I Sindaci dell’Alta Gallura prendono atto delle dimissioni del Collega di Tempio Pausania Andrea Biancareddu, che ringraziano per il lavoro svolto.
La questione della Sanità in Alta Gallura va analizzata, con serenità e con documenti ufficiali alla mano, dalla sua genesi e fino ad oggi. Riferirla a un aspetto parziale, documentale e/o applicativo, rischia di mettere in crisi i parziali, ma importanti risultati fin’ora raggiunti e che ancora non lasciano assolutamente soddisfatti i Sindaci firmatari.
I Sindaci dell’Alta Gallura evitano di tornare troppo indietro nel tempo a valutare le diverse gestioni della ASL di Olbia e delle Giunte Regionali succedutesi nelle diverse legislature regionali: sarebbe un puro esercizio stilistico che poco importa, oggi, alle popolazioni di tutti i Comuni dell’Alta Gallura.
Ci si limiterà ad analizzare l’attività degli ultimi anni, per spiegare da dove si è partiti e dove si è arrivati, con rigore metodologico senza peraltro cedere di un millimetro rispetto a due elementi che sempre hanno caratterizzato l’attività dei sindaci, alcuni dei quali sono stati, funzionalmente, fra i fondatori dell’Unione dei Comuni Alta Gallura nel lontano 2008:
a) l’unità istituzionale delle amministrazioni comunali dell’Unione dei Comuni;
b) la piena condivisione di tutte le scelte a difesa dei servizi, dei diritti, delle infrastrutture di tutto il territorio.
Da questi due elementi, i sottoscrittori di questo documento, non hanno mai deviato in tutti questi anni di amministrazione comune; sempre si sono fatte prevalere le ragioni dell’unità – anche a costo di rinunce parziali legati ad aspetti particolari – rispetto a quelle della divisione.
Nello specifico, per la questione sanitaria, si vuole procedere per punti, partendo dagli strumenti normativi, soffermandosi sugli aspetti legati alla salute dei cittadini di tutta la Sardegna e dell’Alta Gallura, in particolare:
Accordo Stato-Regioni 16.12.2010 (Governo Berlusconi), ai sensi dell’articolo 9 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, le province, i comuni e le comunità montane sul documento concernente «Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo».
Decreto Ministeriale 70/2015 (Governo Renzi) Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera.
Delibera del Consiglio Regionale, approvata in data 25 ottobre 2017, di “Ridefinizione della rete ospedaliera della Regione Autonoma della Sardegna” (Giunta Pigliaru).
Lettera del Tavolo di Monitoraggio del Ministero della salute – Direzione Generale della Programmazione Sanitaria sulla Delibera del 25 ottobre 2017 del Consiglio Regionale della Sardegna (Governo Conte).
Nell’Allegato 1 (Misure di Politica Sanitaria e di Accreditamento) dell’Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 si dice testualmente: “Il processo di riorganizzazione delle reti regionali di assistenza ospedaliera è un impegno previsto dal “Patto per la Salute 2010 -2012”, siglato il 3 dicembre 2009 tra Governo, le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema.
Si ritiene che in questa nuova e rilevante fase programmatoria sia necessario prevedere ed attuare la più volte auspicata riorganizzazione della rete assistenziale del percorso nascita ed in particolare della rete dei punti nascita.
A tal fine, anche sulla base di quanto riportato nelle tabelle seguenti, si raccomanda di adottare stringenti criteri per la riorganizzazione della rete assistenziale, fissando il numero di almeno 1000 nascite/anno quale parametro standard a cui tendere, nel triennio, per il mantenimento/attivazione dei punti nascita.
La possibilità di punti nascita con numerosità inferiore e comunque non al di sotto di 500 parti/anno, potrà essere prevista solo sulla base di motivate valutazioni legate alla specificità dei bisogni reali delle varie aree geografiche interessate con rilevanti difficoltà di attivazione dello STAM”.
Secondo quanto previsto dal DM 70/2015 all’Allegato 1 al punto 2.2: “I presidi ospedalieri di base, con bacino di utenza compreso tra 80.000 e 150.000 abitanti, salvo quanto previsto dal successivo punto 9.2.2, sono strutture dotate di sede di Pronto Soccorso con la presenza di un numero limitato di specialità ad ampia diffusione territoriale: Medicina interna, Chirurgia generale, Ortopedia, Anestesia e servizi di supporto in rete di guardia attiva e/o in regime di pronta disponibilità sulle 24 ore (h.24) di Radiologia, Laboratorio, Emoteca. Devono essere dotati, inoltre, di letti di “Osservazione Breve Intensiva”.
