Giovedì 20 dicembre alle ore 16.00 l’Unità operativa di Neuroriabilitazione dell’ospedale San Martino di Oristano ospiterà la festa di Natale,
un’iniziativa pensata per portare dentro il reparto un po’ della magia delle festività natalizie fra i pazienti ricoverati e creare un momento di condivisione fra le famiglie e il coinvolgimento anche delle persone dimesse, per le quali il reparto è stato per molti mesi una seconda famiglia. Una scelta particolarmente significativa, quella di festeggiare il Natale nel reparto di Neuroriabilitazione, perché qui vengono assistite e curate persone che, dopo aver subito una grave lesione cerebrale ed essere stati in coma, “rinascono” lentamente grazie all’assistenza di un equipe altamente specializzata.
Musica e intrattenimento saranno gli ingredienti della festa di Natale, durante la quale verrà addobbato un albero con le decorazioni realizzate dai pazienti nel corso dei laboratori finalizzati alla riacquisizione delle competenze manuali e delle funzioni motorie: ogni pallina appesa all’albero, dunque, rappresenterà un piccolo ma importante traguardo per chi la ha realizzata.
La Festa di Natale fa parte del progetto “Percorsi di vita e innovazione sociale”, finalizzato al riadattamento delle persone con disabilità complessa. Finanziato dalla Fondazione di Sardegna e curato dall’associazione Sarda Traumi Cranici Onlus (ASTCO) in collaborazione con il reparto di Neuroriabilitazione del San Martino, il progetto ha l’obiettivo di creare un percorso integrato alla riabilitazione dei pazienti con GCA (gravi cerebrolesioni acquisite), valorizzare lo Sportello di ascolto e informazione attivo in reparto a sostegno dei familiari, e realizzare una guida informativa utile alle famiglie coinvolte nel percorso riabilitativo dei propri familiari.
L’Unità Operativa di Neuroriabilitazione, attiva dal 2016 al San Martino sotto la guida del dottor Andrea Montis, prende in carico i pazienti che, in seguito a traumi cranici, ictus o altre patologie, hanno subito severi danni cerebrali, con conseguente stato di coma e alterazioni delle funzioni motorie, cognitive e comportamentali e li sottopone a programmi riabilitativi personalizzati, con l’ausilio di un team costituito da diverse figure (medico, fisioterapista, infermiere, operatore socio-sanitario, logopedista, terapista occupazionale, psicologo, educatore, assistente sociale) e di attrezzature e software studiati per favorire il recupero fisico e cognitivo.
Le cause delle gravi cerebrolesioni acquisite possono essere diverse – ictus, incidenti stradali, sul lavoro o cadute accidentali, anossia cerebrale – così come differenti possono essere le conseguenze: perdita di autonomia nelle attività o della capacità di interagire con l’ambiente circostante, difficoltà sul piano cognitivo e motorio. Solo il 60% delle persone colpite da cerebrolesione grave torna a vivere a casa e meno del 40% riprende l’attività lavorativa precedente. Per questo, il progetto promosso dall’ASTCO in collaborazione con il reparto di Neuroriabilitazione del San Martino intende sviluppare un percorso integrativo di riabilitazione, accompagnando il paziente nel ritorno alla vita quotidiana, al di fuori del contesto ospedaliero.
Nello stesso reparto è attivo lo sportello di ascolto dell’ASTCO, a disposizione dei pazienti e loro familiari, operativo il secondo martedì di ogni mese, dalle ore 16.00 alle 19.00 o contattare il numero 340.3585736 per fissare un appuntamento.
Rosy Massa