Si alza il sipario sulla Stagione 2018-2019 al Teatro Civico di Sinnai – organizzata da L’Effimero Meraviglioso con la direzione artistica della regista Maria Assunta Calvisi: quindici titoli in cartellone da novembre ad aprile (e uno spettacolo fuori abbonamento) tra testi classici e contemporanei, sapienti intrecci di parole e note e intriganti coreografie per un viaggio sul filo delle emozioni, tra ironia e dramma, temi d’attualità e poesia. “Il teatro illumina la mente” è la frase emblematica che figura come epigrafe sulla copertina del programma di sala, quasi un invito a lasciarsi ammaliare e incuriosire da un programma estremamente ricco e variegato, pensato per rispondere alle esigenze e al gusto degli appassionati di prosa, musica e danza e per attrarre nuovi pubblici.
Sotto i riflettori artisti come Grazia Scuccimarra, Nada, Nicola Pistoia e Max Pisu, Rossella Faa e Luigi Tontoranelli, Miana Merisi e Cristina Maccioni, Rosalba Piras e Tiziano Polese, Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, e ancora il “trasformista” Gianni Dettori, l’attore e regista Elio Turno Arthemalle.
Clownerie in “cucina” con i 3 Chefs, tra canzoni d’autore e un omaggio a Fabrizio De André, Stefano Ledda porta in scena “Il sogno svanito” di Antonio Cossu, e poi la magia del nouveau cirque con una creazione di Emiliano Pellisari per NoGravity Dance Company, il talento di Billie Holiday con l’Ensemble Laborintus e infine l’humour (nero) di “Arsenico e Vecchi Merletti”.
Ouverture scoppiettante – sabato 17 novembre alle 21 – con “L’ultima cena” di e con Claudio Cremonesi, Stefano Locati e Alessandro Vallin, ovvero i 3 Chefs – Trio Comedy Clown, per la regia di Rita Pelusio: una singolare avventura “culinaria” tra vertiginose acrobazie e esilaranti gags, in cui i tre artisti proporranno un fantasioso menu a base di comicità e “numeri” circensi capace di divertire e conquistare i “palati” più raffinati. Una pièce originale ispirata alla moda dei grandi cuochi, moderni eroi impegnati tra pentole e fornelli, sempre pronti a sperimentare nuove ricette alla ricerca del sublime, per una serata davvero godibile e “gustosa” – nel segno della leggerezza.
Note d’autore con Roberto Sironi in concerto sabato 24 novembre alle 21: s’intitola “Corde, accordi e canzoni” il nuovo progetto del poliedrico musicista e pittore in trio con Elizabeth Boudjema (violino, cori e mandolino) e Roberto Palmas (chitarra e mandolino), tra classica e jazz, accattivanti melodie e suggestioni “cinematografiche”. Un’antologia di brani che riflettono le molteplici ispirazioni dell’artista, dalla tradizione colta allo swing, alla passione per le romanze, con cui si sono cimentati scrittori e poeti, perfino Gabriele D’Annunzio, per un recital raffinato, impreziosito dagli accenti della chitarra e dell’ukulele e da una mostra di dipinti: “Motus Immobiles”.
Ironia in scena – domenica 9 dicembre alle 19 con “Anche oggi mi sento proprio bene” – tratto da “Le puoi leggere anche in tram” di Nino Nonnis – con Rossella Faa e Luigi Tontoranelli, per la regia di Maria Assunta Calvisi: un brillante e giocoso contrappunto tra battute scherzose e strali satirici per un colorato affresco di varia umanità. Istantanee “colte al volo”, rubate forse alla realtà o magari inventate, frammenti di storie dolceamare, vere o verosimili, confessioni e pettegolezzi su amori e disamori, echi di cronaca e riflessioni semiserie su questioni cruciali come le moderne migrazioni di popoli distillati in una serie di brevi sketches e sorprendenti tranches de vie.
“Parole che si cantano anche” – sabato 15 dicembre alle 21 – con la voce inconfondibile di Nada Malanima che insieme al chitarrista Andrea Mucciarelli ripercorre i successi del “Nada Trio”, nato dall’incontro con Fausto Mesolella e Ferruccio Spinetti degli Avion Travel. Un disco fortunato, apprezzato da critica e pubblico, vincitore anche del Premio Tenco, e un intenso tour a metà degli Anni ’90, poi il nuovo album – “Nada Trio. La Posa” – inciso un anno fa, poco prima della scomparsa di Fausto Mesolella. Un concerto intimo, un’occasione per riascoltare canzoni come “Il porto di Livorno” (di Piero Ciampi), “Ma che freddo fa”, “Amore disperato” e “Il cuore è uno zingaro” accanto alle più recenti “Luna in Piena” e “Senza un perché”.
