Seminario Cooperazione Internazionale: istruzioni per l’uso, venerdì 9 novembre, con inizio alle 16.30, presso la Sala consiliare del Palazzo Regio in piazza Palazzo a Cagliari.
La cooperazione internazionale può essere un fattore di sviluppo per la Sardegna, se ne parlerà nel corso del seminario promosso da Sardegna Solidale con la Rete Sarda della Cooperazione Internazionale, il MoVI Sardegna e ForumSaD.
Sarà presente al convegno anche il turco Enes Övünç, della Direzione per la Cooperazione internazionale, che illustrerà il programma comunitario Europaid, che conta sugli aiuti umanitari come risposta alle crisi.
Ad aprire i lavori, saranno Giampiero Farru, presidente di Sardegna Solidale e componente del direttivo del Centro Europeo del Volontariato), il presidente Co.Ge. Sardegna Bruno Loviselli, e Giovanna Medde, del Servizio rapporti internazionali e con l’Unione Europea, nazionali e regionali, della Direzione Generale della Presidenza della Regione Sardegna.Quindi, i lavori proseguiranno con Roberta Manca, presidente dell’associazione Amici Senza Confini. che parlerà del nuovo quadro legislativo della cooperazione internazionale. Mentre Michele Demontis, presidente della Rete Sarda della Cooperazione Internazionale, Giovanna Seddaiu, docente di Agronomia presso l’Università di Sassari e coordinatrice di progetti di cooperazione internazionale e Nanda Sedda, referente del Mo.V.I. Sardegna, faranno il punto sulla cooperazione internazionale come opportunità di sviluppo per la Sardegna
Saranno presentati anche due casi di successo, quello di Euroasi”, della quale parlerà Angelica Perra, presidente del network TDM 2000 International e il progetto “Migrantour” , che sarà spiegato da Roberto Copparoni, presidente dell’associazione Amici di Sardegna Roberto Copparoni.
Concluderà il seminario Enes Övünç della Direzione per la Cooperazione internazionale, che parlerà dei vantaggi offerti dal programma comunitario Europaid, come risposta alla crisi in corso.
Oggi ci sono un miliardo in più di persone rispetto all’anno 2000 e un altro miliardo si aggiungerà entro il 2030. I Paesi in via di sviluppo rappresentano una parte sempre più importante del motore della crescita economica globale.
Viviamo in un contesto internazionale più prospero e interconnesso che nel passato, ma i benefici della globalizzazione non sono gli stessi per tutti.
L’Agenda 2030, il Documento Triennale di Programmazione e di Indirizzo 2016-2018 della Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo, offre l’opportunità di elaborare un piano per un futuro più sostenibile ed inclusivo per tutti. La posta in gioco è importante, cioè quella di porre termine alla povertà e alla fame, salvaguardare la natura, l’ambiente e le risorse del pianeta, costruire società democratiche e stabili, eque e inclusive, garantire opportunità di benessere e prosperità per tutti, guardando a un cambiamento trasformativo delle politiche dello sviluppo per un futuro più prospero e sostenibile.