Cagliari, 16 gennaio 2019: la seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con la proposta di legge n.405/A (Meloni Giuseppe e più) – Integrazioni all’art.25 della legge n.2/2016 sul riordino delle autonomie locali della Sardegna.
Prendendo la parola sull’ordine dei lavori il consigliere del Pd Franco Sabatini, riferendosi all’ordine del giorno, ha chiesto la sospensione della seduta, «per poter proseguire», ha spiegato, «utili interlocuzioni fra i gruppi che potrebbero portare alla condivisione di alcuni emendamenti di sintesi». A riguardo, il consigliere di Forza Italia Antonello Peru ha rilanciato la complessa vertenza dei lavoratori licenziati della Secur di Sassari, osservando che «le stesse sollecitazioni del presidente Ganau non sono state ascoltate dalla commissione Lavori del Consiglio e dal presidente Comandini, lasciando da soli quei ragazzi che da oltre un mese protestano in piazza d’Italia a Sassari». In queste settimane, ha ricordato Peru, «hanno ricevuto la solidarietà di molti esponenti politici e forse di tutti visto che li ha incontrati anche il ministro del Lavoro Di Maio, ma questo non è bastato a smuovere la commissione Lavoro, inadempiente dopo 5 sedute fatte a luglio e settembre. […] Provo tanta amarezza e tanta tristezza per il trattamento riservato a questi ragazzi e mi rivolgo ancora una volta al presidente Ganau ed al presidente Pigliaru perché quello dei lavoratori Secur è un problema di tutta la politica che, pur essendosi resa conto di aver commesso una ingiustizia, non sa o non riesce a rimediare».
Ancora sull’ordine dei lavori, il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha auspicato «una sana riflessione del Consiglio prima che i populisti occupino questi scranni, forse per colpa di una classe dirigente che ha rinviato senza motivo provvedimenti importanti come la legge contro la fibromialgia e quella sull’istituzione della fondazione Sardegna beni culturali, nuovo soggetto di governo in un settore che occupa 800 unità. […]Queste iniziative sono state affossate in modo irresponsabile, accreditando l’immagine negativa di un Consiglio che non fa quello che è necessario fare mettendoci la faccia».
Ha poi preso la parola il consigliere del Pds Augusto Cherchi, che ha ricordato la presenza fuori dall’Aula «di decine e decine di pazienti che protestano contro un fatto ingiusto, la mancata approvazione della proposta di legge contro la fibromialgia votata in commissione all’unanimità ma con l’iter ancora incompleto perché la commissione sanità non si riunisce da un mese, mentre basterebbero pochi minuti. […] Condizionerò la mia presenza in Aula all’approvazione di questa legge e chiedo a questo scopo l’immediata convocazione della conferenza dei capigruppo».
Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi, invece, rivolto al presidente Pigliaru, ha annunciato la decisione di molti cittadini di Oliena di rinunciare al voto alle regionali ed alle europee in segno di protesta contro il mancato ripristino del ponte di Oloè, dopo l’alluvione di 4 anni fa. Su questa vicenda, ha lamentato Crisponi, «la Giunta regionale si è distratta nonostante le pressanti richieste di molti esponenti politici e di tutta la comunità, abbandonando nel disagio e nell’isolamento migliaia di cittadini lavoratori e studenti: una autentica vergogna».
Il consigliere di Art-Sdp Luca Pizzuto, come componente della commissione Sanità, ha manifestato la disponibilità a favorire l’approvazione della legge contro la fibromialgia. Il capogruppo del Pd Pietro Pietro Cocco, sottolineando l’impegno comune dei gruppi ad approvare la legge contro la fibromialgia, ha sollecitato la convocazione della conferenza dei capigruppo in modo da discutere la legge direttamente in Aula in base all’art.102 del regolamento.
Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Ganau ha sospeso la seduta come da richiesta del consigliere Sabatini, convocando nello stesso tempo la commissione Sanità per l’esame della proposta di legge contro la fibromialgia. Dopo la sospensione, l’on. Sabatini (Pd) ha comunicato che “non sono stai presentati emendamenti di sintesi”. In proposito l’on. Agus (Campo progressista) ha affermato che “Ogni tentativo esperito non sembra essere andato a buon fine, probabilmente ha inciso in maniera non secondaria il fatto che questo sia l’ultimo giorno di legislatura, Non si può legiferare bene in questa situazione”.