Focus sui moderni dilemmi dell’esistenza – sabato 12 gennaio alle 21 – con “Amleto Take Away” di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, un ideale viaggio nel cuore del Belpaese tra amarezza e disincanto, la moderna barbarie e le piccole e grandi tragedie del quotidiano che s’intrecciano all’opera di William Shakespeare. Il personaggio simbolo dell’incertezza mostra un’inattesa capacità di (re)agire, pur consapevole del fallimento inevitabile: testimone della decadenza e del tramonto di una civiltà, tra giovani disorientati e senza futuro e anziani sconfitti o indignati, l’eroe del dubbio si lascia tentare dalla follia della velocità e da una realtà “virtuale”.
La forza catartica de “L’ultima risata” di Abaco Teatro – domenica 27 gennaio alle 19 – su una pagina nera della storia del Novecento: in occasione della Giornata della Memoria, Rosalba Piras e Tiziano Polese ricostruiscono tra immagini d’epoca e “pezzi celebri” del repertorio le vicende de “I comici cabarettisti ebrei dai palcoscenici tedeschi ai campi di concentramento”. Una pièce emozionante ispirata alla fulgida stagione del kabarett nella Berlino degli Anni Venti, fino all’avvento del nazismo che soffocò il dissenso e le critiche in un cupo silenzio: tra le vittime delle persecuzioni antisemite, anche alcuni degli artisti più brillanti, la cui fama continuò anche oltre il filo spinato dei lager (e pure oltreoceano).
Viaggio dietro le quinte – sabato 9 febbraio alle 21 – con “Egregio Signor Assessore” scritto, diretto e interpretato da Elio Turno Arthemalle, in scena con Valentina Fadda, Eleonora Giua, Emanuela Lai, Daniele Pettinau e Angelo Trofa, in un surreale gioco di specchi tra vita e arte. Un sedicente capocomico si rivolge al potente di turno nel tentativo di ottenere i finanziamenti per una nuova produzione, pensata per soddisfare i peggiori istinti del pubblico. In un crescendo di efferati delitti con la giusta dose di orrore e sadismo, unitamente alla dichiarata parodia di certi meccanismi “clientelari” e di un cattivo gusto imperante… la trama si complica, fino al coup de théâtre finale.
(Auto)ritratto di un “trasformista” – domenica 17 febbraio alle 19 – con “Professione Artiste” firmato da Giovanni Coda: sotto i riflettori Gianni Dettori, artista conosciuto al di qua e al di là del Tirreno, capace di incarnare sulla scena i personaggi più diversi, da Monica Vitti a Petrolini e Giorgio Gaber. Maestro del travestitismo, con le sue eleganti “imitazioni” o meglio “apparizioni” in uno stile ironico e burlesco – ma anche capace di intense interpretazioni sul grande schermo, come ne “Il Rosa Nudo” e “Bullied to Death” – l’attore (si) racconta in un divertente e divertito dialogo con il pubblico, tra ricordi e aneddoti, lasciando trapelare (forse) qualcosa di sé, mostrando a tratti il volto dietro la maschera.
“Comix (la fantasia al potere)” – in cartellone venerdì 22 febbraio alle 21 – è l’avvincente, originale creazione di Emiliano Pellisari per NoGravity Dance Company, con coreografie di Mariana Porceddu e cinque danzatori/ acrobati in scena per inattesi intrecci tra cultura pop e arti circensi. Un gioiello del physical theatre che attinge al mondo delle graphic novels e alla magia per realizzare un immaginifico racconto per quadri in cui l’utopia del volo e l’attrazione degli abissi si compiono grazie ad effetti speciali, tra strane “dissolvenze” e metamorfosi o scomposizioni di corpi in un riuscito mix tra gesto atletico e irresistibile comicità.
Storie di tonnara e canzoni – giovedì 28 febbraio alle 21 – per “Umbre de muri, muri de mainè – In viaggio con il pescatore Faber” con Gerardo Ferrara (voce e percussioni), Battista Dagnino (Bouzouki, chitarra e voce) e Tonino Macis (mandoloncello e chitarra), per un omaggio a Fabrizio De André tra note e visioni. “Il presagio del ragno” di Giuseppe Casu, un documentario sugli ultimi tonnarotti, sulla colonna sonora di “Crêuza de mä”, rievoca le epiche imprese delle genti di mare insieme ai suoni, i colori e i profumi della costa, alla dura fatica e al senso di libertà davanti all’infinita distesa d’acqua, alla crudeltà e al sacrificio – in un antico ligure – quasi uno struggente canto per Genova.
La vis comica di Grazia Scuccimarra in “Così impari” – sabato 9 marzo alle 21 – tra umorismo feroce con punte di sarcasmo per un satirico affresco dell’Italia di oggi e di ieri – tra molti e incurabili vizi e (rare) virtù. La moderna castigatrice dei costumi ritorna a Sinnai con il nuovo spettacolo tra provocazioni intellettuali e spunti di riflessione sui paradossi e i disastri della società – con (auto)ironici riferimenti personali a stemperare le caustiche battute che non risparmiano niente e nessuno, dalla sfera privata a quella della politica, dalla famiglia alla scuola, dai rapporti di coppia ai conflitti generazionali, in un one woman show capace di far sorridere e pensare.
