La deputata Paola Deiana sarà la relatrice del disegno di legge “salva-mare” proposto dal ministro Costa e finalizzato a promuovere il recupero della plastica
La deputata Paola Deiana, relatrice del disegno di legge “salva-mare”. I rifiuti che galleggiano in mare e quelli spiaggiati rappresentano un problema globale che colpisce tutti i mari del pianeta.
Si stima che ogni anno vengano prodotte 280 milioni di tonnellate di plastiche e di queste almeno 8 milioni, sotto forma di rifiuti, finiscono nei mari di tutto il mondo, causando gravi danni all’ambiente che si riflettono sull’economia, soprattutto quella legata al turismo, ma anche sulla stessa salute pubblica.
La rappresentante in Parlamento del Movimento 5 illustrerà le finalità del disegno di legge che ha l’obiettivo di proteggere il mare dalle plastiche. Inoltre, il suo impegno sarà quello di seguire tutto l’iter legislativo dello stesso disegno di legge, con particolare riferimento agli emendamenti.
“Si tratta di un tema estremamente importante e di dimensioni enormi – sottolinea Paola Deiana -. Sono necessarie, infatti, iniziative di intervento a tutti i livelli”.
Lo scorso ottobre, la deputata algherese era intervenuta in aula nel corso del Question Time per chiedere al ministro Costa quali provvedimenti il Governo intendesse assumere per tutelare l’ambiente marino sotto il profilo della prevenzione e del corretto avvio, recupero e smaltimento dei rifiuti in plastica.
“Bottiglie, imballaggi, reti da pesca e sacchetti – aveva precisato la parlamentare – rappresentano le maggiori cause di soffocamento e intrappolamento di specie marine. Inoltre, le plastiche, una volta finite in acqua, si frammentano in parti più piccole che oltre a essere ingerite da una grande varietà di organismi marini possono rilasciare sostanze chimiche”.
Paola Deiana sarà anche relatrice della proposta di legge della deputata di LeU Rossella Muroni che ha appena avviato il suo iter alla Camera, e, come più volte annunciato dallo stesso ministro dell’ambiente, sarà inserita nel ddl salva-mare.
La stessa proposta mira al risanamento dell’ecosistema marino grazie anche al coinvolgimento attivo dei pescatori che potranno portare a terra, e smaltire correttamente i rifiuti trovati in acqua durante la normale attività di pesca.