Una riflessione “pirandelliana” sul confine tra la verità della scena e il gioco della finzione, con l’incontro tra un giovane e famoso attore e un aristocratico che per soddisfare un suo capriccio chiede di poter assistere a qualunque prezzo a una rappresentazione “privata” de “La morte di Socrate”: il tema fondamentale è l’immedesimazione dell’interprete con il suo personaggio, al centro di un dialogo cinico e paradossale che tra le contrapposte idee di Denis Diderot e del Marchese De Sade si spinge fino alle “estreme” conseguenze.
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“Il Veleno del Teatro” sarà poi in tournée nell’Isola – tra Paulilatino (il 3 dicembre) e Porto Torres (il 9 dicembre) mentre l’attore Manuele Morgese terrà al TsE di Is Mirrionis da martedì 4 a venerdì 7 dicembre il laboratorio “Il Teatro come Vita”, un seminario intensivo sull’arte della recitazione e sulle differenti tecniche e gli stili interpretativi.
I segreti dell’interpretazione tra verità e finzione ne “Il Veleno del Teatro” – fortunata pièce del drammaturgo valenciano Rodolf Sirera Turo in cartellone DOMANI (sabato 1 dicembre) alle 21 e domenica 2 dicembre alle 19 al TsE di via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari nella mise en scène del Teatro Zeta de L’Aquila (in coproduzione con la Compagnia Salvatore Della Villa di Surano e con l’Associazione Tracce Creative di Lecce) per la Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2018-2019 organizzata dal Teatro del Segno nell’ambito del progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro” 2017-2022.
Sotto i riflettori Manuele Morgese e Salvatore Della Villa per la regia di Brando Minnelli (che riprende l’applaudita versione curata da Pino Micol) per un’appassionante diatriba sull’importanza dell’immedesimazione dell’attore con il suo personaggio, a partire dalle opposte visioni di Denis Diderot e del Marchese De Sade, per giungere fino a ipotizzare le estreme conseguenze di un “realismo” che non lascia spazio all’immaginazione, varcando il confine tra vita e arte.
“Il Veleno del Teatro” descrive l’incontro fra due mondi, la borghesia in ascesa e l’ormai decaduta – o decadente – nobiltà, incarnate rispettivamenta da un giovane e ambizioso attore di successo e da un aristocratico, espressione di una élite di potere ormai condannata alla fine ma ancora custode di antichi valori e ideali, tra cui l’amore per la verità – e che fa dell’abitudine a un’arrogante, quanto spietata “sincerità”, una virtù. Sullo sfondo la Francia di fine Settecento, alle soglie della Rivoluzione Francese, dopo il fulgore dell’Età dei Lumi e il trionfo della ragione, per un duello di parole che indaga il senso stesso del fare teatro, la sua capacità di evocare atmosfere, storie e personaggi per farli “vivere” sulla scena, di mostrare gli aspetti più oscuri e inquietanti della natura umana, di esorcizzare i propri demoni attraverso la catarsi – al di là del bene e del male.
Dopo l’anteprima al Napoli Teatro Festival, “Il Veleno del Teatro” sbarca nell’Isola all’indomani della prima nazionale a L’Aquila, per una riflessione sul mestiere dell’attore, tra sapienza tecnica e viscerale “adesione” al ruolo, che riflette le differenti scuole di pensiero sulla costruzione del personaggio, ma anche l’approccio individuale, dalla “pagina bianca” alla memoria emotiva, ai diversi gradi di identificazione. Un ideale viaggio “dietro le quinte” tra percorsi possibili, analogie e differenze, studio e ricerca artistica, scelta di stili e registri, perché si realizzi quella inattesa “magia” di una finzione più vera del vero.
