Un gigante non solo fisicamente, tra i grandi protagonisti dell’associazionismo culturale cinematografico. Pioniere del cinema neorealista nella Sardegna del secondo dopoguerra e fonte d’ispirazione per tanti giovani appassionati filmaker.
Se n’è andato la scorsa notte Nando Scanu, classe 1934, una vita dedicata al cinema fino all’ultimo, dagli esordi come socio fondatore del Cineclub Sassari al suo impegno nel Sardinia Film Festival e alla collaborazione con Diari di Cineclub. La sua originaria passione per le immagini lo aveva portato giovanissimo a frequentare il maestro Carlo Perella, fotografo di fama e socio della Royal Photografic Society di Londra, che lo aveva introdotto all’attività cineamatoriale in quel tempo in rapida espansione nell’isola.Tra il 1952 e il 2002 ha prodotto e collaborato alla produzione di circa quindici film, con un’attitudine alla ricerca ispirata al Neorealismo, in particolare a Rossellini e a De Sica, per raccontare la sua terra nel dare voce agli ultimi. Nel 1951, assieme a Bruno Ricci e Silvio Bredo poi affiancati da Pinuccio Fara e Benito Castangia, aveva costituito il primo nucleo portante del Cineclub Sassari, di cui è poi stato presidente dal 1951 al 1959, e per tanti altri anni ancora fino al 2004.
Nella vita di tutti i giorni Nando faceva il geometra e l’imprenditore edile, e anche in questa attività trovava lo spunto per occuparsi di cinema. Come quella volta in cui la sua impresa andò a costruire la massicciata per la strada di accesso a Monteleone Rocca Doria: ne venne fuori un documentario pluripremiato in diversi festival dell’epoca in giro per l’Italia.
Importantissimo è stato il suo ruolo all’interno del Sardinia Film Festival. «Ha sposato da subito l’idea che il Cineclub dovesse creare un evento di promozione del cortometraggio indipendente internazionale – ha affermato commosso il direttore artistico Carlo Dessì –, è stato un pilastro dell’organizzazione del festival, anche quando la salute non gli permetteva di muoversi agevolmente, sempre in prima linea, pronto ad intervenire anche per un consiglio, con la sua voglia di diffondere la cultura cinematografica sempre e in ogni modo. La sua grande passione lo spingeva a credere fermamente nella cinematografia indipendente, al quale si riallaccia la filosofia del Cineclub».
Per Angelo Tantaro, presidente del Sardinia Film Festival, Nando Scanu era soprattutto un campione dell’associazionismo culturale cinematografico di stampo volontario: «Era considerato il grande vecchio dell’associazionismo sardo. Aveva profuso molto impegno per costruire una rete tra i vari cineclub non solo in Sardegna ma in giro per l’Italia. Lo chiamavamo anche alle due di notte e lui era sempre pronto a sapere le ultime novità, con il suo consueto piglio ironico e positivo. Negli ultimi tempi era molto attivo nell’ausilio alla redazione del nostro periodico Diari di Cineclub».
Solo pochi giorni fa Scanu era alla ricerca affannata delle magliette di “Moviementu”, per promuovere le attività dell’associazione dei lavoratori del cinema e dell’audiovisivo della Sardegna, di cui era stato uno sprone fin dalla fondazione nel 2013. Lascia una bella eredità culturale, con un esempio da emulare per il suo insegnamento e lo spirito di grande combattente. I funerali si terranno domenica 11 novembre alle 15 nella chiesa di Sant’Orsola.