Paola Flauto, Coordinatore cittadino Olbia Lega, torna sul tema integrazione e sull’assegniazione di alcuni appartamenti a cittadini Rom.
L’integrazione è cosa giusta e fattibile solo se vi è volontà da entrambe le parti. Se la parte interessata non mostra voglia di sottostare alle leggi, alle regole di un codice etico non scritto, non mostra voglia di intraprendere una professione onesta che serva al sostentamento personale, allora l’integrazione rimane un bel vocabolo con il quale riempirci la bocca. Senza questi basilari punti di partenza, infatti, qualunque progetto finirà in una bolla di sapone, nel migliore dei casi, nel caos, nel peggiore.Per questo motivo la Lega non nega la sua preoccupazione per le eventuali ripercussioni del progetto presentato dalla giunta olbiese circa l’assegnazione di abitazioni ai ROM di stanza a “Sa Corroncedda”. Ci domandiamo, nello specifico, chi sarà preposto a vigilare che i, non poco, ingombranti inquilini rispettino le regole base di igiene e convivenza? Possiamo metterci nei panni dei loro vicini che dovranno fare i conti con una tranquillità messa a rischio senza essere stati interpellati. Siamo ben consci del fatto che i fondi, provenienti dalla solita UE che gioca alla generosità solo con alcune etnie, siano vincolati ma forse è necessario riflettere bene prima di ripetere il disastro della giunta capitolina, costretta a fronteggiare gli ingenti danni provocati negli appartamenti assegnati ai ROM.
I nomadi per natura dovrebbero stanziare per determinati periodi in aree preposte a questo per poi spostarsi su altre aree e così via. Se invece decidono di stabilirsi in una città dovrebbero avere il buon senso di cercare un lavoro e inserirsi nel tessuto sociale, tenendo ben a mente che l’accattonaggio molesto e i furti non rientrano nel decalogo dei lavori accettabili.
Non tolleriamo che la tranquillità di una comunità sia messa a rischio da chi vuol giocare a fare il moralizzatore, forse a Bruxelles non conoscono tali problematiche noi però le abbiamo ben presenti e con orgoglio e grinta continuiamo a dire “PRIMA I SARDI”. Lo ripetiamo affinché questa affermazione non sia visto solo come uno slogan ma come una priorità.