La sfida che l’aristocratico propone al famoso attore si rivela via via più ardua e “pericolosa”: se l’invito a tenere una recita “privata” su “La morte di Socrate” a qualunque prezzo lusinga, né potrebbe essere altrimenti, la vanità del giovane interprete, suscitando la sua curiosità, e diventa una tentazione irresistibile in cui si fondono l’occasione di far sfoggio della sua bravura e del suo talento e la prospettiva di un ingente guadagno, le aspettative dell’anfitrione superano i confini della verosimiglianza e le consuetudini teatrali per tendere all’assoluto, alla verità della “fine”.
Insomma la simulazione non pare sufficiente al nobiluomo che – in una sorta di profetica anticipazione dei reality show per non dire degli “snuff movie”, ma anche delle affollate decapitazioni nei giorni cruenti della follia rivoluzionaria – pretende dal suo ospite un’esecuzione perfetta del suicidio del filosofo greco, quasi volesse spiare nei suoi occhi il volto stesso della morte. Un desiderio non esaudibile se non al costo di una vita, quindi un estremo “sacrificio” in nome della bellezza, o forse paradossalmente della purezza e autenticità dell’arte.
Un gioco “perverso” ma intrigante sul filo della suspense in cui la provocazione intellettuale s’intreccia alla tensione emotiva, nello scontro fra due volontà, per accendere i riflessioni sulla “passione” per il teatro – tra il senso originario di pathos e le sue declinazione nei termini di fatica, studio, impegno per dar corpo al meraviglioso gioco delle maschere, per giungere attraverso la finzione, e dunque l’artificio, alla verità.
“Il Veleno del Teatro” sarà poi in tournée nell’Isola – tra Paulilatino (il 3 dicembre) e Porto Torres (il 9 dicembre) mentre l’attore Manuele Morgese terrà al TsE di Is Mirrionis da martedì 4 a venerdì 7 dicembre il laboratorio “Il Teatro come Vita”, un seminario intensivo sull’arte della recitazione e sulle differenti tecniche e gli stili interpretativi.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
La Stagione di “Teatro Senza Quartiere” proseguirà con le visioni (fanta)scientifiche di “Io e Ganimede/ Viaggio immaginifico nell’Universo” del Teatro Impossibile in collaborazione con INAF/ Istituto Nazionale di Astrofisica – sabato 15 dicembre alle 21: una tranquilla notte sotto le stelle cadenti si trasforma, a causa di un inatteso blackout, nell’insolita avventura di quattro personaggi «bizzarri, curiosi, irsuti, sognanti». Focus sulle misteriose leggi che regolano il cosmo, rese in un certo senso più “familiari” e meno astruse e incomprensibili, ma non meno affascinanti nell’originale spettacolo diretto e interpretato da Elio Turno Athemalle, in scena con il chitarrista Giacomo Deiana e la cantante, compositrice e performer Rossella Faa e con Ignazio E.P. Porceddu (primo tecnologo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica).
La Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2018-19 ripartirà – sabato 16 marzo alle 21 – con “Voglio farvi piangere” – una “tragedia artigianale” di e con Elio Turno Arthemalle, un monologo spietato e incalzante in cui il protagonista si racconta in un estremo tentativo, forse, di rompere il muro della sua solitudine. Nel centro storico di una città di provincia, dove tutti finiscono con l’incontrarsi, lo sconosciuto ha già un nome e una storia, qualcuno lo ricorda da giovane. Un artista, dicono. Ora è un barbone. Una performance provocatoria, autoironica, perfino urticante, che mostra attraverso una sofferta e a tratti paradossale, iperbolica testimonianza tutta la brutale indifferenza della società, incurante dei suoi figli più fragili e incapace di comprendere la follia e il male di vivere.
Un dramma moderno, ispirato alle recenti cronache della Sardegna, per ricordare le vittime di una strage silenziosa: “L’Avvoltoio” di Anna Rita Signore – sabato 30 marzo alle 21 – nell’allestimento di Sardegna Teatro per la regia di César Brie (Premio Franco Enriquez 2018) ricostruisce sulla falsariga di un’inchiesta giornalistica la vicenda del Poligono di Quirra. In scena Emilia Agnesa, Daniel Dwerryhouse, Agnese Fois, Valentino Mannias, Marta Proietti Orzella, Luca Spanu e Luigi Tontoranelli, che prestano volto e voce ai protagonisti – alti gradi dell’esercito, esponenti della politica e periti decisamente “di parte” ma anche e soprattutto i familiari e i fantasmi di coloro che non ci sono più, uccisi da polveri sottili e residui bellici, segnati fin dalla nascita da strane mutazioni genetiche in un angolo (contaminato) di paradiso.
