Viene inaugurato formalmente il Carnevale con Jovia Lardajola e la tradizionale Sortilla de Tumbarinos nel cuore pulsante barbaricino.
Il Carnevale a Gavoi si inaugura ufficialmente con Jovia Lardajola (il Giovedì Grasso), e la tradizionale Sortilla de Tumbarinos, raduno coinvolgente, più che sfilata da contemplare, di sonadores di tamburo con pipiolu, triangulu e sorgonitos a far melodia e ritmi dell’antico concerto barbaricino. Partendo alle tre del pomeriggio dalla Piazza San Gavino il rumoroso corteo si snoda liberamente sul selciato, fra le antiche case di granito. Ogni piazza è la tappa di un ballo dissetato con abbondante vino nuovo e nero. Tutti possono diventare le maschere festose di questo carnevale: un po’ di orbace, velluto, pelli, scialli, fuliggine e sorrisi addosso.Quest’anno la grande festa cadrà il 28 Febbraio, aprendo un’intensa settimana di follia fatta di maschere, carri allegorici, suoni e colori. Il carnevale a Gavoi accoglierà i visitatori in un turbinio roboante nel quale ognuno potrà essere protagonista.
Più che una sfilata, quello del giovedì grasso gavoese, promosso dalla Amministrazione Comunale, dalle associazioni Pro Loco e Tumbarinos, inserita nel cartellone patrocinato dalla Regione Sardegna “Carnevali di Barbagia”, è un incontro, un raduno che, partendo alle tre del pomeriggio dalla Piazza San Gavino, si snoda liberamente sul selciato del centro storico facendo vibrare i vetri delle antiche case di granito. Ogni piazza è la tappa di un ballo dissetato con abbondante vino nuovo e nero, accompagnato dalle canzoni a ballo. Così il carnevale a Gavoi non è uno spettacolo di maschere da contemplare, perché il senso del carnevale gavoese, è la condivisione di balli e canti, accompagnati da strumenti le cui origini si perdono nella storia antica dei popoli mediterranei.
A precedere l’appuntamento d’esordio del carnevale gavoese, alle 11 del giovedì grasso l’Associazione Tumbarinos e l’Amministrazione Comunale di Gavoi insigniranno del riconoscimento Amigu Caru de sos Tumbarinos il fotografo Gabriele Doppiu “per il grande lavoro di documentazione appassionata per immagini realizzato a Gavoi e in tutte le manifestazioni identitarie dell’isola”.
Un carnevale divertente quello gavoese, ritmato, danzante che ha cercato di far soccombere il senso del tragico che aleggia nei riti carnevaleschi della tradizione. Dopo il giovedì grasso fra i tumbarinos, infatti, le vie del paese saranno invase da combriccole spontanee e colorate di maschere che faranno visite danzanti ai cortili, alle cantine, ai bar e alle sale carnevalesche appositamente allestite. Balli, scherzi, canti turberanno allegramente il paese fino al martedì grasso, giorno in cui si chiuderà la grande festa con il rogo del fantoccio Tzitzarrone.
Un altro momento entusiasmante questo carnevale barbaricino lo vivrà a partire dal pomeriggio di lunedì 4 marzo quando imperverserà la sfilata dei gruppi mascherati e dei carri allegorici. L’appuntamento organizzato dall’Amministrazione Comunale (Assessorato della Cultura e Identità e Assessorato del Turismo) e dalla Pro Loco da oltre trent’anni è uno dei momenti clou de Su Carrasegare Gavoesu. Già si rincorrono i rumors sui partecipanti, sui carri, sulle bellissime maschere. Si attendono anche carri e gruppi dai paesi del circondario.