Nella spiaggia di Calamosca a Cagliari il bagno per la benedizione delle acque per l’Epifania di tradizione ortodossa, nel rispetto della tradizione
La comunità immigrata cristiano-ortodossa in Sardegna ha festeggiato lo scorso 18 gennaio l’Epifania con il battesimo delle acque e il bagno a Calamosca nel rispetto di una millenaria tradizione che nei paesi dell’Est vede il bagno addirittura nelle acque ghiacciate.
Mentre il calendario cattolico di rito romano festeggia l’Epifania il 6 gennaio, nel calendario liturgico cristiano-ortodosso che segue il vecchio calendario giuliano l’Epifania ricade il 19 gennaio, con il battesimo delle acque che la tradizione consente il 18 e 19 gennaio.
Nella tradizione ortodossa e orientale l’Epifania è la festa del battesimo di Gesù nel Giordano, per questo fin dal sec. IV s’introdusse, per questa ricorrenza, la benedizione dell’acqua.
Nei paesi di provenienza della comunità immigrata ortodossa appartenente al Patriarcato di Mosca (Ucraina, Russia, Bielorussia, Moldova etc.) è una festa molto sentita con rituali che possono apparire qui in Sardegna pittoreschi, come ad esempio il rito della benedizione dell’acqua con il bagno nelle acque gelate, quando sulle superfici ghiacciate dei laghi vengono effettuati dei fori a forma di crocefisso, e dopo la benedizione dell’acqua i fedeli più coraggiosi si immergono nell’acqua gelata per ripetere la tradizione del battesimo di Cristo.
Non meno interessante e suggestiva è stata la cerimonia della benedizione delle acque e l’immersione nelle acque, non ghiacciate ma certamente gelide, di Calamosca lo scorso 18 gennaio, ripetute poi a Olbia il 19 gennaio.
Dopo la preghiera e la benedizione, quindi i più coraggiosi a seguito di padre Nikolay Volskyy si sono immersi in acqua per il tradizionale rito del battesimo delle acque.
Quest’anno il tutto è stato seguito dalla troupe costituita da un gruppo di studenti del Liceo Pacinotti che fra dicembre e gennaio hanno ripreso le varie cerimonie a Cagliari dedicate alle ricorrenze del calendario giuliano, nell’ambito di un progetto vincitore del “Premio Deiana” e che porterà alla produzione di uno speciale docu-film che verrà presentato prossimamente al pubblico.