Dopo le “Conversazioni pianistiche” che lunedì hanno visto dialogare il presidente del Conservatorio di Cagliari Gianluca Floris e il pianista Stefano Filgiola, domani (mercoldì 5 dicembre) arriva il penultimo appuntamento per l’VIII Festival pianistico, dedicato quest’anno a Claude Debussy.
Alle 18, nell’auditorium dell’istituzione musicale cagliaritana (in piazza Porrino=, sarà protagonista ancora Stefano Figliola che si esibirà nella serata conclusiva della seconda parte dell’Opera Pianistica di Maurice Ravel. Il programma proporrà la “Pavane pour un infante defunte” la “Sonatine” il “Menuet sur le nom de Haydn”, il “Prelude”, i “Valses nobles et Sentimentales” e i “Miroirs”.
L’ingresso è libero e gratuito. Informazioni: tel. 070 493118.
Stefano Figliola ha intrapreso gli studi pianistici dall’età di sette anni, frequentando successivamente il Conservatorio di Cagliari e diplomandosi al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Determinanti per la sua formazione artistica sono stati gli incontri con pianisti quali Dino Ciani e Carlo Zecchi, con quest’ultimo al “Mozarteum” di Salisburgo per un Master.
A sedici anni è risultato I° premio assoluto fra i sessanta concorrenti della sua categoria al concorso “Coppa Pianisti d’Italia” di Osimo.
Ha debuttato giovanissimo con l’Orchestra del Conservatorio di Cagliari eseguendo con grande successo la “Totentanz” di Franz Liszt. L’anno seguente, sempre con l’orchestra del Conservatorio di Cagliari ha interpretato il 2° Concerto per pianoforte e orchestra di Serghej Rachmaninoff.
A pochi giorni da quest’ultima esecuzione è stato invitato dal M° Nino Bonavolontà allora direttore artistico dell’Istituzione dei concerti e del Teatro lirico di Cagliari per ripetere il concerto di Rachmaninoff nella stagione sinfonica ufficiale. Da allora tiene numerosi concerti e recitals in Italia e all’estero per importanti associazioni e festivals, riscuotendo ovunque unanimi consensi di pubblico e di critica.
Al “Premier Hiver Musical” di Dijon la critica francese lo ha definito “Sourprenant virtuose”.
Al “Muzikafest” di Malta la stampa ha parlato di “Memorable performance”.
Una sua esecuzione al festival di Bersaillin della sonata in si minore di Liszt è stata recensita come “Interprétation éblouissante”.
Al festival della “Chouette” di Dijon dopo un recital dedicato interamente a Claude Debussy la critica lo ha così recensito: “…Ce que Margherite Long a dit du jeu de Debussy lui-meme, nous pourrions l’appliquer à celui de Stefano Figliola: ” En meme temps qu’il glissait avec une douceur si pénétrante sur son clavier, il le serrait et obtenait des accents d’une extraordinaire puissance expressive… “.
Ha collaborato con direttori quali Nino Bonavolontà, Alberto Peyretti, Fulvio Angius, Angelo Guaragna, Sandro Sanna, Carlo Frajese, Emilio Pomarico, Hubert Soudant, Kery Lynn Wilson.
Svolge parallelamente all’attività solistica anche quella cameristica, collaborando con strumentisti e cantanti.
Nel 1996 ha fondato il “Bach Jazz Quartett”col quale ha tenuto e tiene numerosi concerti. I suoi interessi musicali sono vasti così come vasto è il suo repertorio. Suona con la stessa passione, sia i concerti più rappresentativi di Mozart, Beethoven, Liszt, Rachmaninoff che la “Petite Messe Solemnelle” di Rossini o i “Carmina Burana” di Orff; Bach, o Dave Brubeck e Jim Morrison. Ha inoltre al suo attivo una prima esecuzione mondiale di una composizione di Aldo Clementi.
Dal 1976 è docente di Pianoforte Principale, dapprima al Conservatorio “Luigi Canepa” di Sassari, e dal 1977 al Conservatorio ” Giovanni Pierluigi da Palestrina ” di Cagliari. Numerosi suoi allievi sono risultati vincitori in diversi concorsi pianistici nazionali quali Osimo, Albenga, Pescara, Pino Torinese, Ciampino, Torre Annunziata, Acerra, Napoli.
Nel 2003 ha tenuto nell’Aula Magna del Conservatorio di Cagliari, seguite da un pubblico numeroso, un ciclo di otto lezioni pubbliche sul grande repertorio romantico. Nel 2011 da un suo progetto è nato il Festival Pianistico del Conservatorio di Cagliari del quale ne è il referente.
Ha tenuto numerose conferenze sulla storia dell’interpretazione pianistica e da qualche tempo si occupa con grande impegno di didattica del pianoforte con particolare riferimento alle tecniche di memorizzazione e alla metodologia dell’insegnamento strumentale.