Si rammenta che il bacino d’utenza dell’Ospedale Paolo Dettori di Tempio Pausania, facendo riferimento alla popolazione dell’Alta Gallura, è di 35.000 abitanti. Se il DM 70/2015 fosse stato applicato nei termini citati l’Ospedale Paolo Dettori di Tempio Pausania non avrebbe avuto la titolarità neanche di Ospedale di Base. Si invita, inoltre alla lettura integrale del punto 9.2.2 del medesimo allegato, che definisce i “Presidi ospedalieri di zone particolarmente disagiate”.
Alla luce di questi elementi normativi, scritti nelle leggi della Repubblica italiana, i sindaci dell’Alta Gallura si sono battuti affinché nella “Ridefinizione della rete ospedaliera della Regione Autonoma della Sardegna” si applicasse l’articolo 3 del DM 70/2015 che recita così: “Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano applicano il presente decreto compatibilmente con i propri statuti di autonomia e con le relative norme di attuazione e, per le regioni e le province autonome, che provvedono autonomamente al finanziamento del Servizio sanitario regionale esclusivamente con fondi del proprio bilancio, compatibilmente con le peculiarità demografiche e territoriali di riferimento nell’ambito della loro autonomia organizzativa”.
Si rammenta che nella proposta approvata dalla Giunta Regionale (Delibera 6/15 del 02.02.2016) l’Ospedale Paolo Dettori di Tempio P. era classificato, benché si utilizzasse l’art. 3 del DM 70/2015, come “Ospedale di base e Ospedale di Comunità”.
Con forza, i sindaci dell’Alta Gallura, hanno chiesto alla Giunta e al Consiglio Regionale di correggere questa impostazione che non rendeva giustizia al diritto alla salute di tutte le comunità dell’Alta Gallura a partire da quelle più marginali dal punto di vista geografico.
A seguito di questa durissima vertenza che si è esplicitata in sede politica (incontri bilaterali con l’Assessore regionale alla Sanità), in sede istituzionale (Audizioni nella Commissione Sanità del Consiglio Regionale) e partecipando a manifestazioni di piazza il Consiglio Regionale, con delibera del 25 ottobre 2017, ha stabilito:
a) Nelle aree Nord Est, Nord Ovest (dal 2018), Nuorese, Oristanese, Medio Campidano e Sulcis Iglesiente è previsto un presidio di I livello composto da più stabilimenti ospedalieri (…)”;
b) Nell’Area del Nord Est è previsto un presidio unico DEA I Livello “Gallura” e che in tale contesto l’Ospedale Paolo Dettori di Tempio Pausania è inquadrato come “Stabilimento di base di completamento DEA I livello e Ospedale di Comunità”;
c) “Negli ospedali di integrazione dei DEA di I livello di Tempio, Iglesias e Ozieri, al fine di implementare la sicurezza post operatoria o il monitoraggio di pazienti affetti da gravi patologie acute, che non richiedano il ricovero in rianimazione/terapia intensiva, e per diffondere il modello organizzativo dell’ospedale per intensità di cura, sono attivati moduli di osservazione subintensiva, plurispecialistici, coordinati ed integrati con l’attività di terapia intensiva del Presidio di area omogenea di riferimento, sede del reparto di rianimazione, anche attraverso sistemi di telemedicina”;
d) Il Presidio ospedaliero unico di area omogenea definisce un unico ospedale, eventualmente ripartito in più stabilimenti, che garantisce l’erogazione delle attività sanitarie di ricovero ai cittadini per i quali rappresenta il riferimento per il soddisfacimento dei bisogni di salute. Al fine di garantire il mantenimento delle competenze specialistiche e l’efficacia nella prevenzione, diagnosi, cura, assistenza e follow-up del cittadino, i professionisti devono ruotare tra gli stabilimenti che appartengono al Presidio ospedaliero e che presentano differenti volumi e complessità della casistica ad essi afferente”,
e) “i presidi unici di area omogenea, classificati DEA di I livello e articolati su più stabilimenti, assicurano un punto unico di accesso per le patologie tempo dipendenti, mentre le altre specialità possono essere allocate anche nello stabilimento di completamento del DEA, garantendo in ogni modo l’integrazione dei percorsi di presa in carico della popolazione di riferimento al fine di assicurare la sicurezza, la tempestività e la qualità delle cure con la condivisione delle equipe dei professionisti”;
f) “negli ospedali di base/NROR facenti parte di presidi unici di area omogenea e oggetto di riorganizzazione strutturale, sono mantenute le specialità e i servizi presenti all’approvazione del modello di rete ospedaliera, purché erogati in condizioni di appropriatezza”.
