“Spettacolo Aperto”, il festival di musica organizzato dall’Associazione Studium Canticum, si avvia a conclusione dopo quasi un mese di appuntamenti con il concerto “Corpi che suonano”. Gli appuntamenti sono stati dedicati alla musica per coro e non soltanto: canzoni pop, classica antica, incontri con i direttori e sperimentazioni musicali sempre nel segno dell’ascolto, tema portante di questa edizione.
Concerti, operette teatrali, il flash mob di massa, la musica spiegata agli appassionati e un instancabile lavoro di promozione e avvicinamento alla musica, che è “per tutti” e di tutti.
“La musica è un linguaggio davvero universale, che arriva dritto alle persone. La musica fatta insieme, con nel ‘far coro’, ha un valore per noi inestimabile, sia per l’individuo, sia per il mondo in cui abita. Quest’anno il tema dell’ascolto è stato per noi la strada maestra: ascolto dell’altro da sè, del mondo intorno, e anche riscoperta della propria voce.
Amiamo le sperimentazioni musicali, insieme agli altri direttori e gli altri cori, perchè in questo modo la musica, quella più classica e quella popolare, si rigenerano ogni volta e il nostro pubblico, sempre molto attento e numeroso, lo apprezza moltissimo”. Così il direttore di Studium Canticum Stefania Pineider.
Dopo l’emozionante concerto dedicato alla musica popolare del 2 dicembre nella Chiesa di S.Eulalia a Cagliari, insieme al Coro Bachis Sulis di Aritzo, si avvicina il gran finale di Spettacolo Aperto 2018, giovedì 6 dicembre alle 20.30 all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari, Piazza Porrino (ingresso disciplinato con raccolta fondi per attività istituzionale, prenotazione dei biglietti al num. 3389403280).
Corpi che suonano è un evento unico:l’edizione 2018 riunisce musicisti di diversa formazione intorno al ritmo, che sta alla base di ogni gesto e movimento, e che scaturisce non solo dalla voce ma anche da tutte le altre “parti sonanti” del corpo umano: i piedi, le mani, lo schiocco delle dita sono solo alcuni esempi.
Uno spettacolo speciale che unisce tradizione e modernità, voci e corpo per sperimentarne la forza, presenza, assenza, importanza per la vita stessa.
L’orchestra ritmica Studium Canticum (qui al suo debutto dopo un lavoro di ricerca e studio durato un anno) insieme con il formatore e trainer Stefano Baroni, il coro e l’orchestra Studium Canticum, il quartetto Interzone, gli studenti delle Classi di Percussione, proporranno un programma con quadri sonori dalle diverse tonalità timbriche e in diverse possibilità combinatorie: la performance di “body percussion” vera e propria, l’esibizione del Quartetto d’archi, un momento importante di coinvolgimento del pubblico in salae il finale polifonico con il Coro, l’Orchestra d’archi e le percussioni per la Missa Sancti Francisci Assisiensis di Damijan Mocnik, nel segno di una armoniosa fusione tra le diverse sfumature del ritmo.