A lanciare l’allarme il nostro Ministero della Salute, in ambito europeo, che ha ritirato dal commercio la Bambola Vogue Girl prodotta in Cina che è stata ritirata dal mercato per la presenza oltre il limite consentito di ftalati che possono causare danni al sistema riproduttivo. Il dicastero in un documento pubblicato ora sul sito ufficiale ha comunicato che il lotto è identificabile con il numero 1702141711, codice a barre 8033765728607, modello 738. La bambola è venduta in scatola di cartone. Gli articoli interessati sono stati sottoposti a divieto di commercializzazione, ritiro e richiamo. Le analisi effettuate hanno evidenziato un rischio chimico: possibili danni al sistema riproduttivo causati dalla presenza di ftalati.
Le analisi realizzate dal Laboratorio UOOML di Desio e da quelle effettuate in seguito dall’ISS hanno riscontrato la non conformità ai requisiti del decreto legislativo 11 aprile 2011 n 54 (recepimento Direttiva sicurezza giocattoli) relativamente al limite di Dibutil ftalato (DBP) e del di (2-etil) ftalato (DEHP). Questo ftalato può nuocere alla salute dei bambini, causando possibili danni al sistema riproduttivo. Gli ftalati sono sostanze tossiche per organi riproduttivi, soggette a restrizione europea. Il loro utilizzo non è consentito a concentrazioni superiori allo 0,1%, né nei giocattoli né negli articoli destinati all’infanzia. Il motivo della restrizione è dovuto al pericolo di esposizione che può derivare dal masticare o succhiare per lunghi periodi di tempo oggetti che contengono ftalati, distruttori del sistema endocrino umano».
La presenza di ftalati nei giocattoli e il conseguente ritiro dal commercio in vari Paesi europei viene segnalato sistematicamente nel sistema RAPEX a partire dal 2005. Secondo gli ultimi rapporti del ministero della Sanità si tratta prevalentemente di articoli di origine cinese. Dal 2008 una media di più di 110 notifiche l’anno riguarda questa categoria di prodotti pericolosi, per la presenza degli ftalati oltre al limite consentito. Nel 2015 hanno rappresentato il 37% delle notifiche totali relative ai giocattoli. invita immediatamente le autorità competenti ad attivare una azione di controllo del mercato, per il tipo di rischio cui è esposto il consumatore. Infatti, in Italia che ha delle norme rigidissime in merito, è vietata la commercializzazione e l’importazione di prodotti che contengano alti contenuti di ftalati.
Il giocattolo, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, oltre a rappresentare un rischio chimico dannoso per la salute umana, inoltre non è conforme al regolamento REACH che prevede il divieto in Europa di circolazione di sostanze non registrate e prive di documentazione sui relativi rischi per salute e ambiente e sulle relative misure di prevenzione necessarie per evitarli. Inoltre per il fabbricante e l’importatore che immettono sul mercato giocattoli con ftalati superiori allo 0,1%, ai sensi dell’art. 16 del Decreto legislativo 14 settembre 2009 n. 133, è prevista una sanzione penale con l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda da 40 mila a 150 mila euro. Questo comunicato riporta i dati inseriti direttamente nel sistema GRAS RAPEX della UE.