Si è tenuta ieri mattina, nella Sala teatro della Parrocchia dei Cappuccini di Oristano, la cerimonia conclusiva della rassegna “Sulla via dei Re Magi”. Organizzato dal Centro per l’Autonomia di Oristano con la collaborazione del Dipartimento di Salute mentale e dipendenze dell’Area socio-sanitaria locale e del Comune di Oristano.
Il concorso dedicato alla sacre rappresentazioni, ha visto la partecipazione di oltre cento presepi, provenienti non solo dai diversi centri della Sardegna, ma anche della Penisola, ed allestiti nei modi più creativi ed originali: dal presepe-torta a quello in lana, da quello realizzato con materiali di riciclo a quello con le statuine che indossano i costumi sardi. Ad aggiudicarsi il trofeo – una coppa simbolica che di anno in anno viene consegnata dal vincitore dell’anno precedente – è stato il presepe realizzato dall’artigiano Nicola Cossu e da sua nipote Benedetta Fois, di Oristano: la loro opera ha ottenuto il maggior numero di “mi piace” su Facebook sommati al miglior al voto della giuria. Il presepe più popolare sui social si è confermato ancora una volta quello della scuola primaria paritaria “Madre Teresa Quaranta” di Oristano, mentre i riconoscimenti della critica sono andati a Antonello Cocco Lampis, con il presepe in movimento di Guspini, a Barbara Narducci. La Casa famiglia di Guspini si è aggiudicata il premio “creatività” ; il premio per l’integrazione è stato invece consegnato al Convento dei Cappuccini di Oristano, e la menzione speciale per chi ha presentato più presepi è stata attribuita a Miranda Scalas di Zeddiani e a Luisa Falqui di Marrubiu.
Alla cerimonia di premiazione erano presenti il direttore dei Centri di Salute Mentale della Ats-Assl Oristano Antonello Mignano, l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Oristano Francesca Loi, il padre superiore del convento dei Cappuccini, che ha ospitato l’evento, padre Cristiano, e la responsabile d’area dei servizi psichiatrici della cooperativa Ctr di Cagliari Elisabetta Pili.
L’iniziativa, partita 17 anni fa dalla Casa famiglia di Ales con l’obiettivo di rendere le persone con disagio psichico protagoniste e promotrici di un evento aperto alla comunità, con il tempo si è consolidata ed è cresciuta, fino a diventare un appuntamento fisso per scuole, associazioni, istituzioni e privati cittadini che puntualmente, di anno in anno, partecipano alla rassegna favorendo il superamento dei pregiudizi che ancora troppo spesso gravano sul mondo della sofferenza mentale. Il maggiore merito della kermesse, ancora una volta, è stato quello quella di favorire l’inclusione sociale delle persone con disagio psichico, tessendo sul territorio una rete ideale che ha utilizzato come filo conduttore il Natale per abbattere i muri del pregiudizio ed avvicinare le persone affette da malattia mentale e quelle cosiddette “normali”.