Anche ad Oristano si sono tenute le celebrazioni per la “Giornata del Ricordo”, la solennità civile istituita con la legge 92 del 30 marzo 2004, per conservare e rinnovare la memoria degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, nonché dell’esodo degli Istriani, fiumani e dalmati italiani che furono costretti ad abbandonare le proprie case alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando entrò in vigore il Trattato di pace con cui le province di Pola, Fiume, Zara, parte delle zone di Gorizia e di Trieste, passarono alla Jugoslavia.
Le stragi avvennero quando si scatenò l’offensiva dei partigiani comunisti jugoslavi di Tito contro gli italiani, ma il massacro più vasto fu messo in atto a guerra finita, dal maggio 1945, per costringere gli italiani a fuggire dalle province istriane, dalmate e della Venezia Giulia. Secondo le fonti più accreditate le vittime furono molte migliaia anche se il numero reale non si conoscerà mai.La commemorazione, voluta fortemente dalla Consulta Giovani di Oristano, si è svolta in via Garibaldi, oggi 10 febbraio alle ore 10:00, durante la quale è stato piantato un ulivo, albero simbolo di pace ed è stata deposta una targa per ricordare i martiri delle foibe.
Per Emanuele Orrù, Presidente della Consulta Giovani: “Si è trattato di un dovere, per noi ragazzi, ricordare le pagine più buie che hanno riguardato la nostra storia. Per capire ed evitare che questo possa ripetersi”.
Un plauso all’Iniziativa anche da parte di Stefania Zedda, Assessore Politiche Giovanili del Comune di Oristano, che ha voluto sottolineare il fatto che “ci fa molto piacere che siano stati i giovani a proporsi per lanciare un messaggio di pace nella giornata dedicata al ricordo e alla commemorazione dei martiri delle foibe”.
Per Antonio Iatalese, Presidente Commissione Politiche Giovanili, parlando della ricorrenza ha voluto ricordare che “è doverosa questa commemorazione, perché gli eccidi degli italiani in Istria e Dalmazia sono stati negati per lungo tempo. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che, la Sardegna è stata la regione italiana che ha accolto il maggior numero di esuli”.
Olimpia Zago