Il 24 febbraio scorso, al Coworking in via Garibaldi ad Oristano, una serata di forte impatto emotivo per il reading letterario – musicale “Dal Gennargentu alle Ande – un viaggio attraverso la musica”, testo e musica di Franco D’Amico.
Un viaggio culturale e musicale, che l’autore immagina di fare partendo dal Gennargentu per andare verso l’occidente, con le più importanti canzoni dei popoli, fino ad arrivare in Perù, nella fortezza del Machu Pichu, l’ultima dimora del popolo Inca.
Nel corso del viaggio musicale, l’Io narrante dell’autore, è stato affidato alla voce calda e suadente di Paolo Vanacore, che ha letto e interpretato magistralmente i testi che Franco D’Amico ha scritto per ogni tappa del suo viaggio musicale.
Con Musiche dal mondo, l’autore, ha voluto portare a conoscenza di chi è poco informato, le notizie dei vari Paesi del nostro pianeta, con annessi aneddoti importanti sugli autori delle canzoni, delle musiche e degli interpreti che hanno lasciato tracce indelebili, andando alla ricerca delle ballate più significative del suo viaggio.
Franco D’amico, ha iniziato il suo cammino dalla nostra Isola, con un classico del repertorio Sardo, No potho reposare, una canzone musicata da Giuseppe Rachel nel 1920, sulle parole di una poesia che Salvatore Sini scrisse nel 1915. Il secondo brano è stato l’intramontabile Mere manna, una delle più belle canzoni scritte da Piero Marras. Proseguendo nel suo itinerario musicale verso l’occidente, l’autore è approdato in Francia con una canzone di Charles Aznavour, E io tra di voi, ma con la Francia, ha dato spazio anche a Edith Piaf, con Non, je ne regrette rien. Quindi, è stata la volta della Spagna, con una melodia seviglianese, Cuando un amigo se va.
La tappa successiva, non poteva che essere il Portogallo, con la sua più famosa cantante Amalia Rodrigues, la regina del Fado, con La casa di via del campo e Coimbra. Quidi, le canzoni di Franco D’amico attraversano l’Atlantico, come hanno fatto per tanti anni i nostri emigranti diretti in America in cerca di fortuna e la canzone scelta è stata Caruso di Lucio Dalla.
Infine l’approdo nel Brasile del Samba e del Carnevale di Rio, il Venezuela di Simon Bolivar, l’Argentina e il Perù degli Inti Illimani che con la loro canzone El condor pasa, gli suggeriscono il ritorno al Gennargentu, aggrappato alle zampe di questo volatile, simbolo delle Ande.
Nel frattempo, ha voluto ricordare anche i rappresentanti più significativi di questo continente, come Astor Piazzolla, con la canzone Todo cambia e Alfonsina y el mar, di Mercedes Sosa, oltre a Gracias a la vida, composta e interpretata da Violetta Parra poetessa, pittrice e cantautrice cilena.
Gian Piero Pinna