respingimento e l’accoglienza. “Infiniti lutti” che minacciano continuamente l’umanità nomade dei nostri giorni. Per meditare assieme su quell’uomo che “a lungo errò”, “fuggiasco per fato”, protagonista di vecchie storie e che ora magari sfioriamo per strada.
Simbolo della persistenza del mito nell’oggi sono i cappotti, i cappelli e le valigie che i ragazzi indossano, smontano e rimontano durante l’andirivieni temporale scandito dai versi e dai richiami musicali e visivi: Claudio Monteverdi, Henry Purcell, la Ninna nanna della guerra di Trilussa, brani di cinegiornali d’epoca e di servizi televisivi odierni.