Chiudono a Sassari, da dove avevano preso avvio con la conferenza di Vito Mancuso, gli incontri con gli autori organizzati nell’ambito dell’edizione 2018 del LEI Festival.
Lunedì 3 dicembre sono previsti infatti i due incontri conclusivi, entrambi nella Sala dei Cento della Camera di Commercio di via Roma, 64.Si inizia alle ore 18 con Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica con un incontro dal titolo Non con i miei soldi. A 10 anni dalla crisi finanziaria.
Questo incontro, che sarà presentato dal sociologo Daniele Pulino, si propone come un momento di riflessione per focalizzare la situazione economica attuale, nella quale, oltre che vittime, diventiamo complici inconsapevoli di una Finanza pericolosa e strumentalizzante.
Tanti soggetti economici si alimentano con i nostri risparmi, ma delle decisioni che prendono e delle ricadute che avranno, sappiamo poco o nulla. Abbiamo però uno strumento estremamente potente nelle nostre mani, quello di dire “non con i miei soldi”.
La finanza dovrebbe avere la funzione positiva di intermediario tra chi ha i soldi e chi ne ha bisogno ma l’attuale sistema finanziario, dove poche persone si arricchiscono scommettendo sul fallimento di interi Paesi (investendo in progetti nocivi per l’ambiente e le persone o speculando sul cibo), si dimostra oggi evidentemente inefficiente e insostenibile.
Si prosegue alle ore 19 con la conferenza del filosofo Leonardo Caffo dal titolo Perché non puoi credere nell’arte se non credi nell’al di là. Credete nell’aldilà? Non è solo una domanda religiosa o spirituale ma riguarda in generale il rapporto che c’è tra gli oggetti che vediamo coi nostri occhi e l’immagine che a questi oggetti è connessa ma sembra, in qualche modo, invisibile.
Sappiamo che c’è eppure non possiamo vederla o sentirla; questi oggetti speciali si chiamano “epifenomeni” e sono l’essenza dell’arte contemporanea, del suo al-di-là, di ciò che rende oggetti semplici o banali come estintori o specchi parte integrante di un sistema visivo e percettivo che contraddistingue il contemporaneo. Ebbene si, se non credete nell’aldilà allora non potete credere neanche nell’arte.