Da queste evidenze documentali che non possono essere in nessun modo smentite, si evince che i sindaci dell’Alta Gallura, attraverso un’incessante azione politica e di mobilitazione sono riusciti a convincere la Giunta e il Consiglio Regionale ad applicare l’articolo 3 del DM 70/2015; a classificare l’Ospedale Paolo Dettori di Tempio P. come “Stabilimento di base di completamento DEA I Livello e Ospedale di Comunità”; al rafforzamento del PS e delle chirurgia (Chirurgia generale, ortopedia e otorino) attraverso la previsione dell’attivazione di moduli di osservazione subintensiva, plurispecialistici, coordinati ed integrati con l’attività di terapia intensiva del Presidio di area omogenea; al mantenimento delle specialità e dei servizi presenti all’approvazione del modello di rete ospedaliera – compreso il Punto Nascita e Otorino – purché erogati in condizioni di appropriatezza.
Sostanzialmente, e senza tema di smentita, se l’azione dei sindaci dell’Alta Gallura non fosse stata realmente efficace come, surrettiziamente e in maniera scorretta, si tenta di far passare nella pubblica opinione, l’Ospedale Paolo Dettori di Tempio P. sarebbe classificato, al meglio, come Ospedale di Base e Ospedale di Comunità.
A seguito dell’approvazione da parte del Consiglio Regionale della Delibera di “Ridefinizione della rete ospedaliera della Regione Autonoma della Sardegna”, avvenuta in data 25.10.2017, il Ministero della Salute, a seguito di una riunione tenutasi il 31 maggio 2018 del Tavolo di Monitoraggio del DM 70/2015, ha inviato le sue osservazioni alla Regione Sardegna.
Il Ministero della Salute, riguardo alle evidenze sull’Ospedale Paolo Dettori di Tempio Pausania, si esprime su un solo argomento: il Punto Nascita. Il documento dice: “Articolazione della rete per la nenonatologia e i punti nascita (PN): la rete dei PN programmata presenta n. 4 PN sub standard. La riorganizzazione della rete dei PN non risulta coerente con quanto previsto dall’accordo Stato-Regioni del 16/12/2010 a cui il DM 70/2015 rimanda”.
Sostanzialmente il Ministero della Salute dice che la Regione Sardegna, sui Punti Nascita, deve adeguare la normativa di riferimento al DM 70/2015. appare, naturalmente, un’invasione di campo rispetto all’Autonomia della Sardegna sancita dallo Statuto e ribadita, nel caso in specie, dallo stesso DM 70/2015 all’articolo 3.
Si rammenta che tutti i sindaci dell’Alta Gallura, proprio per dimostrare, in maniera oltremodo fattiva e non solo enunciativa, la solidarietà istituzionale al Comune di Tempio P. ad aprile del 2018 adottarono ordinanze sindacali per l’immediata riapertura del reparto di ostetricia e ginecologia e del Punto Nascita, chiusi per carenza di personale, “esondando” da quello che era il loro potere e resistendo in giudizio contro l’ATS.
A tal proposito l’impugnativa dell’ATS nanti al TAR Sardegna delle ordinanze dei sindaci dell’Alta Gallura ha chiamato in causa le amministrazioni coinvolte per “incompetenza” – mentre la ratio dell’ordinanza, oltre all’opposizione ferma rispetto alla chiusura del reparto era quella di dimostrare la compattezza di tutto il territorio – e per gli oneri finanziari, anche con rischio penale e patrimoniale per i sindaci, sono risultati a carico delle amministrazioni.
Successivamente all’Assemblea dell’Unione dei Comuni del 21 novembre 2018, i sindaci presenti avevano assunto l’impegno di attivare ogni e possibile contatto affinché tutte le previsioni normative – già esplicitate nella trattazione precedente – avessero piena attuazione.
Già a partire dai giorni immediatamente successivi all’Assemblea pubblica, si è attivato un percorso istituzionale che ha visto il coinvolgimento del Prefetto di Sassari Dott. Giuseppe Marani, proprio per dare attuazione a quanto contenuto nel dispositivo della suindicata delibera.
