Si è conclusa il 5 dicembre l’undicesima edizione del Puntodivista Film Festival. Premio Miglior Film a “Birthplace” e “Prugna d’acqua dolce”.
Duecentotrentasette i cortometraggi giunti alla commissione artistica da tutto il mondo: Uruguay, Cina, India, Canada, Italia, Spagna, Germania, Olanda, e tanti altri paesi. Cinque i corti premiati, ieri sera al Teatro Adriano davanti a una sala gremitanel corso dell’ultimo appuntamento della XI edizione del Puntodivista Film Festival diretto da Romano Usai che ha visto come madrina della serata l’attrice italiana Elisabetta Pellini. Piccole grandi storie che raccontano uno spaccato della società e delle diverse culture, secondo i personali “punti di vista” dei registi.Miglior Film – ex aequo ai due corti “Birthplace” di Sil van der Woerd& Jorik Dozy (Olanda), e “Prugna d’acqua dolce” (Chen Li)di Roberto F. Canuto e Xu Xiaoxi (Cina). Il primo, un viaggio fantastico nell’oceano dove l’acqua funge da lente di ingrandimento per meglio focalizzare un problema di grande attualità e sensibilizzare le persone verso il problema della plastica, un tumore che cresce velocemente e di cui tutti siamo responsabili. Il secondo, a cui è stato assegnato anche il premio Miglior Regia, affronta le difficoltà e i problemi di un ragazzo transgender che non ha la possibilità di esprimere la sua sessualità in un paese come la Cina, in cui i diritti LGBT non solo non sono garantiti ma costringe il più delle volte ad affrontare seri rischi legali.Premio Miglior Fotografia a “Il tratto mancante” di Riccardo Roan (Thiene, Veneto), consegnato da Pippo Ciliberto, direttore della fotografia tra i più importanti in Italia che presiede la commissione artistica; a consegnare invece sul palco il Premio Film di Animazione all’autore Hermes Mangialardo per il corto “Sand Signs”, Bepi Vigna. Un cortometraggio che lancia un messaggio di speranza di solidarietà: «I giornali, le tv, Internet, ci hanno mostrato delle immagini molto forti di guerra e di migranti. Tra queste quella tragica del bambino nella spiaggia turca. Io l’ho immaginato come poteva essere vivo, nella sua integrazione con il paese che lo ha accolto, il suo ricordo delle cose che ha perso e ritrovare una casa, dandogli così la speranza», ha spiegato il regista salentino (Copertino, Lecce) al pubblico.Miglior Montaggio infine a Anne-Katrin Boberg (Germania) per il corto “Paris you got me”: arte, danza e cinema in un’atmosfera leggera e sognante che strizza l’occhio, sotto la pioggia, a Gene Kelly, o alla splendida passeggiata danzante e notturna sui tetti dello spazzacamino Bert e Mary Poppins e alle scarpette rosse di Michael Powell.La regista tedesca ha ricevuto anche il Premio Giovani assegnatole dalla giuria degli studenti e delle studentesse del Liceo Statale Scientifico G. Brotzu di Quartu S. Elena, presenti in sala.
La passione, l’entusiasmo e la voglia di andare avanti, di raccontare attraverso le immagini il loro punto di vista sul mondo, è la motivazione più importante, malgrado le enormi difficoltà, come hanno raccontato in occasione della premiazione i giovani registi, al Puntodivista Film Festival. «Puntodivista è uno sguardo diverso, che racconta in modo differente quello che ci circonda. La cinematografia abbraccia tutte le arti e comprende la recitazione, il soggetto, la scrittura la musica, le luci, lo studio delle forme: il festival è un punto di vista rispetto a queste arti, quindi un punto d’incontro visto da diverse persone che amano raccontarsi ed esprimersi attraverso il cinema – spiega Romano Usai, direttore artistico. E noi cerchiamo di offrire ai registi che ci mettono l’anima per realizzare le loro opere una vetrina, ma anche un piccolo premio in denaro che possa essere loro d’aiuto. E poi le facciamo circuitare, andando anche nei paesini, anche dove non c’è un cinema, proprio per farle vedere attraverso queste retrospettive. Portiamo una grande fetta di mondo negli angoli più piccoli della Sardegna. Sono opere di alto livello che meritano il premio di un pubblico, un pubblico che le guardi e le apprezzi attraverso il quale scoprire nuove culture, nuove storie».
