“Il Centro intermodale di Oristano nasce per realizzare l’interscambio tra diversi sistemi di trasporto e il progetto che sta andando in appalto soddisfa in pieno questi requisiti. La struttura sarà a tutti gli effetti un centro di raccordo di livello regionale per lo sviluppo della mobilità sostenibile e svolgerà tutte le funzioni di raccordo tra la mobilità su rotaia (treni), la mobilità su gomma (auto, taxi, bus extraurbani e bus del trasporto urbano) e mobilità lenta (bicicletta e pedoni)”.
Lo precisa l’ingegner Giuseppe Pinna, dirigente del Settore Sviluppo del territorio del Comune di Oristano, precisando, senza polemica, ma solo per maggiore chiarezza, quanto pubblicato oggi dall’Unione Sarda.
Nei giorni scorsi l’ingegner Pinna ha approvato il progetto esecutivo per la realizzazione del Centro Intermodale passeggeri, in linea con il progetto preliminare approvato dalla Giunta Comunale a novembre 2017 e con il progetto definitivo approvato nello scorso mese di aprile.
Il progetto, che verrà appaltato nelle prossime settimane, è finalizzato a realizzare un centro intermodale passeggeri, secondo le indicazioni dell’Assessorato Regionale dei Trasporti e in collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana Spa e con ARST.
La struttura, che permetterà il raccordo tra la diverse modalità di mobilità (treni, auto, taxi, bus extraurbani e urbani, bicicletta e pedoni), sarà collegato direttamente alla stazione ferroviaria tramite un tunnel per i passeggeri. Potrà ospitare fino a diciotto stalli per autobus, contro i sette attualmente ospitati alla stazione ARST di via Cagliari. Vi sarà inoltre una moderna stazione per i passeggeri.
“Malgrado la riduzione dei finanziamenti da 8 a 4 milioni di euro, il progetto è assolutamente funzionale ed evita sprechi di risorse, essendo ben modulato per il trasporto dei pendolari e dei turisti nel nostro territorio – precisa il dirigente comunale -. Il riferimento alla realizzazione di una stazione per gli autobus tratto dalla determinazione dirigenziale di approvazione del progetto è esclusivamente finalizzato a illustrare e motivare agli enti che effettuano la verifica di assoggettabilità a valutazione impatto ambientale, spiegando che l’opera in oggetto non rientra nella dizione prevista al p.to 2 lett. a dell’All. II bis alla parte seconda del D. Lgs 152/2006 e ss.mm.ii., per cui non si rende necessario rinnovare il procedimento già svolto cinque anni orsono. In sostanza la considerazione riportata nell’atto dirigenziale evidenzia esclusivamente il basso impatto della struttura nel contesto urbano nel quale dovrà sorgere, senza volerne sminuire l’importanza trasportistica per il territorio”.