Diritti dei Minori. Il maltrattamento e l’abuso sono fenomeni che coinvolgono bambini e ragazzi, incuriositi e intimoriti da un mondo di adulti sempre molto distante e poco attento. Storie di tutti i giorni che lasciano un segno, paure e desideri di ragazzi che spesso non trovano la forza di parlare. L’Istituto per la Prevenzione del Disagio Minorile (Ipdm) di Roma opera attivamente dal 1996 per dare risposta alle diverse istanze proponendo un servizio pubblico d’incontro, ascolto e sostegno ai giovani in difficoltà.
Il maltrattamento all’infanzia, tema ampiamente discusso nel seminario dal titolo “Abuso e maltrattamento” tenutosi a Roma ad ottobre dello scorso anno, è un fenomeno con delle pesanti ricadute sulla vittima e sulla società. L’Istituto per la Prevenzione del Disagio Minorile (IPDM) di Roma, nell’ottica di formazione di quanti si trovano a contatto con bambini e adolescenti con l’intento di supportare questi ultimi, lavora attivamente nella prevenzione del disagio laddove i minori vivono e interagiscono. Iscritto al Registro Regionale delle Associazioni del Lazio L.r. 22/99 nasce nel 1996 a partire da un progetto con il quale si intendeva verificare l’efficacia degli interventi contro la pedofilia e gli abusi in genere sui minori attraverso la rete telematica internet. Nel corso degli anni ha realizzato diversi interventi formativi a livello locale e reso pubblico “Giù le mani”, manuale dedicato alla prevenzione dell’abuso sessuale ad uso di genitori, educatori e operatori nel sociale in collaborazione con l’IFREP (Scuola Superiore di Psicologia Clinica). Sul territorio del X Municipio di Roma opera dal 2009 con un Centro Clinico per la prevenzione e l’intervento. La Dott.ssa Laura Bastianelli, Psicologa e Psicoterapeuta, coordinatrice del servizio, lavora attivamente nell’ambito della consulenza psicologica e psicoterapia breve a livello territoriale a sostegno di adolescenti dai 15 anni in su.“Siamo una realtà piccola ma puntiamo alla qualità. Abbiamo iniziato con un portale internet per sensibilizzare sul tema del maltrattamento e promuoverne la prevenzione ed ora abbiamo diversi progetti sinergici portati avanti mediamente da 20/25 persone. Decisiva è stata l’apertura di un servizio psicologico sul territorio, avvenuta più di dieci anni fa. Volevamo sostenere la funzione educativa degli adulti per aiutare bambini e adolescenti e abbiamo aiutato genitori, insegnanti, nonni con difficoltà di vario genere.
Negli ultimi anni abbiamo notato un forte cambiamento nel tipo di richiesta, spesso le persone si rivolgevano a noi quando ormai era presente una forte crisi se non una vera e propria emergenza familiare. Ci dispiace poter operare sempre meno in una ottica veramente preventiva, ma siamo consapevoli che le risorse nel servizio pubblico sono assolutamente insufficienti e facciamo il possibile. L’equipe può reggere l’impatto del livello di disagio con cui si confronta, grazie alle supervisioni sistematiche, alla condivisione delle strategie d’intervento e alla riflessione sistematica. Abbiamo anche differenziato l’offerta cercando di rispondere ai bisogni del territorio con percorsi brevi, focalizzati, che potessero raggiungere più persone. Per questo abbiamo uno sportello che offre colloqui di sostegno alla genitorialità, un servizio di psicoterapia breve per adolescenti e un servizio di consulenza psicologica per giovani adulti. A volte ci siamo interrogati sull’efficacia di interventi limitati nel tempo, ma i feedback ricevuti da parte degli utenti sono stati per lo più positivi e questo ci incoraggia a continuare. Accanto a questi servizi proponiamo gruppi e laboratori per genitori e per adolescenti.
