Una matita temperata fino a diventare acuminata è stata messa sotto il sedere mentre si accingeva a prendere posto da una compagna di classe che con un gruppo di altri “colleghi” pensava solo di fare uno scherzo. Ed invece, si è letteralmente infilata nell’ano causando lesioni che solo la bravura dei chirurghi dell’ospedale civile “Vito Fazzi” di Lecce ha saputo “riparare”.
Ora il ragazzo sta bene e l’intervento sarebbe risultato tecnicamente perfetto, ma ancora una volta si pone il serio e ricorrente problema della sottovalutazione di questi fenomeni tra i giovani.
Perché se è vero che siamo responsabili dell’educazione dei nostri figli e delle conseguenze dei loro atti, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è anche certo che la ciclicità con cui si ripetono fatti del genere che coinvolgono i rampolli di famiglie abbienti e meno, dovrebbe spingerci a prestare la massima attenzione e un più costante controllo nei confronti di coloro che sono sotto la nostra potestà.