E’ fra le circostanze più “mimate” dalle hostess nelle indicazioni per le emergenze in volo: l’uso delle maschere a ossigeno che “piovono” dal soffitto in caso di depressurizzazione della cabina. Un volo Singapore Airlines è stato costretto ad un atterraggio d’emergenza all’aeroporto di Changi per la depressurizzazione della cabina.
L’aereo, partito lunedì mattina 19 novembre alle ore 05:30 da Singapore e diretto a Parigi, con arrivo previsto alle 11:42, è dovuto tornare indietro e fare un atterraggio di emergenza meno di un’ora dopo il decollo. Il volo, che era diretto a Parigi Charles de Gaulle, era salito a 24.000 piedi e si trovava sopra la Malesia quando è dovuto tornare verso Singapore. Le maschere di ossigeno sono state dispiegate e l’aereo è sceso a 6.000 piedi.
Foto sono state scattate all’interno dell’aereo da un passeggero che ha dichiarato di essere stato trasferito sul volo Singapore Airlines dopo che il servizio Air France su cui era prenotato era stato cancellato a causa di problemi tecnici. “Dopo 45 minuti dal decollo, le maschere sono cadute, non c’era il panico a bordo perché tutto sembrava normale”, hanno detto. “Il pilota ha impiegato molto tempo per darci un aggiornamento e l’aereo ha scaricato il carburante per un’ora prima di atterrare.” Singapore Airlines ha confermato che l’aereo è tornato all’aeroporto di Changi a causa di una perdita di pressione in cabina, dicendo che è atterrato alle 2:30 di questa mattina ora locale. Utilizzando un altro aereo, il volo parte alle 6 del mattino e arriverà a Parigi con cinque ore di ritardo.
Secondo i dati del sito di monitoraggio FlightRadar24.com, l’aereo in questione ha operato un volo da Auckland a Singapore il 3 settembre. Sembra quindi essere fuori servizio fino a un breve volo di prova di meno di 20 minuti, il 13 novembre, prima di riottenere il benestare rientrando in servizio oggi lunedì mattina come volo SQ336 da Changi a Parigi Charles de Gaulle. Chi ha voluto proseguire il viaggio è stato fatto salire su un aereo sostitutivo.
E’ evidente, commenta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che ogni giorno nel mondo ci sono troppi incidenti sfiorati.