Per tutto il 2018, Alessandro Marini ha attirato l’attenzione in Sardegna e gran parte dell’Europa, per l’attesa e travagliata questione della Zona Franca.
A suo tempo fu contattato da alcuni industriali e normalissimi imprenditori del nord Italia, per cercare di capire quanto e come potevano iniziare a delocalizzare le loro aziende in Sardegna e creare cosi decine di migliaia di posti di lavoro. il suo immane lavoro, tra l’altro, aveva ricevuto il benestare del Ministro Prof. Paolo Savona.Proprio il professionista sardo si era fatto valere con una serie di atti che inchiodavano il governo centrale e regionale, a guida PD, della loro responsabilità civile e penale, per aver volutamente ignorato un tema cosi importante per la rinascita della nostra maltrattata isola, ormai in via di spopolamento e con una disoccupazione cronica.
Sentito dalla nostra redazione, Alessandro Marini, con chiarezza disarmante, fa presente che il progetto di Sardi Liberi e l’unico credibile nel panorama politico isolano, in vista delle prossime elezioni del Consiglio Regionale.
Alessandro Marini tiene a precisare che in alcune occasioni ha avuto il piacere di confrontarsi con Mauro Pili. A tale proposito tiene a puntualizzare che le battaglie e i progetti da lui condotti per la Zona Franca sono pienamente condivisi dal leader di “Sardi Liberi”, al quale, appunto, stanno veramente a cuore tutti i mali che in questo momento affliggono la Sardegna, vale a dire disoccupazione, fallimenti aziendali, benessere sociale.
“I sardi, continua Alessandro Marini, hanno una grande opportunità, ossia liberarsi definitivamente dei lacci che ormai da decenni ci vede in veste di burattini, tanto da essermi confrontato con i dirigenti di qualche ministero e posso garantirmi che noi sardi, grazie all’ignoranza di chi ogni volta siede nelle poltrone del consiglio regionale, siamo scarsamente considerati”.
“Come il sottoscritto, decine di migliaia di Sardi speravano che il centrodestra candidasse alla carica di governatore un esponente politico all’altezza della situazione, tra cui Mauro Pili o Pietro Pittalis, ma come accade spesso soprattutto nella vita professionale, Veneti e Lombardi non hanno capito proprio nulla della Sardegna e della sua gente”.
“E’ bene, ad esempio, che i sardi sappiano che nel 2019 la regione Lombardia avrà uno stanziamento di 5 Miliardi di €, poiché, paradossalmente, è considerata regione svantaggiata in materia di trasporti, mentre i sardi rimborseranno alla Lombardia 700 milioni di €”. “Un paradosso, sostiene Marini, considerato che la nostra continuità territoriale è finanziata con 72 milioni di €, il tutto voluto dall’attuale governo centrale”. “E’ un trattamento di fronte al quale i sardi, per l’ennesima volta, non dovrebbero lasciarsi incantare da promesse che, alla fine, provocheranno più danni che benefici”.
“Una cosa è certa, ribadisce Marini, che grazie al mio lavoro da me svolto, oggi alcuni pensionati in Sardi stanno percependo la pensione tassata al 6%, cioè in regime di zona franca, anziché il 22,5%”. “Questa è la dimostrazione che lo studio portato avanti dal sottoscritto e soprattutto da autorevoli professionisti del sud Sardegna, ha la sua valenza giuridica, tanto che decine di migliaia di pensionati avranno un reddito maggiore spettante di diritto, poiché sono proprio loro a risiedere in un’isola ultra svantaggiata, circondata da 450.000 km quadrati di mare”.
“La Sardegna e i Sardi, conclude Marini, il 24 febbraio si troveranno davanti una grande occasione per votare uniti e liberi di programmare il proprio futuro, soprattutto puntando ad evitare che nel prossimo Consiglio Regionale si trasformi in un vero e proprio “poltronificio”, al servizio di eventuali lobby tralasciando così i reali e concreti bisogni del popolo sardo, perciò mi sento in dovere, da sardo libero, di sostenere chi da alcuni mesi mi ha dato consigli sul lavoro che avevo intrapreso per la Zona Franca, ossia Mauro Pili”.