Votato tra i migliori libri del 2018 dall’inserto “la lettura” del Corriere della Sera, “La Rampicante” desidera muovere gli animi verso una ribellione, la ribellione delle coscienze.
“Un’adozione, un trapianto di organi, una famiglia
che non riesce a riconoscere le generosità dei suoi destini.
E sullo sfondo una domanda, semplice e atroce:
qualunque cosa sia, meritiamo ciò che abbiamo avuto?”
Appuntamento oggi con la presentazione del romanzo “La Rampicante”, il cui autore Davide Grittani è stato ospite in Sardegna per un breve tour promozione e per alcune presentazioni nelle scuole e al pubblico. La rampicante, sebbene sia uscito l’8 novembre 2018, è stato inserito nella lista dei migliori libri del 2018 dall’inserto “la lettura” del Corriere della Sera e sarà candidato al Premio Strega 2019 presentato dall’Amica della Domenica Giulia Ciarapica, book blogger tra le più famose e seguite del Paese.
Completamente ambientata nelle Marche, dal Fermano al Maceratese, dalla regione che con straordinaria dignità ha reagito a tutto ciò che le è successo negli ultimi anni, a cominciare dal sisma del 2016, La rampicante racconta una storia realmente accaduta (agli inizi degli anni Novanta) che Davide Grittani ha ricostruito recuperando fatti e misteri, mescolando con cura una trama d’altri tempi a personaggi e circostanze dei nostri giorni. Ognuno di noi si trascina una sua “controstoria” dell’11 settembre, non di ciò che successe quel giorno ma di ciò che stava facendo in quel momento. In un piccolo paese che porta il nome del mare ma s’aggrappa alle colline, l’11 settembre 2001 un adolescente scopre di non essere ciò che credeva. Comincia una scivolosa rincorsa alla verità, un viaggio miserabile e commovente durante cui è costretto a misurarsi con ipocrisie, inganni, generosità, necessità e vendette. Nella calma imperturbabile di Sant’Elpidio a Mare ribolle il sangue di un ragazzo: un ragazzo che decide di ribellarsi alle logiche del branco, mentre una bambina sente voci nella sua testa e dispensa una strana saggezza, e mentre un padre impone rispetto comprando i destini di chi lo circonda. La rampicante racconta la piccola e maestosa epopea di Riccardo Graziosi, la sua avventura umana dall’età di 15 ai 30 anni. Una trama fitta, tirata dalla prima all’ultima pagina, giocata sull’incapacità degli uomini di rendersi conto del privilegio che gli è stato concesso dalla vita, sull’importanza del dono (ammesso che uno appia riconoscerlo) e sulla perversa casualità della fortuna. Una tragedia pop e shakespeariana che parte da lontano e arriva fino alle Marche dell’ultimo terremoto (2016), una storia spietata e romantica che indaga le nostre coscienze, come dice Dacia Maraini a proposito de La rampicante, fino a chiederci se «ci siamo meritati tutto ciò che abbiamo avuto?»
Davide Grittani affronta alcuni dei temi più cari alla letteratura universale, come la relazione tra padre e figlio, il rapporto dell’uomo con la giustizia e con il denaro – e quindi essenzialmente con la verità – passando per la stringente attualità di argomenti come l’adozione e il disagio infantile, fino all’atto estremo, solenne e irreversibile della donazione d’organi. Furio Colombo descrivendo La rampicante sostiene che il romanzo «è come un documentario, narrato però con impetuosa espressività letteraria. Incalzano i fatti, le sequenza di eventi, la durezza delle parole e dei sentimenti, che hanno una brutale vitalità rara nella fiction». Il continuo incalzare dei fatti e l’agilità coinvolgente con cui la storia procede, riportando paradossalmente tutto al punto di partenza, suggellano il titolo del libro: La rampicante. Riccardo trascorrerà la vita a implorare comprensione e meditare vendetta, inciampando continuamente nei rami dell’edera: simbolo del destino che non scende a patti, che non accetta compromessi.
Il romanzo, che sta girando l’Italia con numerose presentazioni allestite e in corso di allestimento, è tra i candidati al Premio Strega 2019, cioè la competizione letteraria ed editoriale più importante dell’Italia e tra le più importanti d’Europa. Fa un certo effetto sapere che alla base di questa esperienza ci siano una storia e un’ambientazione che sono state calate totalmente all’interno delle Marche, di un territorio che attraverso queste pagine racconta del fascino straordinariamente misterioso di un popolo così nascosto, così essenziale. «Una storia coraggiosa e importante, ambientata nelle Marche che nessuno conosce bene quanto il silenzio e la dignità».