Con l’attività di mediazione esercitata dal Prefetto, i sindaci dell’Alta Gallura e l’Assessore Regionale Arru hanno siglato il documento del 07/12/2018, condiviso da tutti, attraverso il quale venivano definite le attività da porre in essere nell’immediato, senza dare data certa per il punto nascite, perché tutti in quella occasione hanno compreso la difficoltà della risoluzione immediata. L’atto è chiaro da questo punto di vista e, ad ogni buon fine si riporta a memoria:
L’anno 2018, il giorno 7 del mese di dicembre, alle ore 10:15, in una sala della Prefettura di Sassari, si è svolta una riunione avente ad oggetto le problematiche collegate con il Presidio Ospedaliero “Paolo Dettori” di Tempio Pausania e i Servizi Sanitari Territoriali dell’Alta Gallura.
Sono presenti il Prefetto di Sassari, che presiede, l’Assessore Regionale dell’Igiene e Sanità dott. Luigi ARRU, i Sindaci dei Comuni di Aggius, Aglientu, Badesi, Bortigiadas, Calangianus, Luogosanto, Luras, Santa Teresa Gallura, Tempio Pausania, Trinità d’Agultu e Vignola, Viddalba, aderenti all’Unione Comuni “Alta Gallura”, con l’assistenza del Capo di Gabinetto della Prefettura di Sassari, dott.ssa Maria Antonietta GREGORIO, che cura anche la verbalizzazione.
Dopo approfondita discussione l’Assessore Regionale e i Sindaci concordano sui seguenti punti:
1) Permanenza dell’Unità Ospedaliera Complessa di Otorino, che rimarrà presso l’Ospedale di Tempio Pausania alla luce della recente conversione della delibera sull’assegnazione tendenziale dei posti letto;
2) Attivazione di due posti letto per la terapia semi-intensiva, per sostenere sia l’attività chirurgica che internistica. In particolare l’obiettivo dell’implementazione organizzativa dell’ospedale per intensità di cura, dovrà permettere un aumento del grado di specializzazione dell’ospedale di Tempio per la presa in carico dei pazienti affetti da patologia cardiache e respiratorie;
3) Rapida stabilizzazione organizzativa dell’Ospedale di Tempio, sia per medicina che per chirurgia, che permetta la piena funzionalità dell’Ospedale in rete con gli altri Ospedali della Gallura. In particolare verrà individuato il referente – responsabile del Reparto di Chirurgia;
4) Compatibilmente con le procedure in atto, si stabilisce che nell’assunzione del personale sanitario si darà priorità ai servizi fondamentali (radiologia ecc.);
5) Attivazione di un percorso integrato che preveda la funzionalità della lungodegenza e dell’hospice, che aiuterà il reparto di medicina a svolgere una maggiore attività per le patologie acute;
6) Per quanto riguarda il punto nascite, alla luce delle rigorose norme nazionali che condizionano una risposta immediata, nelle more del processo di deroga verrà garantito un percorso nascita interamente da svolgere nell’Ospedale di Tempio, ferma restando una rinnovata valutazione dell’esistenza delle condizioni di sicurezza che ne potrebbero consentire la riattivazione. In caso di parto non programmabile verrà garantita la massima sicurezza nella gestione della gravida e del neonato nel punto nascita di Tempio.
Sul punto nascita e sull’attuazione della terapia semi-intensiva, le parti convengono di aggiornarsi quanto prima (possibilmente entro la prossima settimana) per consentirne una verifica dei tempi e delle problematiche gestionali con gli organi amministrativi competenti.
La riunione termina alle ore 13:20.
Di quanto sopra è redatto il presente verbale che, previa lettura e conferma, viene approvato e sottoscritto.
Al 15/01/2019, l’istituzione dei 2 posti letto di terapia semintensiva, la nomina del referente del reparto di Chirurgia, il bando per l’individuazione del Primario della stessa chirurgia e l’ampliamento dei posti di Hospice rappresentano, insieme alla conferma del reparto di Otorino, come struttura complessa aziendale, un importante avanzamento nella rivendicazione che segue, in via applicativa, l’approvazione della riforma della Rete Ospedaliera dell’ottobre 2017.
E’ probabile che ancora molto sia sulla carta e non sia pienamente attuato, ma c’è, e i Sindaci dell’Alta Gallura continueranno a battersi per far in modo che la forma diventi sostanza ed attuazione, chiedendo il conto a chi ha dichiarato modalità e tempi di attuazione, diversi e/o difformi rispetto a quelli riscontrati.
Atti documentali, prima non formalizzati da parte della Regione e dell’ATS, per il territorio dell’Alta Gallura ora ci sono; sicuramente potranno essere migliorati, ma ci sono: è questo grazie alla mediazione e agli interventi dei Sindaci dell’Alta Gallura.
