Sabato 9 febbraio 2019, si è tenuto a Tramatza, organizzato dal sindacato USB, il Convegno dei lavoratori del PLUS Sardegna
Convegno dei lavoratori del PLUS Sardegna, scopo? Sollecitare un immediato inserimento in pianta stabile degli operatori del settore. Il raduno, tenutosi pressi il Centro sociale di Tramatza, ha registrato la presenza di diversi esponenti regionali oltre ai rappresentanti dei Comuni interessati, numeroso pubblico e, naturalmente, i lavoratori dei 24 Ambiti-PLUS dislocati in altrettante sedi.
I numerosi interventi, tutti tesi ad illustrare ai convenuti le problematiche del settore, le linee programmatiche basilari dei progetti, l’urgenza della stabilizzazione dei lavoratori da oltre dieci anni senza garanzie di continuità, sono stati poi seguiti da un vivace dibattito.
Fra gli interventi particolarmente chiarificatore è stato quello tecnico della dott.ssa Lucia Motzo – coordinatrice del PLUS Marghine, che ha illustrato le basi giuridiche fondative dei Plus, l’evoluzione delle linee guida , le problematiche connesse ad una cronica carenza di fondi che condiziona l’attuazione di interventi innovativi, se non addirittura dei servizi essenziali.
Enrico Rubiu, coordinatore regionale sindacato USB – Unione Sindacale di Base, ha commentato un documento, redatto dal Comitato dei Precari dei PLUS, destinato a tutte le forze politiche, in cui si sollecita maggiore considerazione da parte dell’Ente regionale, in particolare l’attribuzione di un equo trattamento che rispecchi, per intenderci, quello del settore sanitario.
In questo senso ha prospettato varie soluzioni ritenute valide in ordine alla stabilizzazione delle oltre 100 unità lavorative assunte dai PLUS con competenze di tipo amministrativo e sociale con varie tipologie contrattuali.
In sindaco di Marrubiu Andrea Santucciu ha evidenziato la mancata sinergia della Regione, Province e ASL che non fanno la loro parte e la necessità di de-precarizzare i lavoratori dei PLUS affinché ritorni ad essere un nucleo tecnico centrale di riferimento dei politici dei Comuni dell’ambito.
Antonio Ladu, presidente dell’Associazione culturale “Oristano e oltre” ha evidenziato numerose incongruenze connesse al reddito di cittadinanza e ha sollecitato chiarimenti in merito al ruolo dell’equipe multidisciplinare dei PLUS.
Efisio Sanna, consigliere comunale di Oristano, ha invece sottolineato le difficoltà che i Comuni devono affrontare a causa della mancata stabilizzazione del personale in oggetto, che spesso sopperisce anche ai servizi ordinari dei Comuni, per cui ritiene che sia “giusto, necessario e urgente” provvedere.
Il consigliere Regionale Antonio Solinas, tra le numerose soluzioni prospettate, ha ritenuto valida e assolutamente realistica la possibilità da parte delle Regione di demandare alle Province sarde la competenza di gestione dei PLUS .
Nel dibattito si sono inseriti Giovanni Porcu del PLUS Nuoro che ha ribadito la necessità di coinvolgere tutte le associazioni di categoria ed il terzo settore ; Marina Rivieccio del PLUS di Oristano, che ha sottolineato come alla mancanza di garanzia di stabilità dei lavoratori corrisponda purtroppo una mancata stabilità e qualità dei servizi offerti; Simona Trogu, proveniente dal PLUS Marghine, tramite il racconto della propria personale esperienza, ha rimarcato come il turnover dei lavoratori produca inevitabilmente disagi sia per gli ambiti che perdono un’effettiva risorsa che per i Enti riceventi, costretti a sacrificare tempo prezioso e risorse per la formazione di nuovo personale, costretto spesso a sua volta ad “emigrare” alla prima difficoltà.
Ha parlato con cognizione di causa, avendo esperienza decennale ed avendo “girato” per 4 ambiti in pochi anni, deplorando il fatto che a volte queste indesiderate rotazioni sembrano avvenire per squallidi evidenti motivi politici.
Effettivamente si sentiva la necessità di un incontro chiarificatore che rendesse giustizia all’operato dei PLUS nella Sardegna, troppo spesso relegati dall’opinione comune a semplici distributori di assistenza spicciola.
La rete di servizi in atto, nonostante le innumerevoli difficoltà degli operatori e la scarsa (finora) attenzione del sistema politico, è a dir poco incredibile. Potrebbe espandersi in estensione e profondità, se solo gli operatori fossero messi in grado di operare stabilmente nei progetti che curano!