Il 30 novembre e il 1 dicembre ritorna a Sassari il doppio appuntamento con “La misura del tempo” e “Divulgare la scienza”
Il 30 novembre e il 1 dicembre nella Sala conferenze della Fondazione di Sardegna i due attesi eventi culturali organizzati da Aristeo e SAT. È previsto il riconoscimento dei crediti formativi universitari CFU
Dopo le straordinarie scoperte archeoastronomiche presentate durante la scorsa edizione, il 30 novembre e il 1 dicembre ritornano a Sassari “La Misura del tempo – convegno internazionale di archeoastronomia in Sardegna” e “Divulgare la scienza”, due appuntamenti di grande interesse scientifico messi in campo dal Circolo culturale Aristeo e dalla Società Astronomica Turritana.
Il duplice evento culturale si terrà nella Sala conferenze della Fondazione di Sardegna (via Carlo Alberto 7), che ha concesso il patrocinio assieme all’Università e al Comune di Sassari, la Regione, il Muniss e il Mibact.
Quest’anno il calendario sarà arricchito da un numero più ampio di interventi e collaborazioni con associazioni e atenei, tra i quali spiccano le Università di Verona e Perugia e La Sapienza di Roma. Sarà anche possibile richiedere il riconoscimento dei crediti formativi universitari CFU.
Il progetto “La misura del tempo e i suoi segni nella Sardegna antica” nasce nel 2011 come programma di ricerca e divulgazione pluriennale il cui evento conclusivo è rappresentato, ogni anno, dalla presentazione degli esiti durante il convegno internazionale.
Le indagini, che hanno riguardato un vasto campione di emergenze e di casi studio, sono svolte con l’utilizzo di tecniche innovative, quali ad esempio il GPS topografico e l’aerofotogrammetria da drone, che permettono una visione d’insieme dei siti presi in esame più precisa rispetto al passato. L’intento della ricerca è quello di far luce sulla concezione del mondo nelle antiche popolazioni attraverso uno studio interdisciplinare in cui astrofisica, astronomia culturale e archeologia si muovono su binari paralleli.
Questa VII edizione prenderà in esame una serie di importanti tematiche, a partire dal rapporto tra dolmen d’Oriente e dolmen d’Occidente per concludere con “Dante e la Croce del Sud”. Di grande rilievo sarà la partecipazione di Andrea Polcaro, uno dei massimi studiosi dell’oriente antico, e dell’archeoastronomo Alberto Scuderi, che presenterà un’indagine di ampio respiro sulla civiltà del sole in Sicilia.
Per quanto riguarda i monumenti megalitici dell’isola, riserveranno sorprese gli studi sugli allineamenti nell’area cultuale di Gremanu a Fonni e sui riti svolti nell’antichità a Sos Nurattolos di Alà dei Sardi. Interessanti novità arriveranno dalle indagini sui complessi di S’arcu ‘e is forros di Villagrande Strisaili, Paule S’Ittiri di Torralba e Palmavera di Alghero.
L’obiettivo di “Divulgare la scienza” – che si svolgerà il giorno successivo con la moderazione del giornalista Piergiorgio Pinna – è invece quello di instaurare un confronto sulle implicazioni etiche e metodologiche di una corretta comunicazione in campo scientifico, attraverso la voce di studiosi, istituzioni culturali e media. Come si avrà modo di appurare durante la conferenza, la divulgazione scientifica, che investe tutto lo spettro del sapere, richiede metodo, competenza, consapevolezza e serietà di approccio.
Tra i temi di quest’anno, tutti di sicuro interesse, emerge l’attenzione verso le buone pratiche di comunicazione da parte dei gruppi di ricerca afferenti agli atenei isolani, come lo studio sulle specie aliene invasive condotto dalla Start up PHARECO, le attività di divulgazione scientifica svolte dall’Osservatorio astronomico di Cagliari e, in particolare, questioni di forte attualità come la facile divulgazione di bufale e fake news, e la diffusione di improbabili teorie scientifiche. Tra i relatori saranno presenti due ospiti d’eccezione come il noto divulgatore e saggista Silvano Fuso e il giornalista scientifico Gianluca Dotti.