Per l’on Fasolino (FI) “il percorso legislativo è arrivato in aula con una mediazione e chiediamo che il lavoro fatto finora ci venga riconosciuto. Il nord est della Sardegna è arrivato a questo punto e non capisco per quale motivo non ci sia concesso tutto questo. Perché non si può scrivere la verità e fare una cosa giusta per il nostro territorio? Perché si vuole lasciare tutto al prossimo consiglio regionale? Io sfido i colleghi a togliere anche nord est da quell’emendamento, sono disponibile a ogni modifica ma siate davvero coerenti”. Della stessa opinione l’on. Giuseppe Meloni (Pd): “Il mio timbro di relatore non è valido per una porcata quale sarebbe una legge emendata con lo scopo di farla deragliare. Il problema sembra essere proprio il riconoscimento del nord est da parte vostra, per assimilare il nostro territorio ad altri che non si sono pronunciati. Chi ha stabilito che questa è l’ultima seduta del consiglio regionale? Siamo pagati, lavoriamo a oltranza fino alla fine. Io non scapperò da quest”Aula”.
Poi l’on. Pizzuto (Leu) “l’appello di Fasolino va recepito perché è una mediazione di buon senso che non può essere buttata via. Chiedo pertanto un’altra sospensione”. Anche l’on. Zanchetta (Upc) ha chiesto certezze all’Aula: “Le prove muscolari non servono a nessuno e non ci portato da nessuna parte ma c’è una proposta di mediazione che ancora non è stata valutata con attenzione: la sospensione dei lavori è necessaria altrimenti si va in aula e succede quel che succede”.
Per Daniele Cocco (Leu) è stato “assunto un impegno e non possiamo buttarlo all’aria”, mentre l’on. Giovanni Satta (Psdaz) ha chiesto: “Dove eravate voi consiglieri che perorate la causa di Sassari città metropolitana quando il nord est chiedeva questa legge? Dovete gettare la maschera e dire che siete contrari alla provincia della Gallura. Punto”. Alessandra Zedda, capogruppo di Forza Italia, ha confermato il sostegno alle richieste del nord est: “Noi siamo coerenti e abbiamo preso un impegno con i sindaci del nord est. Oggi vogliamo votare la proposta e siamo disponibili a una sintesi ma senza rinnegare la provincia della Gallura e senza soluzioni strambe. Avete trasferito la Ats a Sassari perché non aveva la città metropolitana come Cagliari: io ho memoria”. Per Attilio Dedoni (Riformatori) “è intollerabile tutto questo, non possiamo far leggi se siamo intimiditi da certe posizioni”. L’on. Oppi (Udc) si è rivolto al presidente Ganau e ha detto: “Manca la volontà politica di risolvere il problema. Decidiamo cosa vogliamo fare: chi ha il coraggio chieda il numero legale e così vediamo chi sta tornando indietro e chi sta alle posizioni prese”.
In seguito l’emendamento 59 è stato messo in votazione e respinto. Il presidente Ganau ha quindi messo in discussione l’emendamento n.65. Il consigliere Franco Sabatini (Pd) ha avanzato un’ulteriore richiesta di interruzione dei lavori “per cercare di arrivare a un emendamento di sintesi”. Il presidente della commissione Bilancio ha ribadito la sua posizione: «Questo provvedimento non dà le stesse opportunità ai territori della Sardegna – ha detto Sabatini – ricordo al consigliere Satta che non siamo stati inerti. C’era una proposta di legge che prevedeva l’istituzioni di tutte le altre province. Non riesco a capire perché non sia stato presa in considerazione. Non si dica dove eravate, eravamo qui. Non si riesce a capire perché debba essere privilegiato un solo territorio e danneggiati gli altri territori della Sardegna. Questo è inammissibile. C’erano tutte le condizioni per trovare un accordo e non lo si è fatto». Giuseppe Fasolino (Forza Italia) ha invece difeso il provvedimento in esame: «Non stiamo avvantaggiando nessuno. Si è fatto un percorso chiaro e questo è oggi all’attenzione del Consiglio. Ringrazio il centrodestra perché rimane in aula a differenza del partito di maggioranza che dovrebbe guidarla. Il Pd fa il cecchino».
E’ poi intervenuto il consigliere Luca Pizzuto (art1-Mdp) per chiedere una sospensione dei lavori.
