Albero di Natale. Per la gioia di 1.200.000 pini e per aiutarci a riflettere che dobbiamo educare le nuove generazioni a custodire la nostra casa comune.
Immaginate un deserto di 1284 ettari con dune alte sino a 50 metri. Immaginati ora 1.200.000 pini e un’infinità di ginepri, acacie e macchia mediterranea. Benvenuti nella Pineta Is Arenas. In questo scenario ambientale unico i ragazzi del laboratorio Laudato Si’ della Parrocchia Santa Sofia si sono dati appuntamento domenica 2 dicembre per scegliere e addobbarne uno come albero di Natale, sistemando ai suoi piedi un piccolo presepe. E per far questo si sono portati da casa come palle di Natale alcune cassette di arance, mandarini, noci, melagrane, una ricca varietà di verdure e pure dei dolciumi, proprio come si faceva un tempo nelle case delle nonne nei giorni che precedevano l’Immacolata.“Il Creatore che si fa creatura e viene in mezzo a noi per salvarci per salvarci ci ha suggerito l’idea di non sradicare e tanto meno tagliare un albero e portarlo in paese – afferma il parroco don Ignazio Serra col team delle catechiste e dei genitori – ma di vestire a festa uno degli alberi della Pineta Is Arenas e di collocarvi ai piedi la capanna con la sacra famiglia. Abbiamo voluto così accogliere l’invito di Papa Francesco di prenderci cura della Casa comune, la nostra madre terra, che ci accoglie e ci nutre. Il papa, infatti, chiede a tutti di adoperarci “affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo, affinché seminiamo bellezza e non inquinamento e distruzione”.
L’iniziativa pertanto costituisce un invito forte per riflettere sulle responsabilità degli adulti nell’educare le nuove generazioni a custodire e a prendersi cura dell’ambiente e al contempo per vivere in armonia e spirito di solidarietà verso i consimili e verso ogni creatura. I bambini e i ragazzi, dopo un percorso a piedi, si sono addentrati nella pineta per individuare e scegliere l’albero, un ginepro di oltre 3 metri, designato ad essere per tutti gli altri alberi, l’albero di Natale per la gioia di tutti gli altri alberi e creature che ogni giorno vi si posano o vi scorrazzano ai suoi piedi. I bambini e i ragazzi, poi, ad uno ad uno, hanno ricevuto un dolce, un frutto o una verdura da appendere sui suoi rami mentre in coro cantavano Laudato Sii. Una volta conclusi l’addobbo, tenendosi le mani in cerchio e, ruotando attorno all’albero vestito a festa, hanno intonato il canto Tu scendi tra le stelle, mentre tre di loro collocavano dentro una piccola capanna i personaggi della sacra famiglia. La serata si è conclusa con la Preghiera per il creato composta da papa Francesco e gridando un grande Wow di stupore e meraviglia, nella certezza di aver lanciato un messaggio per un’ecologia integrale, attenta all’ambiente e ad ogni creatura che lo abita.
Qualcuno di loro ha sottolineato come l’albero di Natale in mezzo alla Pineta avrebbe reso speciale il Natale a tutti gli altri alberi, agli uccelli che vi si sarebbero posati e agli animali. Un tocco di poesia, certo, ma anche un auspicio perché come dice Francesco entriamo nella logica di vedere che “tutto è connesso”. Alla fine grandi e piccoli hanno salutato l’albero speciale con un “ciao e un arrivederci” e, cammin facendo, non è mancato chi, armato di buste e guanti, ha raccolte diverse bottiglie di plastica e altri rifiuti abbandonati qua e là da chi sa quanto tempo. Piccoli gesti che che fanno la differenza e che insegnano a tutti che occorre tenerci per la nostra Casa comune.