I due ordini professionali degli Assistenti Sociali della Sardegna e degli Psicologi della Sardegna con una iniziativa intendono affermare la propria collaborazione nella diffusione ed attuazione dei principi che orientano la loro azione quotidiana e che connaturano le loro professioni, non solo intese come professioni di aiuto, ma professioni che si occupano della persona, in quanto tale.
Come professionisti, Come uomini e donne che operano nei diversi ambiti delle istituzioni e della società civile sentiamo l’esigenza di portare l’attenzione sul valore della persona quale focus unico e solo della nostra azione.Lo facciamo oggi, attraverso le parole dei nostri codici deontologici, perché sentiamo l’urgenza di opporci, come istituzioni e professionisti, a qualsiasi forma di distorsione di tali valori.
Rivendichiamo il diritto ed il dovere di garantire la presa in carico delle persone, all’interno di percorsi coerenti con i nostri principi etici ed universali, nei quali si riconoscano e salvaguardino, nella pratica quotidiana, il valore supremo della persona umana, sia essa declinata in adulto o minore, italiano o straniero, povero o ricco, maschio o femmina.
La collaborazione tra i due ordini darà vita nei prossimi mesi a iniziative congiunte sui temi di più stretta attualità professionale e socio-culturale, che coinvolgeranno i propri iscritti, ma anche cittadini e attori della società civile.
Non solo un manifesto dunque, ma una reale alleanza da parte delle nostre professioni e dei nostri ordini a tutela e supporto di un’azione professionale sempre più orientata verso la realizzazione del benessere comune, nel rispetto del concetto di dignità umana ed umano rispetto.
Persone prima di tutto
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
(Art. 1 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo)
La professione (di assistente sociale) si fonda sul valore, sulla dignità e sulla unicità di tutte le persone, sul rispetto dei loro diritti universalmente riconosciuti e delle loro qualità originarie, quali libertà, uguaglianza, socialità, solidarietà, partecipazione, nonché sulla affermazione dei principi di giustizia ed equità sociali.
L’assistente sociale svolge la propria azione professionale senza discriminazione di età, di sesso, di stato civile, di etnia, di nazionalità, di religione, di condizione sociale, di ideologia politica, di minorazione psichica o fisica, o di qualsiasi altra differenza che caratterizzi le persone.
(Titolo II – Principi – Art. 5 e Art. 8 Cod. Deontologico Assistenti Sociali)
Nell’esercizio della professione, lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione ed all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall’imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio-economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità.
Lo psicologo utilizza metodi e tecniche salvaguardando tali principi, e rifiuta la sua collaborazione ad iniziative lesive degli stessi. (Art. 4 Codice Deontologico degli Psicologi Italiani)
Le professioni di Assistente sociale e di Psicologo, guidate dai rispettivi codici deontologici richiamano, congiuntamente, il rispetto della persona e degli esseri umani.