Si è svolta questa mattina nella sede di Cofimer la Convention sulla Carta di Impegni per la Parità che ha visto protagoniste, ancora una volta e dopo una estenuante lotta, le donne. Donne che fino ad oggi hanno stretto i pugni ed urlato i loro diritti con l’intento di vederli riconosciuti.
Un passo in avanti per il riconoscimento dei diritti delle donne è avvenuto questa mattina alla Convention dedicata. La Carta di Impegni per la Parità rappresenta un importante obiettivo per tutte le donne che hanno scelto di far sentire la propria voce nel complesso panorama politico. Presenti Massimo Zedda, Sindaco di Cagliari, Susi Ronchi, Presidente di Giulia Giornaliste Sardegna, Carmina Conte, Presidente di Coordinamento3 Donne di Sardegna ed una fitta schiera di candidate che, attraverso il loro contributo, hanno ricordato l’importanza della voce femminile, da sempre passata in secondo piano.Testimonianze di donne che raccontano la loro vita, i loro sogni, le loro aspettative sempre poco tenute in considerazione da un mondo lontano, sempre poco attento e comprensivo, quello degli uomini. Testimonianze che abbiamo raccolto senza distinzioni di sorta, perché nessun partito politico possa in alcun modo dividere queste donne.
“Mi sono candidata dopo un esperienza che mi ha visto protagonista nella ricerca del riconoscimento dei nostri diritti, accorgendomi ad un certo punto che il sistema non avrebbe potuto essere cambiato se non dall’interno, per questo ho sentito la necessità di far parte di un gruppo, un partito politico che mi rappresentasse”, Manuela
“Mi candido oggi per portare ancora una volta tutto ciò che la comunità chiede al centro dell’attenzione della politica. L’ascolto per le problematiche della gente e il desiderio di aiutarla mi spinge a cercare delle soluzioni che nel ruolo politico è certamente una prerogativa speciale. Le difficoltà per una donna alla candidatura sono reali, ma l’aver svolto una battaglia per avere il 50% delle donne in lista e la doppia preferenza di genere, seppur non rappresenti il veicolo per essere eletti, merita di vedere donne già impegnate attraverso l’opzione della scelta civica protese al raggiungimento del proprio riconoscimento. Desidero sfruttare quest’opportunità perché non voglio deludere tutti i precedenti sforzi fatti”, Stefania
“Nelle istituzioni desidero portare una visione diversa di mondo, la politica di genere. Ho sempre voluto apportare modifiche sostanziali attraverso la rottura degli schieramenti di centrodestra e centrosinistra vivendo la mia individualità politica in termini forti e senza mai aver timore di niente. La mia candidatura vuole essere una presenza, ancora una volta, su queste importanti tematiche, in particolar modo la libertà di queste donne che vogliono essere rappresentate da donne come loro. Le promesse per gentile concessione non funzionano più perché si discostano nettamente da quelli che sono i bisogni reali della società, costituita non solo da uomini ma anche da donne”, Claudia
Le parole di Anna Maria Ura, da sempre impegnata nel sociale, chiudono il sipario su quella che potremmo definire “l’ultima scena” delle donne che vivono quotidianamente la sofferenza della negazione, le stesse donne che nel silenzio dei giorni passati a cercare la propria realizzazione, hanno finito per assecondare i diritti degli altri, rinunciando a se stesse. “Cerco di impegnarmi in quel che faccio, nonostante tutto. Credo che quel che spinge queste donne alla candidatura in politica sia credere nel cambiamento. Il loro obiettivo è assumere una posizione politica e poter pronunciare finalmente la parola potere, non per se stesse ma per gli altri, a disposizione della comunità“.
Daniele Fronteddu