Una festa del cinema che anche quest’anno ha reso omaggio dal 28 settembre al 5 dicembre ai grandi maestri del cinema come Vittorio De Sica e Alfred Hitchcock. Riflettori accesi anche sulledive indimenticabili quali Anna Magnani, Gina Lollobrigida, Giulietta Masina, Judy Garland, Marylin Monroe, e l’ultima, Sofia Loren, grazie agli interventi interpretativi affidati al talento della recitazione e del canto dell’attrice cagliaritana Manuela Loddo. Tanti anche i protagonisti degli incontri di questa XI edizione: Riccardo Milani, il primo ospite: «C’è il desiderio di raccontare il mio paese, le tensioni sociali, molto spesso i miei film mi hanno aiutato a conoscerlo. Non vedo la differenza tra cinema di qualità e cinema popolare. Nel mio ultimo film ho tentato di raccontare un paese sull’orlo di una crisi sociale definitiva. Due condizioni sociali che rappresentano due poli opposti che non si incontreranno mai. Secondo me questa è la vera questione sociale». E ancora Mauro Canali, Italo Moscati, Ettore Imparato, il cinema curdo di Kae Bahar, le condizioni di assoluta miseria nei campi profughi palestinesi raccontata dall’attrice Etaf A. I. Khalil, e la mancanza di mezzi per realizzare film anche a basso budget, o semplicemente per vederli.
Dario Argento, re indiscusso del cinema horror è stato infine protagonista speciale di una seratasospesa tra reale, orrore, fantastico e suspense: «Io guardo nella mia parte oscura, tutti abbiamo una parte oscura, alcuni la conoscono, alcuni riescono a dialogare con questa, altri la lasciano lì, morta. Io invece ho avuto il dono di sapere parlare, conversarecon la mia metà oscura e raccontare quello che mi suggerisce. Così racconto cose profonde, che provengono dal subconscio, e queste sono i temi dei miei film e dei miei libri». “Quattro mosche di velluto grigio”, è uno dei film che ha amato di più, ha commentato in sala, durante l’incontro, intervistato da Italo Moscati. «C’erano due attori (maschio e femmina) che avevo scelto come protagonisti, e a un certo punto mi resi conto che questi attori assomigliavano lui a me, e lei a mia moglie. Dopo mi accorsi che avevo fatto questa scelta inconsciamente. Mia moglie mi guardò alla fine della proiezione e mi disse: “Ma che ti ho fatto?” Io le dissi veramente non sapevo che c’entravi tu. Però poi ci ho pensato, ed è vero, in qualche modo c’entrava, anche se inconsapevolmente. Pensavo che lei forse volesse, non uccidermi, ma forse togliermi il desiderio di proseguire nel mio lavoro. E poi ci lasciammo alla fine del film».
Cinema, teatro, fumetto e l’immancabile musica, colonna sonora di tutte le serate del Puntodivista Film Festival con i grandi musicisti della scena jazz nazionale e internazionale. Tra citazioni dei brani più conosciuti a composizioni originali del pianista, hanno interagito con il grande schermo e gli ospiti l’organista e compositore Gianni Coscia,compositore, fisarmonicista e musicista di razza, autore di numerose colonne sonore per diversi film, i pianisti Salvatore Spano e Fabio Piazzalunga, i Musica Ex Machina, Gianmario Solinas e Simone Sassu, tastiere,il polistrumentista marocchino Majid Bekkas e il grande jazz di Gavino Murgia.
Il Puntodivista Film Festival da undici anni porta a Cagliari piccoli grandi film da tutto il mondo, vetrina per i giovani talenti e non solo. «La partecipazione ai concorsi diventa fondamentale: un canale alternativo a quello ufficiale e vetrina per farsi conoscere e per confrontarsi con altri autori del mondo e con il pubblico. Cortometraggi e ospiti prestigiosi che raccontano storie e spaccati di vita quotidiana tra musica, fumetto e film: da undici anni i caratteri distintivi del Puntodivista Film Festival, uno spazio unico e raro, per chi ama il cinema»,ha sottolineato Pippo Ciliberto, presidente della commissione artistica.Ma il festival è anche un luogo di incontro, dove poter mettere a confronto giovani e adulti, operatori, registi, giornalisti, attori, musicisti e pubblico, tra dolci divagazioni culturali e momenti di grandi emozioni.