Un tema cruciale – domenica 17 marzo alle 19- ne “Il sogno svanito (di chi è l’acqua)” diretto e interpretato da Stefano Ledda (che cura anche la drammaturgia) sulle note della chitarra di Andrea Congia con le evocative polifonie de Su Cuncordu Lussurzesu. La privatizzazione dell’acqua è il fulcro dello spettacolo, tratto dall’omonimo romanzo del poeta e scrittore Antonio Cossu, in cui una piccola comunità si trova a fare i conti con gli intrighi e gli oscuri interessi, insomma con il lato peggiore della politica. Tra fantasia e realtà, l’autore si interroga sugli aspetti etici e morali, ancor più che economici, di una scelta che determinerà la proprietà delle fonti – e il futuro del paese.
La fine di un amore lascia spesso ferite sull’anima ma ha anche delle (im)prevedibili conseguenze pratiche, come racconta con ironia – domenica 24 marzo alle 19 – “Casalinghi disperati”, dolceamara commedia di Cinzia Berni e Guido Polito con Nicola Pistoia, Gianni Ferreri, Max Pisu e Danilo Brugia, per la regia di Diego Ruiz. La difficile convivenza tra quattro uomini si complica grazie all’incombente presenza-assenza della rispettive ex-mogli che continuano a condizionare le loro vite, a riprova della profondità dei legami, perché «si arriva a odiare una persona solo se l’hai tanto amata, se non la odi è perchè non te ne è mai importato niente!».
Un omaggio alla grande Billie Holiday – sabato 6 aprile alle 21 – con “Un Mistero Nero”, un concerto-spettacolo “dedicato alle cantanti libere” con la voce di Rossella Faa e la musica dell’Ensemble Laborintus, che schiera Angelo Vargiu (clarinetto), Gian Piero Carta (sax), Antonio Pitzoi (chitarre), Simone Sassu (piano), Lorenzo Sabattini (basso) e Luca Piana (batteria). La vita durissima dell’artista affiora nei testi originali di Speranza Serra, interpretati da Mariantonietta Azzu, per un affascinante e prezioso ritratto di una donna che grazie al suo straordinario talento e alla sua tenacia, tra mille ostacoli e vincendo i pregiudizi, è diventata una delle più famose e amate signore del jazz.
Un classico del Novecento – “La casa di Bernarda Alba”– di Federico García Lorca – venerdì 12 aprile alle 21 – per chiudere in bellezza la Stagione 2018-2019: in scena Miana Merisi e Cristina Maccioni con Rita Atzeri, Luana Brocato, Francesca Cara, Renata Manca, Carla Orrù e Marta Proietti Orzella, con la regia di Maria Assunta Calvisi e elaborazioni visuali di Giovanni Coda per un ritratto di famiglia in un interno che è anche metafora della dittatura. La rigida disciplina e la segregazione che Bernarda Alba impone alle sue figlie – in nome dell’onore e del buon nome, fino alle estreme conseguenze – riflette la ferocia del regime e la fine della libertà, che il poeta spagnolo pagò con la sua stessa vita.
In cartellone – domenica 31 marzo alle 21 (fuori abbonamento) – anche “Arsenico e vecchi merletti (.. e altri misfatti)”, dalla celebre commedia di Joseph Kesselring in una moderna versione firmata ParoleRivelate. In scena (in ordine di apparizione) Rebecca Anichini, Alessandro Verbicaro, Stefania Anichini, Luigi Ibba, Nino Mameli, Manuela Anichini, Ferdinando Manunza, Maurizio Anichini e Corinne Vigo (con l’amichevole partecipazione di Guendalina (Blue Wave), Enrico Guggeri, Ester Murenu, Enzo Viola), per la regia di Carla M. Calò per una vicenda apparentemente surreale che fa però i conti con la follia, tra pericolosi eccessi di bontà e un modo molto particolare di intendere l’amore e la carità verso il prossimo – tra esilaranti gags.
La Stagione 2018-2019 organizzata da L’Effimero Meraviglioso al Teatro Civico di Sinnai è realizzata con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dell’Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna e del Comune di Sinnai, con il contributo della Fondazione di Sardegna e con preziose sinergie come quella con il CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
INFO & PREZZI
biglietti: € 15
abbonamento – 15 spettacoli € 110 (per i residenti a Sinnai sotto i 26 anni e oltre i 65 anni € 80)
Carnet per 5 spettacoli a scelta € 50 – Carnet per 8 spettacoli a scelta € 75
CONTATTI: Teatro Civico di Sinnai – via della Libertà – telefono 070.765831 – cell. 377.7080898
info: [email protected] – www.teatrocivicosinnai