E’ stata nominata nella giuria del Premio Giornalistico UNESCO Marilù Mastrogiovanni, giornalista indipendente, unica rappresentante italiana.
Nel giorno in cui il Governo italiano nomina Lino Banfi nella commissione per l’Unesco, la stessa Unesco, nella persona della sua Direttrice generale, individua un’altra pugliese per un prestigioso incarico. La giornalista indipendente Marilù Mastrogiovanni è stata infatti invitata dalla massima carica dell’UNESCO, la direttrice generale Audrey Azoulay, a far parte della giuria del Guillermo Cano World Press Freedom Prize. Si tratta del premio che dal 1997 Unesco conferisce ad una persona, un’organizzazione o un’istituzione che nella sua vita ha dato un notevole contributo alla libertà di stampa.La giuria, che resterà in carica per tre anni, è composta da sei membri, sei giornalisti indipendenti provenienti dai diversi continenti, scelti, motu proprio, dal Direttore generale. La direttrice del Tacco d’Italia è l’unica italiana a ricoprire questo incarico: prima di lei, circa 10 anni fa, l’onore è toccato a Luciana Sgrena. Questa la motivazione che ha portato Mastrogiovanni ad essere designata per questo importante compito: “in riconoscimento del Suo profondo impegno per i principi della libertà di stampa, nonché del considerevole contributo che avete già dato a questi ideali“.
Mastrogiovanni ha dichiarato: “Quest’invito mi commuove e mi onora. E mi dice che il lavoro che faccio, e come lo faccio, ha un Valore. Il compito dei membri della giuria del Premio Guillermo Cano World Press Freedom è anche quello di assistere l’Unesco su questioni etiche relative alla legislazione dei media e a tutto ciò che può compromettere la libertà di espressione nei paesi e nei Continenti d’origine. Il livello della libertà di stampa nel nostro Paese è in calo: diminuiscono gli spazi di libertà, chiudono i giornali, anche a causa di azioni giudiziarie per infiltrazioni mafiose, mentre crescono le minacce e le intimidazioni”. “Anche di questo mi occuperò e con tutte le mie forze porterò presso le rappresentanze mondiali la voce periferica dei giornalisti indipendenti. Rivolgerò la mia osservazione soprattutto verso le donne giornaliste, che fanno doppia fatica e ricevono doppie e specifiche minacce, proprio in quanto donne. Non c’è democrazia senza una libertà d’informazione reale e compiuta. Non c’è democrazia senza le donne”.
Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di un riconoscimento ad una giornalista per il suo enorme contributo alla libertà di stampa, attraverso un lavoro svolto in condizioni difficili, che “ha sempre creduto nei principi in difesa della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza dei media come elementi fondamentali per la difesa della democrazia e il rispetto dei diritti umani”. Donna coraggiosa, ha denunciato le infiltrazioni della Sacra Corona Unita nel sistema di gestione dei rifiuti in Puglia. L’Italia ha bisogno di donne coraggiose come lei, donne che lottano davvero per degli ideali, e che si spendono nella vita di tutti i giorni pur mettendo a repentaglio la propria sicurezza, tanto da vivere sotto scorta.