Sbarca nell’Isola il nuovo progetto musicale del poliedrico artista di Cordoba, ispirato allo storico e felice incontro tra il fondatore del tango nuevo Astor Piazzolla e il maestro del cool jazz, il sassofonista Gerry Mulligan, da cui nacque l’album “Summit – Reunion Cumbre” – in una folgorante sintesi tra due universi sonori, con la fusione tra lo spirito del tango e gli stilemi della musica improvvisata.
“Tango Nuevo Revisited” è tema e titolo del concerto, costruito sulla falsariga dell’omonimo disco (inciso per la ACT) in cui lo Javier Girotto Trio reinterpreta brani come “Close Your Eyes And Listen”, “Summit”, “Reminiscence”, il celeberrimo “Escualo” e “Years Of Solitude” con la cifra inconfondibile del grande compositore argentino accanto a “Aire de Buenos Aires” e “Etude for Franca” di Gerry Mulligan.
Un’affascinante alchimia tra gli accenti struggenti del “pensiero triste che si balla” trasfigurato da Astor Piazzolla in suggestive melodie e metriche incalzanti e la matrice jazzistica dell’ensemble di musicisti italiani e argentini che hanno preso parte alla registrazione milanese del 1974, accanto agli stessi Gerry Mulligan (sax) e Astor Piazzolla (bandoneon), riproposta in versione quasi “cameristica” sui palchi dell’Isola da Javier Girotto con il suo trio. Un tuffo nella vivace ricca temperie culturale europea della seconda metà del Novecento sulle tracce del disco costruito intorno ai due solisti, con un’orchestra formata da Angel Pocho Gatti (pianoforte, Fender Rhodes, organo Hammond), Filippo Daccò e Bruno De Filippi (chitarre), Pino Presti (basso), un giovanissimo Tullio De Piscopo (batteria e percussioni), Alberto Baldan Bembo e Gianni Zilioli (marimbe), Umberto Benedetti Michelangeli (violino), Renato Riccio (viola) e Ennio Miori (violoncello). Una rilettura fedele all’originale ma anche e necessariamente trasformata e filtrata dalle diverse sensibilità dei tre interpreti, in equilibrio tra virtuosistici assoli e momenti di felice interplay.
Le raffinate atmosfere di “Summit – Reunion Cumbre” si trasformano – da un’idea di Siegfried Loch, fondatore di ACT – nelle variazioni “a tema” di “Tango Nuevo Revisited”: una sfida ardua, quella di ripercorrere il sentiero della contaminazione tra due generi musicali apparentemente lontanissimi, fondendo la passione del tango e la libertà d’espressione del jazz.
Quasi un dialogo a distanza tra due musicisti argentini – Javier Girotto e Astor Piazzolla – entrambi aperti alla sperimentazione e capaci di mediare fra tradizione e innovazione: se l’artefice del tango nuevo ha rivoluzionato il popolare ballo nato per le vie di Buenos Aires, declinandolo in forme inedite anche grazie a varie influenze, senza mai tradirne l’essenza, fin dagli esordi con i Vertiente e i Jazz 440, l’Enzo Piccioni Quartet e il Juan Ciallella Quartet, poi in Italia con gli Aires Tango e la Cordoba Reunion, oltre alle numerose e importanti collaborazioni, Girotto ha saputo fondere le sue radici latine e l’amore per le note improvvisate.
Un percorso che inizia in Argentina, per Javier Edgardo Girotto (classe 1965), grazie al nonno materno A.L. Caroli, direttore di banda, con cui scopre la musica e comincia a suonare, prima il rullante, poi il clarinetto e infine il sax: dopo gli studi classici al Conservatorio Provincial De Cordoba frequenta il Berklee College of Music, con maestri come Joseph Viola, George Garzone, Hall Crook e Jerry Bergonzi e intanto ha l’opportunità di suonare con Danilo Perez, George Garzone, Hall Crook, Bob Moses, Herb Pomeroy. Venticinquenne arriva in Italia, e qui alterna le collaborazioni con gruppi di musica latina e ensembles jazzistici: fonda i Tercer Mundo insieme ad Horacio “El Negro” Hernandez, poi i Six Sax, e ancora gli Aires Tango con Alessandro Gwis al pianoforte, Marco Siniscalco al basso e Michele Rabbia alla batteria e percussioni in cui si intrecciano “le ragioni del tango e quelle del jazz” – e Cordoba Reunion.
