Il bilancio 2018 del Banco di Sardegna si chiude con un utile lordo di 41,7 milioni – più che triplicato rispetto al 2017, che sale ulteriormente ad un netto di 75 milioni di euro (quello consolidato a 91,5 milioni) per effetto del beneficio fiscale derivante dalla prima applicazione dell’IFRS9.
Un ottimo risultato che, associato ad altri indicatori strutturali, rappresenta un punto di svolta importantissimo e costituisce una solida base di partenza per contribuire in modo proattivo al nuovo piano industriale di gruppo.
Dal punto di vista della qualità del credito, l’operazione 4 mori di cessione sofferenze, con garanzia Gacs, per circa 900 milioni lordi ha migliorato significativamente il profilo di rischio, riducendo lo stock ad un valore netto contabile di 315 milioni, con un rapporto sofferenze/finanziamenti netti sceso al 4,4% dal 9,3% di fine 2017; anche per quanto riguarda gli UTP, lo stock netto si è ridotto a 252 milioni, con un rapporto UTP/finanziamenti netti in calo al 3,5% dal 5,4% di fine 2017. Ne consegue che lo stock complessivo di NPL netti è sceso a 579 milioni, riducendo il rapporto NPL netti/finanziamenti netti all’8% dal 14,8% di fine 2017.
E’ aumentato, inoltre, il grado di copertura dei NPL, che è salito al 47,4%, con le sofferenze al 54,4% e gli UTP al 36,4%. Va peraltro evidenziato che l’obiettivo a tendere è quello di una successiva ulteriore cessione, con il conseguente prospettico nuovo miglioramento dei rapporti sopra citati, mentre registriamo positivamente il calo dei flussi di ingresso.
Questa rilevante operazione di derisking, unitamente alla elevata solidità del Banco, che esprime eccellenti indicatori di CET1 e di Total Capital Ratio, entrambi superiori al 31%, al suo patrimonio netto che copre tre volte le sofferenze nette e all’ottimo livello del Texas ratio, sceso al 75,6%, consentono di rafforzare in misura rilevante la qualità del bilancio; se a ciò, aggiungiamo la robusta liquidità e la crescente performance commerciale, con indicatori in crescita su tutti i prodotti intermediati, si realizzano le condizioni affinché il Banco possa intraprendere un percorso virtuoso di crescita sostenibile.
Di ampia soddisfazione il trend delle commissioni, che anche nel 2018 sono cresciute del 5%, confermando un percorso che negli ultimi tre anni ha visto un incremento del 18,6%.
Più che buona anche la performance del margine d’interesse (+5,1%), mentre restano sotto controllo il costo del personale (stabile sul 2017) e le spese amministrative, cresciute solo a causa di oneri una tantum già previsti in budget.
Siamo anche particolarmente soddisfatti dell’incremento dei finanziamenti in bonis (+1%) nonostante un decalage di 980 milioni tra scadenze e rimborsi rateali, che abbiamo compensato con un miliardo di nuove erogazioni, con punte di eccellenza per i 400 milioni di nuovi mutui casa.
La raccolta si conferma un vero punto di forza del Banco, con la diretta in crescita dell’1,8%, così come il risparmio gestito (+2,1%), l’assicurativo (+7,8%) e l’amministrata (+22,1%), a testimonianza della crescente fiducia e fedeltà che ci riservano i nostri clienti.
Di tutta soddisfazione anche la positiva dinamica della nuova clientela privati e imprese, con oltre 6.700 nuovi ingressi netti.