Giuseppe Meloni (Pd) ha espresso rammarico per l’andamento della discussione: «Quando succedono queste cose si entra in campagna elettorale e diventa tutto più difficile – ha detto Meloni – voglio ricordare, perché si sappia fuori da quest’aula, la prima commissione non ha fatto nessun blitz. L’altra proposta di legge è datata 3 ottobre 2018, un settimana prima dell’approvazione della legge per l’istituzione della provincia Gallura che si discuteva da un anno». Per Pietro Cocco (Pd) la riforma in discussione «è delicatissima e non si può fare nell’ultimo giorno di legislatura. Le province sono state cancellate dai cittadini, solo i cittadini possono decidere di restituire loro vita – ha detto il capogruppo del Pd –i cittadini devono essere chiamati a pronunciarsi, sono contrario a blitz di fine legislatura. E’ politicamente sbagliato».
Il presidente della Commissione Autonomia Francesco Agus si è detto indisponibile ad avvallare soluzioni pasticciate: «Tutti i territori meritano rispetto. Se questa possibilità di avere sviluppo dipende dall’avere un ente di riferimento questo deve essere approfondito. La Commissione ha iniziato i lavori con la provincia Gallura sulla spinta di tutte le forze politiche. Le altre non erano istanze di serie B per la Gallura, però, c’era una spinta di tutta la società – ha sottolineato Agus – sono contrario a a decisioni lontane dalla gente e dal sentire comune. Ha fatto bene il collega Cocco a a ricordare che le province sono state sconfessate pubblicamente. Quel sistema creato dal Consiglio non aveva un consenso popolare e per questo è stato scardinato dalla sua interezza. Non voglio essere complice di qualcosa di simile». Luigi Lotto (Pd) ha detto di condividere le considerazioni del presidente Francesco Agus: «Una materia come questa – ha aggiunto – non può essere discussa alla fine della legislatura». Il presidente della Quinta commissione ha sottolineato che è necessario trovare una condivisione: “non ho alcun pregiudizio nei confronti della provincia della Gallura – ha concluso – credo però che chiudere oggi con un’approvazione a maggioranza sia un errore. Troviamo una sintesi , sono disponibile ma non facciamo pasticci”.
Per Roberto Deriu (Pd) legiferare senza un’adeguata istruttoria non va bene. La Prima commissione ha valutato mature le condizioni per varare una provincia del Nord est. Ma è necessario non distaccarci dal percorso costituzionale, in caso contrario si producono “mostri”. Quindi, è indispensabile il referendum per far pronunciare le popolazioni interessate. Deriu ha annunciato che non parteciperà a percorsi sbagliati. Emilio Usula (Misto) ha sottolineato di essere favorevole al massimo decentramento politico e amministrativo e di credere nelle province elettive come strumento di democrazia reale. Questa proposta di legge però è parziale e confusa. E’ sbagliato l’approccio, il momento, il metodo. Non parteciperà al voto.
L’emendamento 65 è infine stato bocciato.
Franco Sabatini ha posto una pregiudiziale: “I Consigli della regioni ordinarie esercitano la loro funzione, per legge, fino al 46 esimo giorno prima delle elezioni. In base a diverse sentenze questa norma si applica anche alle regioni a Statuto speciale. E’ anomalo che procediamo su una legge che certamente non è né obbligatoria né urgente. Questo Consiglio non può legiferare”. Luca Pizzuto (Art. 1 – Sinistra per la democrazia e il progresso) ha chiesto di sospendere i lavori e tentare un percorso unitario.
Per Marco Tedde (Forza Italia Sardegna) è ormai evidente a tutti che ci siano frange importanti del centrosinistra che vogliono bloccare la provincia del Nord est e della città metropolitana di Sassari. E’ arrivato il momento di scegliere. Tedde ha definito la pregiudiziale posta da Franco Sabatini uno “sberleffo giuridico” le sentenze non ci interessano, noi siamo legislatori. Giuseppe Fasolino (Forza Italia Sardegna) è convinto che la PL sarà approvata e ha chiesto di andare ad oltranza, senza interruzione fino all’approvazione della legge.
Il presidente Ganau ha convocato la Conferenza dei capigruppo. Al rientro il Presidente ha sospeso la seduta. I lavori riprenderanno alle 16. Primo punto all’ordine del giorno il testo sulla fibromialgia, approvato oggi in commissione Sanità.