Pertanto, i Sindaci dell’Alta Gallura, pur rispettando la scelta del Sindaco di Tempio Pausania, coerentemente non si dimettono per le seguenti ragioni:
– I risultati ottenuti sono in linea con quanto concordato fra le parti nell’incontro tenutosi a Sassari il 07/12/2018 fra i Sindaci dell’Alta Gallura e l’Assessore Arru, di fronte al Prefetto Marani, quale Organo di Governo e Garante degli accordi condivisi e sottoscritti da parte di tutti i partecipanti;
– Molto c’è ancora da fare per il presidio ospedaliero di Tempio Pausania e per i Servizi Sanitari Territoriali e le Amministrazioni saranno in prima linea nella prosecuzione della vertenza sanitaria, che vede coinvolti tutti per il presidio ospedaliero e per i servizi territoriali, fanalino di coda di questa importante battaglia, che vanno comunque garantiti per i comuni ove non vi è il presidio, a salvaguardia e a tutela della salute di tutti;
– Molto si è fatto nel tempo, a piccoli passi, per il presidio ospedaliero di Tempio Pausania, e ciò è nella delibera di Consiglio Regionale del 25/10/2017, per il mantenimento del Reparto di Otorino e per le altre attività in parte attuate e in parte da attuare, a seguito degli impegni assunti il 07/12/2018 e condivisi da tutti i Sindaci;
– La decisione di non dimettersi da parte di 10 sindaci è legata, in parte ai risultati ottenuti e a quelli che, con il proseguo dell’attività politica potranno essere raggiunti ( a fronte di argomenti complessi e specialistici, non sempre di facile e immediata soluzione), e in parte al rispetto e alla considerazione che meritano anche i concittadini di Aggius, Aglientu, Badesi, Bortigiadas, Calangianus, Luogosanto, Luras, Santa Teresa Gallura, Trinità d’Agultu e Vignola e Viddalba (senza i quali – grazie agli amministratori locali di quei territori – oggi non si discuterebbe di parziale e/o pieno risultato) che, interpellati in Consiglio Comunale e/o attraverso riunioni allargate almeno alla maggioranza di ciascuna amministrazione, hanno dimostrato pieno dissenso alle eventuali dimissioni del loro Sindaco;
– Non bisogna, inoltre, dimenticare l’importanza della coesione territoriale e l’unità di intenti, evitando strappi che rischierebbero di disperdere i risultati già raggiunti, a favore di altre realtà limitrofe, che potrebbero apparire più coese ed unite dell’Alta Gallura;
– Infine, così come per la decisione del Sindaco del Comune di Tempio Pausania, si è preso atto, nel pieno rispetto della scelta individuale del Sindaco interessato, si chiede rispetto anche per i Sindaci, le Amministrazioni ed i loro cittadini che hanno optato per una scelta diversa, in piena coerenza con il percorso e l’impegno posti in essere per la vertenza sanitaria, ma rispettosi fino in fondo di quei cittadini che rappresentano e che chiedono a gran voce di continuare questa battaglia e tante altre per il territorio di riferimento, con i loro Sindaci e non attraverso le figure dei Commissari, nominati dall’attuale Giunta Regionale.
Per i sindaci firmatari, gli impegni assunti dalla Regione davanti al Prefetto di Sassari rappresentano un elemento che richiama tutti alla lealtà istituzionale.
Il Prefetto in quanto “rappresentate del Governo” sul territorio è elemento di garanzia istituzionale per gli impegni che le parti, seguendo le norme richiamate nella trattazione precedente, hanno assunto reciprocamente.
I sindaci pertanto continueranno, con rinnovata responsabilità, a chiedere l’applicazione reale, con una tempistica certa degli impegni assunti e concordati dalle parti davanti al Prefetto di Sassari Dott. Marani.
Sindaco del Comune di Aggius Nicola Muzzu
Sindaco del Comune di Aglientu Antonio Tirotto
Sindaco del Comune di Badesi Giovanni Maria Mamia
Sindaco del Comune di Bortigiadas Emiliano Deiana
Sindaco del Comune di Calangianus Fabio Albieri
Sindaco del Comune di Luogosanto Agostino Pirredda
Sindaco del Comune di Luras Maria Giuseppina Careddu
Sindaco del Comune di Santa Teresa Gallura Stefano Ilario Pisciottu
Sindaco del Comune di Trinità d’Agultu e Vignola Gian Piero Carta
Sindaco del Comune di Viddalba Vittorio Ara