Abbiamo realizzato alcune edizioni di un laboratorio per ragazzi focalizzato sulla mindfulness e la consapevolezza di se e del proprio corpo. I ragazzi, anche per l’uso eccessivo degli smartphone, sono esposti fortemente alla disregolazione emotiva e a comportamenti reattivi. Contrastare questi fenomeni attraverso la capacità di contatto consapevole e non giudicante con se stessi è molto importante. Abbiamo avuto una risposta molto bassa dai dirigenti scolastici a questo tipo di proposta, quindi ci siamo concentrati sul privato.
Un’esperienza davvero significativa è stato il corso “Genitori non si nasce”, dedicato ai genitori in attesa del primo figlio. È stato molto toccante accogliere e sostenere una coppia di genitori che avevano scoperto alla nascita un grave problema del figlio. Coinvolgere i genitori in attività di gruppo è sempre più difficile, soprattutto per i ritmi di vita che caratterizzano le famiglie negli ultimi anni. Ormai sono più di vent’anni che siamo presenti coi nostri volontari, resistiamo da anni con dei turn over spinti da una forte motivazione a dare. Lo facciamo a titolo gratuito, chiedendo agli utenti soltanto un contributo per le spese che rende possibile l’esistenza dell’Istituto e dei servizi che offre. Come supervisore dell’equipe faccio una esperienza molto gratificante nel vedere la passione e la professionalità che vengono messe in campo dai colleghi, alcuni dei quali anche giovani. È una crescita continua che stimoliamo reciprocamente quando discutiamo sui progetti e sui casi, c’è sempre qualcosa da imparare insieme“.
Uno spazio privilegiato dagli operatori è stata la presenza al mercatino di Casal Palocco dove l’allestimento di appositi stand ha permesso un incontro-confronto con gli abitanti del quartiere, spunti di riflessione e pubblicazioni utili ai genitori. Tali azioni di promozione e prevenzione si concretizzano nella possibilità di parlare, incontrare e creare relazioni significative con il fine di sensibilizzare l’opinione pubblica.
“Casal Palocco si trova nell’entroterra del X Municipio di Roma, tristemente famoso per il commissariamento di alcuni anni fa. È un territorio sofferente, per alcuni un quartiere dormitorio, per altri una periferia dorata che nasconde comunque molto disagio. La presenza di iniziative come la nostra che mirano a coinvolgere le persone e sensibilizzarle sui temi del maltrattamento e del disagio è sicuramente importante, anche se ad impatto lento. La presenza del nostro stand negli spazi pubblici ad alta affluenza di persone durante il mercatino domenicale ci ha dato la possibilità di estendere le nostre possibilità. Molte persone tiravano dritte diffidenti o infastidite dalla possibilità che venisse chiesto loro di acquistare qualcosa, altre però si fermavano, leggevano i poster informativi, facevano domande. Alcuni si associavano per sostenerci. Sono stati loro ad incoraggiarci“.
L’attivazione dei Gruppi di Parola come spazi di ascolto e sostegno, all’interno dei quali i figli possono condividere con dei coetanei che hanno vissuto esperienze simili alla propria, emozioni, preoccupazioni e desideri, ha permesso il trasferimento del messaggio di speranza, la diminuzione del senso di disorientamento, dell’isolamento e l’incentivazione del contatto fra ragazzi aventi in comune le stesse esperienze.
Nel dicembre 2000 è stato costituito il CRC (Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e l’adolescenza) con l’obiettivo prioritario di preparare al rapporto sulla condizione dell’infanzia in Italia, supplementare a quello presentato dal governo italiano, da sottoporre al Comitato ONU sui Diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza. Dal 2005 l’IPDM partecipa alle attività della CRC, in particolar modo relativamente alla stesura del paragrafo del Rapporto Supplementare inerente la pedopornografia online e attraverso le nuove tecnologie.
Daniele Fronteddu
Istituto per la Prevenzione del Disagio Minorile (riferimenti)