Aeroporto chiuso per black-out. Una panne irrisolvibile all’impianto elettrico costringe lo scalo di Birmingham a cancellare tutti i voli. Interessati passeggeri e voli da e per l’Italia.
Un black-out elettrico protrattosi inizialmente per qualche ora ha indotto le autorità dell’aeroporto di Birmingham a chiudere lo scalo a tempo indeterminato e cancellare numerosi voli, tra cui diversi da e per l’Italia. Su Twitter la società che gestisce l’aeroporto ha spiegato che è stata una scelta necessaria poiché non si era in grado di risolvere il problema, più complesso del previsto.La panne ha riguardato circa 50.000 passeggeri, molti dei quali sono rimasti bloccati dentro e fuori i terminal, e non è ancora sicuro se domenica sarà possibile rimettere in funzione la struttura e consentire perciò decolli e atterraggi in assoluta sicurezza. Dopo la comunicazione ufficiale che a Birmingham non ci sarebbero più stati voli in partenza o in arrivo, molte persone sono tornate a casa o hanno trovato una camera d’albergo nei pressi dello scalo inglese, il quale ha messo dei lettini d’emergenza a disposizione dei molti turisti e businessmen bloccati dal black-out elettrico.
Una coppia che si è imbarcata su un aereo alle 16.30 di oggi dice di essere ancora sull’aereo seduta sulla passerella. Un passeggero ha detto: “Siamo bloccati in un volo Flybe per Milano, molta gente è molto stanca, i bambini urlano, questa situazione è terribile”. I passeggeri di un volo Ryanair si sono lamentati del fatto che si stanno facendo pagare il prezzo pieno per le bottiglie d’acqua mentre aspettano nell’aereo bloccato a terra.
Ai passeggeri, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato consigliato dai funzionari di verificare con la propria compagnia aerea le partenze e gli arrivi. I voli dovrebbero essere colpiti forse fino alle 22.00, ha dichiarato l’organizzazione di gestione del traffico aereo Eurocontrol alla BBC. La chiusura dell’aeroporto di Birmingham arriva pochi giorni dopo quella dell’aeroporto di Gatwick, la seconda aerostazione più trafficata del Regno Unito, a causa di sospette attività di droni.