Chi è Marco Germani? Conosciamo meglio questo artista poliedrico di Vigevano (PV)
Classe 1975, l’artista muove i primi passi nel mondo della musica classica all’età di 9 anni sotto la guida del Maestro Carlo Barone e consegue il diploma di teoria e solfeggio. Successivamente si perfeziona presso l’Accademia l’Ottocento sul Lago Maggiore. A 20 anni arriva la svolta: musica moderna e diploma in chitarra elettrica al C.P.M. di Milano.
Marco Germani è autore e chitarrista di progetti cover originali: Penthouse Brothers, tributo alle colonne sonore anni ’80, Natural Sound Killers dalle sonorità rock/blues e country, Gruppo di Rubik (pop/dance anni ’80), Clara and the Wizards of Rock (rock, pop femminile), Riders of the Rock (tributo acustico ed elettronico alla storia del rock dai primi anni ’60 ad oggi)
Crea e dirige il C.M.M., primo centro musicale di Vigevano che include sala prove, studio di registrazione e una scuola di musica moderna. Tra notti bianche e feste di piazza è consulente artistico e organizzatore di eventi di zona e contemporaneamente session man in situazioni unplugged e di musica leggera. Inoltre è produttore e promoter per artisti emergenti. Dal 2016 è Presidente dell’Associazione Culturale e Ricreativa After Life Music Dimension . Nello stesso anno pubblica il suo secondo album solista “N.D.E.” (Near Death Experience), che racchiude sonorità come rock, industrial, elettronica, lavoro interamente autoprodotto con la partecipazione di molti artisti amici o legati ad After Life Music Dimension. Accolto dalla critica come un lavoro intenso e curato viene pubblicato su CD e in versione digitale e distribuito su tutti i principali portali. Attualmente svolge attività di insegnante di chitarra e musica; si occupa di formazione di gruppi musicali e realizzazione di spettacoli di musica dal vivo.
IL singolo “Storing The Past” è una fusione tra rock, industrial, crossover e new wave, sonorità Nine inch nails e Powerman 5000, che si uniscono a un testo cantato, quasi recitato in inglese. Nel videoclip (regia e montaggio di Elisa Collimedaglia), in cui compaiono i Limbo Neutrale, la band dello stesso Germani, il protagonista è un uomo, vestito in tuta bianca, dallo sguardo magnetico che lascia intendere proveniente da un’altra realtà o dimensione, probabilmente dal futuro o da un’altra galassia. In una camera ricoperta da pannelli fonoassorbenti, circondato da computer, telefoni, un registratore a bobine TEAC e altre apparecchiature come floppy disk e mini disk, l’uomo misterioso lavora su macchine vintage come il Commodore 64, cercando di carpire informazioni e impressionandosi ad ogni sua nuova scoperta che traspare da un monitor in cui compaiono a ripetizione vari personaggi, tra cui Marco Germani che si diverte all’interno dello schermo. Quattro minuti e trenta secondi di suspence che mettono in un’attesa crescente l’osservatore esterno: si cerca di intuire cosa l’uomo in bianco sta cercando, e cosa lo rende quasi spaventato dalle immagini dello schermo che ha di fronte. Il tutto colorato da una musica e testo suggestivi, che insieme alle immagini richiamano un’attenzione costante, quasi fosse una scena di un film di fantascienza, e che spinge a rivederlo più volte. Ad ogni nuovo ascolto il ritmo rapisce e seduce sempre di più, affascina e trasporta in una dimensione parallela fino alla scena finale in cui il viso dell’uomo misterioso è sorpreso e turbato da ciò che appare nel monitor: cosa avrà scoperto?
Link al video: https://www.youtube.com/watch?v=bzWx3BOo4o0