Il candidato Vindice Lecis e la coalizione di Sinistra sarda esprimono la loro posizione sulla legge urbanistica.
Di seguito l’impegno programmatico della Sinistra Sarda dalle parole del Candidato.
L’urbanistica, il territorio, l’ambiente non sono parole neutre. Sono quei temi che fanno la differenza tra una concezione di destra e una di sinistra. D’altra parte la politica e i politici sardi, tranne rarissime eccezioni (ad esempio Luigi Cogodi), hanno sempre considerato il paesaggio come risorsa inesauribile, merce per brutte idee di sviluppo del secolo scorso. Tutto a vantaggio di pochi e temibili speculatori. Eppure il paesaggio sardo è tutelato dalla Costituzione e dal PPR attualmente in vigore, lo strumento detestato dagli azionisti sardi del Patto del Nazareno.
Il PPR del 2006 assicura la tutela e la valorizzazione delle aree costiere, ed è un quadro di riferimento per la pianificazione delle Province e dei Comuni sardi, per promuovere uno sviluppo in equilibrio fra bisogni sociali, attività economiche e vincoli ambientali.
Noi ora diciamo delle parole chiare: la lista di SINISTRA SARDA che guido come candidato presidente, si batterà per estendere la tutela delle terre estendendo il PPR alle zone interne, al fine di assicurare l’uso produttivo delle campagne per coltivatori e allevatori contro i faccendieri delle energie rinnovabili che si sono agitate in queste ore a San Quirico di Oristano come a Bitti.
Tutti devono fare il proprio dovere. L’adeguamento dei piani urbanistici di tutti i comuni sardi alla disciplina sovraordinata, compreso quello di Cagliari che sfugge furbescamente a questo obbligo, garantirà organicità degli interventi ammissibili, con particolare attenzione alla riqualificazione ambientale e al restauro del patrimonio culturale, pure con l’obiettivo di interrompere il cortocircuito che ha impoverito e isolato i paesi dell’interno dagli agglomerati costieri alcuni dei quali paurosamente dissestati come Capoterra e Olbia.
Ecco perché si tratta di convalidare l’obiettivo, indicato nel PPR, di rafforzamento del sistema insediativo esistente – quello cioè abitato tutto l’anno – che sarà messo nelle condizioni di offrire eccellente ospitalità senza consumo di altro suolo. Il modello deciso dal governo Soru (in una singolare circostanza) e sempre contrastato dai più potenti dirigenti del PD.
Per difendere la produttività dei paesaggi agricoli si dovrà impedire, con provvedimenti tempestivi, l’aggressione ai territori fertili dagli speculatori del vento e del sole e dai trivellatori agevolati da Sblocca Italia di Renzi in gara con i palazzinari dove capita.
SINISTRA SARDA giudica negativamente il maldestro tentativo mediante il Ddl Erriu- Pigliaru di addomesticare le tutele dei paesaggi costieri per dare soddisfazione a imprenditori senza scrupoli come Qatar Found o EdilNord, uniti nella attesa di deroghe compiacenti, a partire da quelle immaginate per Mater Olbia.
La nuova Legge Urbanistica dovrà essere coerente con gli obiettivi già indicati all’interno del PPR; eliminando ogni eccezione nelle smagliature normative esistenti, che mostri ai principali centri turistici costieri “ la convenienza” di adeguare i propri PUC e che contrasti l’abbandono dei centri storici con “operazioni vantaggiose” per le comunità.
La presenza di consiglieri regionali di Sinistra Sarda servirà ad evitare che altre parti del territorio dell’isola siano sacrificate a forme di “sviluppo” che compromettono in un solo giro la salute, il lavoro e l’ambiente-paesaggio tutelati da fondamentali articoli della Costituzione. Fino a pregiudicare il comparto dell’accoglienza e dei flussi turistici che cercano luoghi naturali e abitati da popolazioni felici.
Occorre agire rapidamente per realizzare modelli insediativi esemplari che impediscano il consumo di suolo e il degrado delle terre. Per questo serviranno strumenti moderni e originali come l’Agenzia Regionale della Conservatoria delle Coste chiusa da Pigliaru e Paci senza il coraggio di dirlo. Ma oltre le coste e per affermare l’idea della crescita economica sulla valorizzazione dell’ecosistema dalle aree interne alle coste. Rilanciando ad esempio il Parco del Gennargentu con il coinvolgimento dei suoi abitanti.
Nel momento in cui parte delle aree mediterranee perderanno le caratteristiche di naturalità, il valore della Sardegna incontaminata tenderà ad accrescere la dotazione dei valori – anche economici – da consegnare alle future generazioni. Le moderne Agenzie di rating si stanno guardando attorno.