Aprire i porti. Dopo gli insulti a Emma per le sue frasi a fine concerto, la rissa politica si è spostata ancora una volta nel mondo artistico, e non nelle aule parlamentari.
di Andrea Lorusso
L’ultima a tenere banco sulla scena è stata Emma, che alla fine di un suo concerto ad Eboli ha urlato: “Aprite i porti!” e, di conseguenza, ha irritato sino all’ascesso del buon senso un consigliere comunale di Amelia (Terni): “Faresti bene ad aprire le tue cosce facendoti pagare per esempio”, affiliato alla Lega Umbria che immediatamente prende una posizione netta ed inequivocabile, con tanto di lettera di commiato e galloni di disonore.
L’impressione è che questo mondo dello spettacolo che si riversa nel dibattito politico, surroghi la frivolezza e l’inconsistenza parlamentare delle opposizioni, facendo però ancora più gioco al consenso di Lega e 5Stelle, sempre più connotata come rappresentanza di popolo, versus le élite.
Chi è in fondo che calca le luci della ribalta? O i red carpet? Di sicuro il nostro vicino di casa non fa la rock star, viaggi intercontinentali con milioni di visualizzazioni su Instagram. Chi oggi prende le difese degli ultimi, pare molto molto lontano da quel Mondo, e soprattutto condanna le politiche che invece, a chi la vita l’affronta senza maggiordomi, piacciono molto.
Oggi stiamo vivendo un effetto Trump post elettorale, negli USA fu determinante durante la campagna elettorale la vocazione contraria dell’establishment patinato, da noi invece si sono svegliati dopo il consolidamento a Palazzo Chigi. Eppure i fan continuano a premiarli quando cantano, meno quando pontificano.
di Andrea Lorusso
Fonte: www.attaritaliani.it