Il Teatro scientifico di Verona in scena alle Saline. Ezio Maria Caserta firma la regia dello spettacolo sul Premio Nobel siciliano
Umorismo, verità e fantasmi tra storia e attualità della quotidianità. La rassegna dell’Akròama procede alle Saline con un evento di forte impatto culturale e artistico
Giovedì 13, venerdì 14 e sabato 15 dicembre, alle 21, al Teatro delle Saline, piazzetta Billy Sechi n. 3/4, a Cagliari, per la Stagione del Teatro contemporaneo 2018/19 va in scena “Stanze pirandelliane” con la regia di Ezio Maria Caserta. Lo spettacolo del Teatro scientifico di Verona è un gioiello artistico che coniuga attualità, sogni e memorie.
L’Akròama idealizza e rappresenta un percorso artistico e di lavoro teatrale che unisce generi, commistioni di elevato valore aggiunto in ambito locale, nazionale ed estero. Passione e suoni, interpretazioni e opere classiche rivisitate, adatte a un pubblico eterogeneo ma non per questo distratto. La Stagione è supportata da Ministero dei Beni culturali, Regione, comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna
La verità è la stesura novellistica anteriore al dramma “Il berretto a sonagli”. Espone la vicenda processuale a cui è sottoposto un uomo reo confesso di un delitto d’onore. Dietro l’atteggiamento di questo personaggio, dalla mentalità retriva e arcaica, si scorge l’umorismo pirandelliano giocato sul “senso del contrario”, la novella mostra anche la presa di distanza di Pirandello verso certi tabù ancestrali della sua gente.
“Lo spettacolo privilegia “sogni” o “memorie”, che compaiono come fantasmi all’interno delle “stanze”, in cui il personaggio pirandelliano si chiude. Sono stanze spoglie perché sono in realtà luoghi mentali, quasi onirici, abitati da sogni spietatamente lucidi. I testi pirandelliani a cui si fa riferimento a sono: “Personaggi”, “L’altro figlio”, “Sgombero”, “La verità”. Personaggi è la descrizione del concepimento e dalla maturazione dei personaggi nella mente dell’autore.
Pirandello Racconta che nel suo studio soleva essere visitato, soprattutto sul far del crepuscolo, da certi personaggi che gli chiedevano di Dar loro una forma di vita, di fissarli sulla carta con delle parole, di raccontare la loro storia. E lui finiva per ascoltarli. Sentiamo dalle sue parole la genesi di certe sue commedie. È una specie di introduzione d’autore al proprio mondo creativo.
L’altro figlio racconta di una vecchia madre che vive di elemosina. I suoi due figli, emigrati in America, si sono dimenticati di lei. Un terzo figlio, nato da una violenza, vorrebbe prendersi cura di lei, ma da lei è sempre stato rifiutato. Somigliante in tutto e per tutto al padre, le ricorda l’orrore che aveva dovuto subire. Sgombero, racconto in Modo quasi “verista”, il ritorno a casa di una figlia cacciata – e ora divenuta prostituta- In occasione della morte del padre sul cadavere del quale rovescia tutta la sua rabbia di figlia rifiutata. in atto vi è anche lo sfratto esecutivo. (recensione di Giovanni Macchia.
Il più importante studioso pirandelliano, ha definito la novella un capolavoro)
Il cast. Il Teatro scientifico di Verona propone “Stanze pirandelliane” alle Saline – spettacolo teatrale su testi di Luigi Pirandello – con l’adattamento di Jana Balkan. Regia Ezio Maria Caserta, messinscena Isabella Caserta. Con Jana Balkan, Isabella Caserta, Francesco Laruffa.