Elezioni regionali Abruzzo, M5S in netto calo, deludono Pd e Forza Italia, cresce la Meloni.
Marco Marsilio è il nuovo governatore, una vittoria schiacciante per il Centrodestra il cui candidato ottiene quasi il 50% dei voti.
A seguire Giovanni Legnini (Centrosinistra) molto distanziato, tra il 30 e il 35%.
Addirittura sotto il 20% il candidato pentastellato Sara Marcozzi.
I PARTITI. La Lega diventa il primo partito in Abruzzo con quasi il 30% delle preferenze (i più ottimisti del Carroccio parlavano alla vigilia del 25). Vero e proprio balzo di Salvini rispetto alle Politiche quando aveva ottenuto il 13,8%. M5S in caduta libera dal 39,85% del 4 marzo 2018 al 18% circa. Il Pd scende dal 13,82% al 12% circa. Forza Italia intorno al 9% vale meno di un terzo della Lega e rispetto alle Politiche (14,44%) perde circa cinque punti. Bene Fratelli d’Italia, oltre il 6%, in crescita sul 4 marzo (5,03%).
I COMMENTI. Marsilio, esponente di Fratelli d’Italia, ha parlato intorno all’una di notte, dopo un lungo abbraccio con Giorgia Meloni: “È un’emozione fortissima, come coalizione abbiamo fatto un partito straordinario e abbiamo costruito una squadra per dare un futuro agli abruzzesi”. E continua: “La ricostruzione sarà la nostra priorità assoluta. È rimasta ferma in questi ultimi tempi, è una vergogna che dobbiamo cancellare assolutamente. Il centrodestra ha già dimostrato con la ricostruzione del 2009 e torneremo a replicare quel modello. La mia assoluta priorità è rimettere in pochi mesi le persone nelle condizioni di rientrare nelle loro case”.
Quello di Legnini – che si è candidato con i gruppi civici in evidenza e il Pd in seconda fila – è un discreto risultato. E a caldo, mentre lo spoglio era ancora in corso, è intervenuto commentando i risultati: “Tutti i sondaggi ci davano terzi, siamo ampiamente secondi, con uno spostamento a destra dell’elettorato. Penso che il centrosinistra in Italia debba riaprire un canale di partecipazione, debba tendere verso un modello coalizionale aperto e largo come abbiamo fatto qui conseguendo un risultato molto superiore a 11 mesi fa, non sufficiente per vincere ma ciò era abbastanza prevedibile”, ha concluso.
La nota di Silvio Berlusconi arriva mentre Marsilio rilascia le prime dichiarazioni. E dimostra – insieme alle affermazioni di Meloni e Salvini – come il centrodestra sta studiando un nuovo assetto e cercando un futuro: “Il grande successo di Marsilio apre una pagina nuova per l’Abruzzo ed è un momento importante per il futuro del centro-destra e della politica italiana. L’Abruzzo lo ha confermato ancora una volta, il centro-destra è la maggioranza naturale fra gli elettori. Da oggi comincia la sfida di Forza Italia e del centro-destra per la Sardegna, per la Basilicata, per il Piemonte e infine per le elezioni europee di maggio decisive per il futuro dell’Europa e dell’Italia. Sono sicuro che il centro-destra unito avrà successo in tutte queste importanti elezioni”, spiega il leader di Forza Italia.
Secondo Meloni “è una giornata storica per Fratelli d’Italia e siamo entusiasti di aver espresso il primo presidente di Fdi per il centrodestra. Quella di Marsilio è stata una candidatura vincente, convincente e unificante”. Meloni ha poi sottolineato che “ora proporremo per l’Abruzzo un modello di governo valido anche a livello nazionale”.
Sara Marcozzi è arrivata solo a tarda notte al comitato elettorale M5s e lo fa per parlare di “sconfitta della democrazia”, rappresentata dall’avere “permesso di partecipare alle elezioni a otto liste create poco prima delle elezioni”. Per la candidata 5s, quella del Pd e di Forza Italia è una debacle (“Dovrebbero farsi un esame di coscienza”) mentre per il suo partito guarda alle scorse regionali invece che alle politiche, spiegando “noi confermiamo il risultato del 2014”. Poi ha aggiunto “mi aspettavo gli abruzzesi non cedessero a un candidato neanche abruzzese”, ha rivendicato di aver “lavorato sui temi e non sulla propaganda” insieme al fatto che “non abbiamo portatori di voti, noi”.