Tra le numerose collaborazioni – quelle con Enrico Rava, Rita Marcotulli, Roberto Gatto, Ralph Towner, Bob Mintzer, Kenny Wheeler, Antonello Salis e Paolo Fresu, Maurizio Giammarco e Danilo Rea e ancora con Nada, Peppe Servillo e gli Avion Travel, con Nicola Piovani e Massimo Carlotto, attori come Arnoldo Foà, Toni Servillo, Leo Gullotta, Lella Costa e Giuliana De Sio, Massimo Popolizio, Fabrizio Gifuni, Valerio Mastandrea, David Riondino e Ivano Marescotti.
“Tango Nuevo Revisited” è un punto di arrivo e di partenza, una nuova avventura artistica sulle tracce di un disco curioso e singolare come “Summit” con due protagonisti d’eccezione quali Astor Piazzolla e Gerry Mulligan, un’occasione per riscoprire la formula del “jazz tango” in una dimensione intimistica con un’antologia di brani emblematici rivisitati alla maniera dello Javier Girotto Trio.
Racconta Javier Girotto nelle note di presentazione: «Era da tempo che volevo contattare l’etichetta discografica tedesca ACT, una delle più importanti nell’ambito jazzistico mondiale. Quando finalmente ho scritto a Siegfried “Siggi” Loch, fondatore e produttore di ACT, lui mi ha risposto accettando la collaborazione per un nuovo progetto con già una sua idea ben precisa in testa, registrare nuovamente il disco che consolidò l’incontro tra l’ultimo innovatore del tango Astor Piazzolla e il jazzista Gerry Mulligan. Inciso nel 1974, il disco ebbe titoli diversi variando il paese in cui veniva distribuito: “Summit”, “Tango Nuevo” e “Reunion Cumbre”, quest’ultimo titolo scelto per l’Argentina. Siggi Loch è molto legato da profondo affetto a questo importante lavoro, incontro del tango con il mondo del jazz, avendone bensì curato la produzione e la distribuzione su scala mondiale.
La sua richiesta mi è sembrata inizialmente un po’ strana… pian piano però l’idea ha cominciato a prendere forma e “gusto” nella mia testa, in fondo “Reunion Cumbre” ha segnato la mia crescita musicale, Piazzolla e Mulligan sono stati fonte di ispirazione sia per comporre che per suonare. Mi sono così convinto che l’intuizione di Siggi era giusta per me.
L’organico che ho scelto, ridotto rispetto alla versione originale con archi e batteria, è sax baritono, bandoneon e pianoforte con elettronica. Con questo spirito cameristico, si è scelto di dare più apertura all’improvvisazione e spazio ad ogni solista.»
Il Jazz Club Network firmato CeDAC – nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna – che fa rivivere sui palchi dell’Isola l’atmosfera dei Jazz Clubs continua con un insolito omaggio a James Taylor con “Sono nato delicato – Lovin’ James” di e con il musicista-cabarettista Stefano Nosei che insieme con il chitarrista Andrea Maddalone ripropone alcune delle più celebri hits del pop con la cifra intimistica del cantautore americano – da “Barbie Girl” degli Aqua a “Satisfaction” dei Rolling Stones passando per “Sei forte papà” – sabato 9 marzo alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale e domenica 10 marzo alle 21 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer, martedì 12 marzo alle 21 al Jazz Aroma Caffè di Oristano e infine mercoledì 13 marzo alle 21.30 al Jazzino di Cagliari sulle tracce del disco “Lovin’ James” in un coinvolgente e raffinato divertissement.
Nell’Isola la travolgente fusion di Brooklyn firmata Snarky Puppy con il concerto del trio capeggiato dal pianista Shaun Martin, con Jamil Byrom alla tromba e Aj Brown al basso per una performance travolgente – giovedì 21 marzo alle 21.30 al Jazzino di Cagliari e venerdì 22 marzo alle 22.30 al Poco Loco di Alghero tra l’energia e l’eleganza del vertiginoso stile interpretativo del musicista texano, vincitore di quattro Grammy Awards per albums che spaziano dalla magia del gospel al jazz e alla world music, con all’attivo importanti collaborazioni – da Kirk Franklin al collettivo Snarky Puppy, a Erykah Badu, Chaka Kahn, Fred Hammond, God’s Property e Tamela Mann
Tra note improvvisate e “Echi” della Sardegna con il Paolo Carrus – Ottetto e il sassofonista e compositore Maurizio Giammarco: sotto i riflettori giovedì 28 marzo alle 21.30 al Jazzino di Cagliari – insieme al raffinato interprete dello strumento ad ancia, Giuseppe Joe Murgia (sax alto) e Dario Pirodda (sax alto), Andrea Morelli (sax tenore) e Walter Alberton (sax tenore), Marco Argiolas (sax baritono), Corrado Salis (basso) e Roberto Migoni (batteria) con Paolo Carrus al pianoforte per un avvincente itinerario tra sonorità contemporanee e i più classici stilemi del jazz, con pezzi originali e brani ispirati al repertorio delle grandi orchestre.
