“L’ultima risata”: i comici cabarettisti ebrei dai palcoscenici tedeschi ai campi di concentramento, di e con Rosalba Piras e Tiziano Polese.
Rosalba Piras e Tiziano Polese, sono autori e interpreti della pièce, che li vede nei panni degli attori ebrei Max Ehrlich e Camilla Spira, famosissimi negli anni dal 1920 al 1944, e racconta le loro sorti e quelle di altri famosi comici ebrei ai quali si deve negli anni ‘30 la grandezza leggendaria del cabaret e dello spettacolo leggero mitteleuropeo, in particolare di quello berlinese.
In gran parte ebrei, come ebreo era il colore del loro umorismo, la sorte di questi artisti è segnata dall’avvento di Hitler al potere. Espulsi dai set e dai palcoscenici sui quali avevano primeggiato, le loro performance si replicano in condizioni sempre più dure. L’evocazione del repertorio storico è fatto di canzoni e balli yiddish, dal cabaret tedesco ricco di ballate, sketch degli anni ’30-’40 che i protagonisti interpretano cantando anche in lingua francese, tedesca e yiddish. Gli avvenimenti storici, la loro passione per il teatro, le loro testimonianze, il loro tormentato vissuto, sono scanditi dallo scambio di lettere che intercorreva fra i due artisti. I comici cabarettisti ebrei sono passati così dai palcoscenici di tutta Europa ai campi di concentramento.
Lo spettacolo si articola in tre parti: la ghettizzazione: nell’autunno del ’33 nasce a Berlino la Lega della cultura ebraica dove, finché la Gestapo non ne serra i battenti, «l’arte verrà prodotta dagli ebrei solo per gli ebrei»; la deportazione: il campo di transito di Westerbork, in Olanda, o l’insediamento ebraico“ di Theresienstadt, in prossimità di Praga, ad esempio, ospitano fra le varie forme di attività artistica, celebri cabaret, animati dagli artisti tedeschi, olandesi o cechi che vi erano internati;lo sterminio, nel quale la maggior parte degli artisti finirà col concludere la propria esistenza.
Le vicende di questi personaggi non raccontano soltanto la storia di alcuni comici – comici di grande successo: la notorietà li accompagnerà fino alla fine – ma inducono, al di là delle specifiche occorrenze storiche, una riflessione sul comico nelle situazioni più estreme, quando le figure che lo mettono in essere, chi ride e ciò di cui si ride, corrispondono alle persone fisiche di aguzzini e vittime. Anche se, all’interno della relazione teatrale che eccezionalmente ne configura il rapporto, agiscono come spettatori e attori, ai quali è riservata “l’ultima risata”.
La messa in scena scivola fra la narrazione in prima persona – la Berlino d’epoca rivissuta attraverso le memorie dei due protagonisti, l’evocazione del repertorio storico – canzoni yiddish e del cabaret tedesco, ballate, sketch degli anni trenta; le testimonianze di carattere documentale e le riflessioni sul senso e sui paradossi della vicenda narrata.
L’Ultima Risata è il risultato di una ricerca di Rosalba Piras e Tiziano Polese insieme a Tonio Cireddu, curatore del montaggio video e del sonoro originale. Saranno proposte anche le coinvolgenti danze e musiche tradizionali yiddish sia in video e contemporaneamente dal vivo. Di grande effetto la carrellata di foto dei grandi attori ebrei che ieri e oggi, soprattutto nel cinema, godono di grande fama nella platea mondiale.
Durata : 60 minuti
Tecnica utilizzata : Teatro d’attore – Video – musiche.
Pubblico : Adatto a un pubblico vario.
Scolastiche – Istituti Secondari di 1° e 2° Grado – dagli 11 ai 19 anni.