Un buon esempio di integrazione tra formule espressive e pratiche quotidiane distinte è infine costituito dall’intervento dedicato alle Passeggiate di Enrico Costa, il viaggio emozionale marchiato Aristeo che dal 2004 mira a coinvolgere e appassionare i numerosi partecipanti, conducendola alla scoperta della propria storia e alla percezione degli spazi cittadini. Per info contattare la segreteria organizzativa al 3397760176.
PROGRAMMA DETTAGLIATO.
“La misura del tempo” prenderà il via alle 9.30 di venerdì, con i saluti istituzionali del sindaco Nicola Sanna. Sono sei gli appuntamenti della mattina. L’apertura, a cura di Andrea Polcaro dell’Università di Perugia, avrà per tema “Dolmen d’Oriente e dolmen d’Occidente: relazione tra l’architettura funeraria megalitica, il cielo ed il territorio nel bacino del Mediterraneo durante il IV millennio a.C”. Il secondo intervento sarà dell’archeoastronomo Alberto Scuderi, che esporrà “La civiltà del sole in Sicilia”.
Alfredo Rizza dell’Ateneo di Verona, illustrerà invece le “Tracce di una cultura astronomica nell’Anatolia ittita del II millennio a.C.”, mentre per l’Università di Sassari, Elisabetta Garau presenterà “Paesaggi condivisi”. Dall’Osservatorio Astronomico di Brera – Inaf, Elio Antonello parlerà degli “Antichi calendari agricoli” e infine, Simonetta Castia e Michele Forteleoni, presenteranno i risultati delle ultime indagini sugli allineamenti archeoastronomici di Aristeo e SAT nell’area cultuale di Gremanu a Fonni. Sarà quindi dato spazio al dibattito.
Il programma riparte alle 15 con Marzia Monaco e Flavio Carnevale che, per La Sapienza di Roma, esporranno i risultati archeometrici di un’interessante osservazione sul “Complesso archeologico di S’Arcu ’e is Forros”.
A parlare di “Riti e miti nel complesso nuragico di Sos Nurattolos” sarà l’archeologa Paola Basoli, mentre Lavinia Foddai e Michele Forteleoni (Aristeo – Sat) illustreranno gli ultimi dati per una nuova lettura in chiave archeo-astronomica dell’area cultuale di Paule S’Ittiri. Luca Doro dell’Uniss presenterà la sua nuova analisi architettonica sul nuraghe Palmavera di Alghero.
Marina De Franceschini (Progetto Accademia) tratterà di “Archeoastronomia in epoca medievale: l’eremo di Sant’Elia a Curinga (Catanzaro), punto d’incontro di antichi simboli”. La giornata si conclude con “Dante e la Croce del Sud, quattrocento anni di discussione” del divulgatore scientifico Gian Nicola Cabizza (AIF), per dare poi spazio al dibattito.
Sabato, “Divulgare la scienza” avrà inizio alle 9.30 con il saluto di Roberto Furesi, Delegato rettorale dell’Università di Sassari. La giornata di studi sarà moderata da Piergiorgio Pinna. Alle 10 Paolo Colona (Accademia delle stelle) presenterà “Boote che tardo tramonta: conoscenza e oblio di un fenomeno astronomico da Omero ai giorni nostri”. Emilio Molinari esporrà una relazione sulle attività di divulgazione scientifica svolte dall’OAC di Cagliari – Inaf. Le Università degli Studi di Cagliari e Sassari illustreranno congiuntamente la sfida intrapresa con il progetto “Life ASAP”, inerente lo studio delle specie aliene invasive e, infine, per l’ateneo turritano, Maria Grazia Melis evidenzierà “Le attività di archeologia pubblica del LaPArS”.
Attraverso “Le Passeggiate di Enrico Costa”, tema al quale Aristeo ha dedicato ampi studi, Stefania Bagella e Simonetta Castia illustreranno la percezione di una città, quella di Sassari, fra passato, arte ed emozionalità. Grazia Fenu (Uniss Start-up PHARECO) parlerà di un frutto caratteristico della Sardegna, “La Pompìa”, considerando gli aspetti della ricerca scientifica e delle buone pratiche di inclusione sociale ed economica. Temi di forte attualità saranno quelli trattati in “Divulgare la scienza tra bufale e fake news” di Silvano Fuso e “Sorniona sboccia la scienza sciocca” del giornalista scientifico Gianluca Dotti