Ritratto di famiglia in un interno con “La casa di Bernarda Alba” di Federico García Lorca – sabato 13 aprile alle 21 – nell’immaginifica mise en scène de L’Effimero Meraviglioso per la regia di Maria Assunta Calvisi, impreziosita dalle elaborazioni visuali di Giovanni Coda e dalle musiche di Corrado Aragoni. Sotto i riflettori Miana Merisi e Cristina Maccioni, Rita Atzeri, Luana Brocato, Francesca Cara, Renata Manca, Carla Orrù e Marta Proietti Orzella, che incarnano un universo squisitamente al femminile, un claustrofobico gineceo su cui regna con cupa severità Bernarda Alba. Metafora della dittatura del regime ma anche specchio di una società che relega le donne tra le mura di casa, in attesa dell’uomo che le libererà, sposandole, per condurle in una nuova prigione.
Uno sguardo sulle periferie urbane con “A-Mare / Marea” del Teatro dallarmadio– sabato 27 aprile alle 21 (fuori abbonamento): racconta un eden perduto, tra i ricordi di un’infanzia e un’adolescenza difficili e il profumo di salmastro, la pièce scritta e interpretata da Fabio Marceddu, che firma anche la regia a quattro mani con Antonello Murgia, con prologo ed epilogo visionario di Milena Agus. Il protagonista – nato nella tempesta – si confronta fin da bambino con l’ingenua cattiveria dei coetanei e con la legge del più forte, scopre l’amicizia e l’eros, riesce perfino a ritagliarsi un posto nel mondo – o almeno nel quartiere. Una storia poetica e crudele, tra il jazz di Alberto Pibiri e le musiche e canzoni originali di Antonello Murgia, per spiegare il fascino di una città con “il mare dentro”.
Il sipario di “Teatro senza Quartiere” 2018-19 si chiuderà su “O di uno o di nessuno” di Luigi Pirandello – sabato 11 maggio alle 21 – nuova produzione del Teatro del Segno con adattamento e regia di Stefano Ledda. La trama è nota: un singolare ménage à trois si interrompe quando la giovane donna, amante a pagamento, a turno, di due amici, rimane incinta nell’incertezza di chi dei due sia il padre. La maternità non voluta innesca una sorta di rivalità, con gli stereotipi dell’onore e dell’orgoglio virile, finché si stabilisce che, non potendo essere di entrambi, il nascituro verrà dato in adozione. In scena Rosellina Lo Nardo, Giorgio Piano, Sergio Mossa, Roberta Loddo, Massimo Pruna e Francesco Cittadini che interpretano i personaggi di una tragica farsa culminante nello struggente monologo di Melina, una dura invettiva contro i due amanti. «Poi solo pietà e silenzio».
Un interessante cartellone che intreccia parole, note e visioni nel palcoscenico “ritrovato” nel cuore di In Mirrionis per la terza stagione di “Teatro Senza Quartiere” che si inserisce nel ricco programma delle manifestazioni culturali del capoluogo con l’obiettivo di fare del TsE un punto di riferimento per artisti e compagnie oltre che per gli spettatori. L’arte come strumento per reinventare e rimodulare i paesaggi urbani in funzione degli abitanti, suggerendo inediti sguardi e metamorfosi di senso, per una riappropriazione dei luoghi impreziositi da antiche e nuove valenze simboliche.
