Oggi, lunedì 11 febbraio, le porte del Centro Dialisi di Bosa si sono aperte ai primi tre pazienti che saranno assistiti stabilmente presso la struttura della Planargia. Ad accoglierli è stato il direttore del Servizio di Nefrologia e Dialisi dell’Ats-Assl Oristano Antonio Maria Pinna, affiancato dal personale infermieristico. Operatori e pazienti non hanno nascosto l’emozione per il raggiungimento di questo traguardo, un tassello fondamentale per la sanità del territorio.
L’attivazione del Centro Dialisi, voluta e programmata dal direttore Assl Mariano Meloni nella sua precedente gestione da manager della ex Asl 5 di Oristano, si tradurrà in un significativo passo in avanti nella qualità della vita dei pazienti di Bosa e dei centri limitrofi, finora costretti ad affrontare lunghi viaggi per sottoporsi, spesso più volte alla settimana, ad emodialisi, e consentirà di avviare l’attività di dialisi estiva per i villeggianti nefropatici. «L’obiettivo non è solamente quello di garantire l’assistenza sanitaria primaria ai cittadini della Planargia – spiega il direttore Meloni – ma anche quello di permettere ai turisti con problemi di salute di poter trovare in Bosa un punto di riferimento in cui avere a disposizione servizi sanitari adeguati».
Il Centro, che dispone di otto posti rene di cui sei già operativi, in fase di avvio sarà operativo per tre giorni alla settimana, quelli di lunedì, mercoledì e venerdì, mentre a regime, con l’adeguamento del personale medico, l’attività sarà estesa ai giorni di martedì, giovedì e sabato, così da impiegare a pieno ritmo struttura e macchinari e poter soddisfare le richieste di tutti i pazienti della Planargia. «La priorità – ha spiegato il dottor Pinna – viene data ai pazienti che effettuano la terapia dialitica da maggior tempo, ma contiamo, con il completamento dei turni, di riuscire prendere in carico tutte le persone in lista d’attesa».
Nella struttura operano un medico nefrologo, presente una volta alla settimana, e due infermieri che hanno seguito un percorso formativo dedicato, affiancati nel periodo di avvio da un collega con una lunga esperienza sul campo.
Il Centro Dialisi di Bosa, costato circa un milione di euro, si inserisce in un più ampio disegno di riorganizzazione della sanità territoriale e rientra nel progetto della Casa della Salute di Bosa, nella quale sono compresi, dislocati al piano terra dell’ospedale Mastino, anche i medici di medicina generale, gli specialisti e i servizi amministrativi.
Rosy Massa