Copagri. È prioritario smaltire giacenze pecorino, rispettare programmi autoregolamentazione e comunicare quantitativi latte ricevuti
Copagri : “Accogliamo con favore l’intenzione annunciata dal Governo di incontrare le parti in causa per affrontare le problematiche del comparto ovicaprino riunendo i rappresentanti delle associazioni di categoria e dei produttori, con lo scopo di ridare dignità ai pastori sardi; esprimiamo analogo apprezzamento per la convocazione al Mipaaft del tavolo di filiera del settore ovicaprino, per le ventilate ipotesi di istituire un organismo per monitorare il prezzo del latte e per gli interventi sul fronte creditizio e previdenziale, da attuare in collaborazione con l’Inps e con l’ABI”.
Così la Copagri alla luce delle odierne dichiarazioni del Ministro dell’interno Matteo Salvini e all’indomani dell’incontro con Centinaio, svoltosi nell’ambito della visita in Sardegna del ministro, insieme al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e alla responsabile del dicastero per il Sud Barbara Lezzi.
“Ribadiamo che le remunerazioni ai pastori ristagnano, con prezzi compresi tra i 55 e i 60 centesimi al litro che non bastano nemmeno a coprire i costi di produzione e sono ben lontani dalla forbice richiesta dai produttori, compresa tra 90 centesimi e 1 euro al litro”, spiega la Copagri, che ha partecipato all’incontro con Centinaio con il responsabile nazionale ovicaprino Pietro Tandeddu.
“Per questo motivo, riteniamo necessario intervenire attraverso l’Agea per ritirare almeno 2025mila quintali di pecorino romano, in modo da favorire lo smaltimento delle giacenze, e individuare adeguati strumenti per garantire il rispetto dei programmi di autoregolamentazione della produzione da parte dei consorzi di tutela, partendo dal presupposto secondo cui gli strumenti attuali sono inefficaci in mancanza di linee guida riguardanti eventuali penalizzazioni ai danni di chi sfora”, continua la Copagri.
“Riteniamo inoltre prioritaria l’approvazione di norme che impediscano l’accesso ai finanziamenti pubblici a chi viola le regole, così come l’emanazione di un decreto ministeriale che obblighi gli acquirenti a comunicare agli stati membri i quantitativi di latte ricevuto, come previsto dal regolamento UE n. 1308 del 2013”, conclude la Copagri.