Nell’Isola sotto le insegne del Jazz Club Network – giovedì 4 aprile alle 21.30 al Jazzino di Cagliari, venerdì 5 aprile alle 22.30 al Poco Loco di Alghero e sabato 6 aprile alle 20.30 al Vecchio Mulino di Sassari- il Duo Taufic con un progetto incentrato sulla musica brasiliana e sulla tradizione araba ma aperto a influenze e contaminazioni con i suoni del mondo: nato come omaggio al padre e proseguito con dieci anni di successi confermati dall’uscita del terzo album “D’Anima”, il felice sodalizio dei fratelli Roberto Taufic (chitarra) e Eduardo Taufic (pianoforte) continua con le incantevoli melodie che evocano i paesaggi del Brasile tra ritmo e poesia.
Tra dub e hip hop, drum’n’bass e musica elettronica con il trio Malasorti – alias Francesco Medda “Arrogalla” (live electronics), Emanuele Pittoni (voce) e Francesco Bachis (tromba) che portano nell’Isola – mercoledì 10 aprile alle 21.30 al Jazzino di Cagliari, giovedì 11 aprile alle 21 al Museo Nivola di Orani, venerdì 12 aprile alle 21 al Jazz Aroma Caffè di Oristano e infine sabato 13 aprile alle 20.30 al Vecchio Mulino di Sassari la potente miscela di “S’ArdiCity” (S’ArdMusic), album d’esordio in cui si mescolano sensibilità e poetiche differenti, echi dell’Isola e dei Tropici, sonorità balcaniche e mediterranee reinterpretate in chiave jazz, con un respiro cosmopolita che li ha portati al Tundra Festival in Lituania – in bilico fra tradizione e innovazione.
Riflettori puntati sui Roundella, una più interessanti realtà del panorama musicale dell’Isola – con la voce di Francesca Corrias, Mauro Laconi alla chitarra, Filippo Mundula al contrabbasso e Gianrico Manca alla batteria – che incontra il pianoforte di Luca Mannutza, tra i più apprezzati jazzisti italiani, giovedì 18 aprile alle 21.30 al Jazzino di Cagliari e venerdì 19 aprile alle 20.30 al Vecchio Mulino di Sassari per dar vita ad un quintetto in cui si fondono le diverse anime e i percorsi degli artisti, con una potente miscela di generi e stili, senza rinunciare alla matrice jazzistica, tra incursioni nell’hip hop e nei territori della black music.
Sbarca in Sardegna il pianista e compositore (figlio d’arte) Paolo Jannacci, protagonista con Stefano Bagnoli (batteria), Marco Ricci (contrabbasso) e Daniele Moretto (tromba e flicorno) – venerdì 26 aprile alle 22.30 al Poco Loco di Alghero e sabato 27 aprile alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale – con “In concerto con Enzo – Una serata tra musica jazz e canzoni d’autore”, in cui brani originali s’intrecciano ai pezzi più famosi ed emblematici dell’eclettico cantautore e medico Enzo Jannacci, da “L’Armando” e “El portava i scarp del tennis” fino a “Vengo anch’io. No, tu no”, ma anche “Mexico e Nuvole”, che fanno ormai parte della colonna sonora del Belpaese.
Suggellerà il cartellone del Jazz Club Network firmato CeDAC uno degli eventi più attesi della stagione, il concerto del Mark Lettieri Trio –: l’ensemble capeggiato dal chitarrista e compositore texano, che spazia dal jazz e la world music dei pluripremiati Snarky Puppy alle collaborazioni con artisti come David Crosby, 50 Cent, Eminem, Snoop Dogg e Pat Boone – con Wes Stephenson al basso e Mike Mitchell alla batteria – lunedì 29 aprile alle 22.30 al Poco Loco di Alghero e martedì 30 aprile alle 21.30 al Jazzino di Cagliari, in occasione della Giornata Internazionale del Jazz sotto l’egida dell’Unesco, proporrà un intrigante viaggio tra melodie e metriche, assoli vertiginosi e un riuscito interplay, sul filo delle note improvvisate.
Il Jazz Club Nework – 2019 è organizzato dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiBAC/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione Sardegna, del Comune di Macomer e del Comune di San Gavino Monreale e in collaborazione con Sardegna Concerti e grazie alle preziose sinergie con il Jazzino di Cagliari, il Poco Loco di Alghero, il Vecchio Mulino di Sassari, lo Jazz Aroma Caffè di Oristano e il BocheTeatro di Nuoro, con il contributo della Fondazione di Sardegna e con l’importante supporto di Sardinia Ferries, che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio per e dall’Isola.