Soroptimist e Catabinieri, oltre a numerose altre autorità, associazioni e cittadini, hanno inaugurato questa mattina una “Stanza tutta per sé”.
Questa mattina, alla presenza del Vescovo della Diocesi di Tempio – Ampurias, Mons. Sebastiano Sanguinetti, della Vice Presidente Nazionale “Soroptimist International d’Italia”, Adriana Macchi, della Presidente di “Soroptimist club Gallura”, Avv. Maria Grazia Molinas, del Colonnello Luca Corbellotti, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Sassari e di numerose altre Autorità, associazioni e cittadini, presso il Reparto Territoriale dei Carabinieri di Olbia è stata inaugurata una “Stanza tutta per sé”.L’iniziativa di Olbia non è la prima in Sardegna, ma segue quelle già realizzate presso i Comandi Provinciali dei Carabinieri di Cagliari e Nuoro e la Questura di Sassari.
Il progetto che nasce da una collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e l’associazione “Soroptmist International d’Italia” è stata finanziata dal Club Gallura attraverso una serie di iniziative che hanno trovato un eccezionale riscontro anche nella cittadinanza che ha voluto dare il proprio contributo e collaborare fattivamente alla sua realizzazione.
La stanza è destinata all’audizione protetta di donne che hanno subito violenza e di minori. È arredata in modo da creare un’ambiente confortevole per le vittime, riservando uno spazio dedicato ai bambini con colori e oggetti pensati per l’infanzia.
La presa di coscienza della società sulla violenza nei confronti delle donne e dei minori ha acquisito nel corso degli anni una forza sempre maggiore nell’intento di arrestare un fenomeno che oggi è più che mai drammatico, caratterizzato da una violazione dei diritti umani, dell’integrità fisica e psicologica, della sicurezza, della libertà e della dignità della persona.
L’Arma dei Carabinieri è impegnata da anni concretamente nella cosiddetta tutela delle “fasce deboli” e nel contrasto di ogni forma di violenza di genere. Pertanto, al fine di accrescere la tutela delle vittime e di monitorare il fenomeno, sono state assunte una serie d’iniziative a livello sia centrale, sia periferico.
A seguito di un protocollo d’intesa tra il Ministero della Difesa e il Ministero delle Pari Opportunità, cui è seguita una convenzione di attuazione con il Comando Generale dell’Arma, dal 2009 è stata istituita presso il Reparto Analisi Criminologiche del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma la Sezione “Atti persecutori”.
Tra gli obiettivi strategici di questa nuova articolazione vi è quello di sviluppare studi e ricerche di settore volti all’approfondimento delle dinamiche sottostanti alle violenze in danno di vittime vulnerabili, anche attraverso collaborazioni con l’autorità scientifica. Tale unità concorre, altresì, alla formazione e all’aggiornamento dei Carabinieri di ogni ordine e grado in tema di violenza contro le donne o i minori.
Inoltre, dal 2014 presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative dell’Arma in Velletri (Roma) si svolgono annualmente corsi di formazione in materia di “violenza di genere”. Al termine del corso, il personale così formato va ad alimentare la “rete nazionale di monitoraggio”, istituita nel 2014 dal Comando Generale del Arma e formata da militari che, a livello provinciale, oltre a monitorare il fenomeno, fungono da referenti dei Comandanti ai vari livelli per la trattazione dei casi più delicati.
Proprio in quest’ottica, si è svolta ieri presso il Comando Legione Carabinieri “Sardegna” l’attività formativa sulle “best practices” che l’Arma dei Carabinieri ha adottato per la gestione dei reati connessi con la violenza di genere, curata del Capitano Francesca Lauria, Comandante della Sezione “Atti persecutori” del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma, a cui hanno partecipato 40 militari di vari reparti dell’isola.
A livello provinciale, oltre alle attività prettamente investigative svolte dalle Stazioni e dai Nuclei Operativi, vengono ogni anno realizzati una serie di incontri finalizzati a diffondere la cultura della tutela delle fasce deboli.