Il TsE di Is Mirrionis ospiterà, oltre alla Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2018–2019 – e agli appuntamenti della Stagione di Teatro Ragazzi 2018-2019 del Teatro del Segno anche eventi e spettacoli, e in particolare il cartellone de “Il Terzo Occhio” – la vetrina sui linguaggi del contemporaneo organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
E poi laboratori, seminari, concerti, mostre, incontri e residenze creative, oltre a progetti rivolti agli adolescenti come “Cagliari 2018-19 – Rovinarsi è un Gioco” che ripartirà dal 15 al 18 gennaio 2019 – tra le matinées per le scuole e una recita serale, venerdì 18 gennaio alle 21, aperta a tutto il pubblico, dello spettacolo “GAP/ Gioco d’Azzardo Patologico” seguito da un dibattito con esperti, psicologi e operatori del SerD.
Il progetto di InversaMente – a cura di Iolanda Mason – prevede un ciclo di incontri dedicati alle “Tecniche di Memoria”, alle “Tecniche di Lettura Veloce” e al “Metodo delle Mappe Mentali”, pensati per studenti e insegnanti, attori, musicisti e performers e per tutti coloro che vogliano “allenare il cervello” e migliorare le proprie capacità di memorizzazione e apprendimento.
E infine il laboratorio permanente condotto dagli attori del Teatro del Segno che consentirà a ragazzi e adulti di iniziare, o proseguire per chi frequenterà la sezione avanzata, un percorso di incontro e approfondimento con le “tecniche di non recitazione”.
Il Teatro del Segno– tra dicembre e marzo – proporrà nel quartiere di Villanova nella sala di via Giardini 51 concerti, mostre e installazioni e performances – a partire dalla tranche invernale di “Suoni del Segno” mentre la prossima estate a Santu Lussurgiu e nell’Isola spazio al Festival “Percorsi Teatrali” che porta le arti e i linguaggi della scena nel “paese nel vulcano” (e non solo).
La Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2018-2019 si inserisce nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2022 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno del Comune di Cagliari e della Regione Autonoma della Sardegna, e la collaborazione preziosa con il main sponsor TECNOCASA di Roberto Cabras che sosterrà l’intero progetto quinquennale e il fondamentale supporto dello sponsor 2018 Fratelli Argiolas carpenteria metallica, grazie al quale sono stati realizzati alcuni degli adeguamenti tecnici del palcoscenico e del teatro.
Il progetto “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2022 vede in prima fila, accanto al Teatro del Segno, l’Accademia Internazionale della Luce, l’AIDI/ Associazione Italiana di Illuminazione – Sardegna, il Teatro Tages, il Teatro Impossibile, Le Compagnie del Cocomero, L’Effimero Meraviglioso, Luna Scarlatta, Doc Servizi e il CeDAC (Centro Diffusione Attività Culturali) che organizza il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
www.teatrodelsegno.com – www.teatrotse.com
INFO & PREZZI
ABBONAMENTO 10 SPETTACOLI 90 €
ABBONAMENTO RESIDENTI 10 SPETTACOLI 70 €
ABBONAMENTO STUDENTI 10 SPETTACOLI 60 € CARD 5 SPETTACOLI STAGIONE TEATRO SENZA QUARTIERE 2018/2019 55 € (compresi quelli fuori abbonamento)
TICKET POSTO UNICO NUMERATO
13 € intero / 10 € ridotto residenti quartiere Is Mirrionis / under 24 / over 65
SPECIALE OFFERTA FAMILY: Se due genitori acquistano 2 ABBONAMENTI per la STAGIONE TEATRO SENZA QUARTIERE 2018/2019 avranno in omaggio 1 ABBONAMENTO della Stagione di teatro ragazzi TEATRO E MARMELLATA ’19
e la possibilità di ricevere un biglietto cortesia (posto unico 3€) per concerto di Natale del 16 dicembre 2018
Tutti i possessori di CARD 5 SPETTACOLI
avranno la possibilità di ricevere un biglietto cortesia per concerto di Natale del 16 dicembre
INFO e prenotazioni: [email protected] – cell. 3914867955 (anche whatsapp)